Appena Tom arrivò esattamente vicino all'Arco di Trionfo, in un attimo parcheggiò vicino alla rotonda che costeggiava il bellissimo monumento e senza pensare a niente, con la mente completamente libera dai pensieri, si avviò verso di esso.
La persona che fino ad allora lo stava 'inseguendo' di nascosto, intanto, lo stava osservando con attenzione e ciò che vedeva gli piaceva sempre di più.
Ma di chi stiamo parlando?
Nel frattempo il bellissimo e talentoso Tom Jackson stava continuando a camminare per dirigersi in un bar non lontano dalla sua auto per prendersi un caffè alla cannella, il suo preferito ormai da molto tempo e una volta che arrivò a destinazione, si mise a sedere in uno dei tavolini fuori e ordinò ciò che voleva al cameriere.
Dopo che il giovane si allontanò con la prenotazione fatta da Tom, la persona che fino ad allora lo stava osservando gli si avvicinò lasciandolo letteralmente di stucco, quasi senza parole...
"Ciao, Tom."
"Richard!" rispose a quel punto il biondo per poi alzarsi in piedi di scatto, come se in quel momento appunto si fosse spaventato ed altrettanto scottato. "Che diav-mime ci fai qui a Parigi? Non dovresti essere a New York?!"
"Posso sedermi qui con te?"
"Che cosa vuoi?!"
Il suo tono di voce era piuttosto duro.
"Parlarti, solo parlarti."
Dopo quelle parole, Tom lo fissò in silenzio e per un attimo e agli occhi di Richard quello sguardo così intenso e nervoso, pareva essere eterno, fino a che il biondo non acconsentì alla cosa annuendo solamente e rimettendosi poi a sedere.
"Allora avanti, ti ascolto."
"Sono due anni e mezzo che non ci vediamo."
"Lo so."
"Te ne sei andato... e non mi hai fatto spiegare."
"Non c'era niente da dire. È stato tutto molto chiaro sin dall'inizio e non provare a negarlo!"
"Senti, mi dispiace molto per come sono andate le cose tra di noi, però... non l'ho fatto apposta, io..."
"Risparmiami le tue scuse per favore. Sei stato accusato Richard e per tutto questo tempo sei stato via, o meglio, eri rinchiuso a New York. Io... io ti credevo un uomo diverso, un ragazzo onesto e invece..."
"Mi dispiace, veramente."
A quel punto Tom lo guardò seriamente. "Bugiardo!"
"È la verità!" Disse per poi afferrargli la mano che il biondo tolse immediatamente. "Perché non mi credi?"
"Perché sei un falso, lo sei sempre stato ed io... io non voglio più avere niente a che fare con te, sono stato abbastanza chiaro?!"
A quel punto Richard lo guardò. "Sei sicuro Tom? Un tempo non la pensavi così!"
Tom si alzò in piedi. "Sono cambiate molte cose da allora! Adesso non ho più intenzione di ascoltarti!"
Detto ciò quindi, Jackson se ne andò via da lì, senza prendere la sua ordinazione, ossia il suo caffè preferito alla cannella e in un attimo Richard sospirò con aria triste ed angosciata.
Ok, in passato aveva sbagliato, ma alla fine non era mai stato un uomo cattivo, o almeno, non si riteneva così, quindi, beh...
"Caffè alla cannella?"
"Come?"
All'improvviso Richard alzò lo sguardo all'insù ritrovandosi a fissare con aria confusa il cameriere che nel frattempo aveva in mano un vassoio.
"A questo tavolo ho un'ordinazione per un caffè alla cannella... lo ha preso lei?"
"Oh... beh, probabilmente era del mio amico che fino a pochi minuti fa era qui, però è dovuto andare via. Lo dia pure a me, lo bevo io." Sorrise.
"Ok, come desidera."
"Quant'è signore?" Chiese Richard per poi tirare fuori il suo portafoglio di colore nero pece.
"Un dollaro."
Una volta che Richard pagò il cameriere, quest'ultimo gli fece un piccolo scontrino con una macchinetta che si era portato dietro e in un attimo lo salutò con un sorriso ringraziandolo.
Nel mentre Richard beveva quello che avrebbe dovuto essere il caffè di Tom, in un attimo ripensò ad un modo veloce ed autentico per riaverlo una volta per tutte.
Ma sarà davvero possibile tutto ciò?
Tom infatti non era affatto propenso a perdonarlo ed accettarlo nuovamente nella sua vita esattamente come prima, no, mai!
Una volta che Tom se ne tornò in ufficio, John -che fino ad allora era rimasto lì per parlare con i carcerieri e sapere inoltre se era possibile fare qualcosa per aiutare sua sorella Lawrence ad ottenere gli arresti domiciliari-, alzò lo sguardo su di lui per salutarlo e ciò che vide...
Lo lasciò altamente perplesso.
Tom appunto, aveva un espressione facciale piuttosto contrita, ma anche nervosa, irritata, arrabbiata e John non poteva non sapere che cosa gli stava passando per la testa... e se in un qualche modo avesse avuto bisogno di aiuto.
"Che cosa succede Tom?!" Domandò allora l'uomo per poi rimettere immediatamente il telefono a posto. "Perché stai facendo quella faccia? Qualcosa non va?"
"È tornato in città Richard..."
Sentendo un nome maschile, John sussultò per un attimo, cercando però di mantenere la calma.
"Richard? E chi sarebbe?"
"...Il mio ex."
A quelle tre parole, John strinse i pugni con forza.
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John&Tom ~ Due ragazzi a Parigi
RomanceTom è un ragazzo sempre sorridente che ama la vita nonostante tutto. Un giorno e per caso, un uomo più grande di lui si imbatte nella sua strada e nulla sarà più come prima: ma di che cosa stiamo parlando? 2019.