4- Perché scappi?

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Alzai lo sguardo su Tyler. Era infuriato ed io non capivo perché Ethan avesse scritto una cosa del genere. Era tutto cosi difficile con lui e proprio quando volevo tagliare qualsiasi tipo di legame, si faceva vivo.

<<Ty, non so perché l'abbia scritto>> posai il telefono sul comodino.

<<Jess, mi sono stancato di questa storia. Lui è pericoloso, mettitelo in testa. Devi allontanarti>>

<<Non è un assassino!>> puntualizzai. Non sapevo perché ma continuavo a difenderlo, quando in realtà dovevo essere incazzata.

<<Cristo Jess, apri gli occhi!>>

<<Lo so che ha sbagliato e so che devo essere più dura nei suoi confronti, ma capiscimi! Non è facile>> dissi con sincerità. Era difficile scordarsi di lui e Tyler doveva capirlo. L'avrei fatto, però mi serviva tempo.

<<Okay, come vuoi. Ma non dirmi che non ti avevo avvisato>> si alzò dal letto e fece per raggiungere la porta, quando sentimmo il campanello suonare <<ecco il tuo amichetto. Vai da lui, no?>>
Roteai gli occhi al cielo e scesi di sotto. Questa storia mi stava esaurendo, sul serio. Aprii la porta, ritrovandomi davanti Ethan. Assunse uno sguardo divertito appena mi vide. Solo poco dopo realizzai il motivo. Ero ancora mezza nuda, con solo un asciugamano a coprirmi.

<<Ciao Jess>> sorrise beffardo ed io arrosii.

<<Dio Santo, vado a cambiarmi!>> esclamai imbarazzata. Corsi in camera mia, indossai velocemente un maglietta e dei jeans. Poi lo raggiunsi di nuovo, notando che non era entrato in casa, bensì rimasto fuori.

<<Spero che tutto ciò non sia una presa per il culo>> presi un giacchetto visto che tirava un pò di vento, poi mi chiusi la porta alle spalle. Tyler sicuramente si sarebbe incazzato di più e potevo capirlo. Ma dovevo scoprire cosa passava per la testa di Ethan.
Salii in auto e allaciai la cintura. Mise in moto e partì in velocità.
Girò varie stazioni radio, ma, non trovando nulla, la spense.

<<Posso sapere dove stiamo andando?>> azzardai a chiedere, mettendo fine a quel silenzio fastidioso.

<<A casa mia>>

<<Come?>> domandai sbalordita.

<<Hai capito bene. Mia madre vuole rivederti, lo faccio solo per lei>>

<<E perché vorrebbe rivedermi?>>

<<Perché le stai simpatica e pensa che mi fai del bene>> mi guardò <<anche se io ne dubito>>
Quelle parole mi colpirono. Fino a poco tempo fa ero la sua ancora di salvezza e adesso dubitava di me?

<<Beh, anche io ne dubito. Tu mi fai soltanto soffrire>>
Lo guardai a mia volta con disprezzo, per poi rivolgere l'attenzione fuori dal finestrino. Il viaggio proseguì in silenzio, senza alcun intoppo.
Quando parcheggiò davanti al vialetto che avevo visitato parecchie volte, il mio cuore prese a battere forte. Sarei tornata dentro quella casa, in cui lo avevo visto mezzo nudo con Isabel. Scacciai immediatamente quel pensiero.

<<Lei non sa niente>> mi avvisò prima di aprire <<quindi cerca di fare la disinvolta. Dobbiamo fare gli amici solo per un paio d'ore>>

Annuii. Già, come se fosse stato facile.
Subito l'odore di caffè e biscotti mi riempii le narici.
<<Mamma, siamo arrivati>> urlò Ethan, conducendomi in cucina. Jocelyn alzò lo sguardo verso di noi e sorrise appena mi vide.

<<Jessica, che piacere rivederti!>> esclamò, per poi stringermi in un abbraccio.

<<Ciao, lo è anche per me>> ero impacciata e imbarazzata rispetto alla volta precedente, ma cercai di non farlo notare.

Il Mio Amato Fratellastro 2: Quando Tutto CambiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora