Pensò il ragazzo mentre attraversa la strada ed entrava nel parchetto davanti allo studio. Quel parchetto era molto bello e Jin ci andava sempre con la mamma, il padre e la sorella.
《Qui è dove caddi e mi ruppi il gomito...》
Ridacchiò ripensando all'evento, passando di fronte ad un'altalena. Poi passò davanti ad uno di quegli specchi che distorciono la realtà, quindi ridacchiò. Era decisamente più grasso con quell'effetto dello specchio. Seokjin, un ragazzo di diciotto anni appassionato di danza e arte, canto, recitazione e tanto altro. Sin da piccolo aveva sempre avuto un fisico snello, anche se la magrezza del fisico veniva rimpiazzata dalle possenti spalle. Capelli rosa, felpa bianca, jeans e converse nere lo rendevano unic o ed originale.
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Di carattere era sempre stato un ragazzo socievole e gentile, anche se spesso preferiva rimanere da solo con le sue amatissime cuffiette, che amava più della sua stessa vita. Aveva pochi amici, ma quei pochi per lui erano dei fratelli, dai quali non poteva separarsi: Jimin ed Hoseok. Cresciuti insieme sin dagli albori i tre ragazzi avevano frequentato tutte le scuole insieme, ed erano diventati l'uno il fratello (ma anche lo psicologo, il dottore, il cuoco, il compagno di stanza, il critico di serie Netflix) dell'altro. Insomma, inseparabili.
Sorrise guardandosi allo specchio e tornò a camminare, per poi fermarsi quando vide un piccolo cagnolino che andava verso di lui insieme alla padrona. Ovviamente non poté fare altro che fermarsi e iniziare ad accarezzare il cane parlandogli con voce acuta nella speranza (invana) che questo potesse rispondergli.
<Che bel cagnolino! Come si chiama?> <Chico..> <Ow chicoo! Ma sei bellissimo!>
Dopo la dose di sclero per il cagnolino il ragazzo si alzò e andò a sedersi su una panchina. Il parco era stranamente vuoto, e quindi Jin decise di farsi qualche foto. Si mise in posa e iniziò a scattare, finché non sentì in lontananza un suono. Un suono di un bastone sbattuto a terra con delicatezza. Il ragazzo girò il viso e vide un altro ragazzo che si avvicinava a lui tenendo un'asta tra le mani. Pensando che fosse pericoloso si alzò e si nascose dietro un albero; continuò ad osservare il tipo finché notò che era semplicemente un povero cieco che camminava con il "bastone" per ciechi.
《Oh beh...è solo un cieco...niente di che》
Uscì dal proprio nascondiglio e mentre stava andando a sedersi continuando a tenere lo sguardo sul ragazzo, vide quest'ultimo inciampare su una pietra più grande e cadere malamente a terra, quindi sgranò gli occhi e corse verso questo
<Sta bene?!>
Chiese buttandosi a terra e aiutando il ragazzo ad alzarsi.
<Sisi...sto bene...non ho visto la pietra e ci sono inciampato...> <L'importante è che sta bene... beh io allora vado...> <Senti...potresti aiutarmi?>