3.1 Il castello dei sogni

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Apro gli occhi e mi ritrovo su uno splendido letto a baldacchino, scendo e poso i piedi in delle scarpe di cristallo di un colore leggermente violaceo, appoggiate su pavimento di marmo rosa sfumato; alzo la testa e vedo un soffitto a cupola interamente affrescato con creature mitologiche come fate, unicorni e centauri alati, tutti immersi in un cielo stellato.

Guardo di fronte a me, c'è una toiletta dorata con uno specchio veramente enorme, nel quale mi vedo riflessa con un meraviglioso abito da ballo: ha un corpetto aderente ricoperto da pietre preziose argentate, la vita è circondata da uno scintillante bordino, poi dal bustino del vestito si allarga un'ampia gonna a balze, le quali mi ricordano le tempestose onde dell'oceano, che arriva sino al pavimento e su cui compaiono le stesse pietre più sparse. È veramente una favola poterlo indossare!

Questo sogno sembra il migliore che abbia mai fatto! Mi affaccio dal balcone accanto alla toiletta: è una fantastica notte di luna piena ed è accompagnata da una miriade di stelle luminose... per un istante mi fisso a guardarle, perdondomi nei loro bagliori, ma vengo immediatamente interrotta da una voce che mi chiama.

-Principessa, Principessa è tardi indossi i suoi gioielli e mi segua al ballo stanno aspettando solo lei.-

-Cosa?!? Ballo?gioielli? Principessa!?!-

Penso, che male c'è a godersi un po' questo sogno? Così decido di assecondare quella che sembra la mia domestica, quindi mi metto i gioielli appoggiati sul mio comò intarsiato d'oro e la seguo.

Nel corridoio vedo vari dipinti di paesaggi, quando siamo quasi arrivati ad un imponente porta mi soffermo ad osservare quello che sembra un dipinto di famiglia. Dietro ci sono i genitori con un aria regale e un espressione impassibile, davanti quelli che sembrano i figli; una ragazza dai lunghi capelli argentati, con occhi marroni la quale sorride abbracciando il fratello, con capelli biondi occhi azzurri e con una cicatrice sulla mano destra,ha un aria felice e spensierata.

Poi entro nella sala ballo: è una stanza stupenda, tende rosse drappeggiate di velluto incorniciano le enormi vetrate che fanno entrare la luce lunare che illumina il parquet di legno dorato. Sul soffitto padroneggiano dei lampadari di cristalli che riflettono la luce ovunque.

Scendo la scala che mi porta sulla pista da ballo e gli occhi di ogni persona nella sala sono puntati su di me, spero solo di non cadere o non fare nulla di sbagliato con tutti gli occhi che mi fissano.

Finalmente i gradini sono terminati e un ragazzo mi chiede se voglio ballare, così iniziamo a danzare e riconosco in lui il principe del quadro. Cerco di guardare la mano per avere un ultima conferma, purtroppo porta i guanti; nel vedermi distratta mi domanda:

-State bene principessa Val?-

-Uhm... si si, ma come fai a sapere il mio nome?-

- Ahahah ma che domande sei quì per salvarci tutti conoscono te e la tua missione-

-Bene visto che qui la sanno tutti potresti dirla anche a me?-

-Beh...

Stava per rispondermi all'improvviso, però compare la giovane del dipinto che io pensavo essere la sorella del mio compagno di ballo e mi urla:

-Val non ascoltare una parola di quel che ti dice lui non è chi pensi che sia!-

Istintivamente gli tolgo il guanto destro e non vedo nessuna cicatrice, subito dopo la ragazza mi afferra e mi trascina via mentre il principe si tramuta in essere inquietante, privo di occhi con una pelle qualcosa e con artigli enormi sulle mani.

- Corri vienimi dietro!-

Mi dice lei e io, senza pensarci un momento, la seguo.

Il mostro ci raggiunge e con i suoi artigli mi ferisce un braccio cercando di affermi. Il dolore è acuto e il sangue caldo colando macchia il mio vestito.

Riusciamo tuttavia a fuggire e a metterci al sicuro in altra stanza. Dopo aver barricato la porta le  chiedo:

-Cos'era quello? Chi sei tu? La gente nella sala è in pericolo! Perché ce l'aveva con me e come fa a sapere chi sono? Anzi come fate entrambi? -

-Quante domande! Non credo di poter rispondere a tutte ora, ma ci proverò... sono Erika principessa del regno di mezzo, quello era un emissario del nostro nemico purtroppo cercherà spesso di catturarti, il tuo ruolo è molto importante qui...-

Si interrompe notando il mio braccio sanguinante.

- Non puoi rimanere qui così malconcia! Ti spiegherò domani, ci rivedremo tranquilla.-

-No non puoi lasciarmi con questi dubbi devi...

Non sono riuscita più a parlare per il dolore; poi Erika mi mette al collo una collana.

Mi sveglio, mi alzo dal pavimento; vedo che la ferita si rimargina rapidamente e indosso ancora la collana. C'è una confusa Karol con uno sguardo molto preoccupato ad attendere il mio risveglio, a cui devo spiegare molte cose.

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