Il viaggio verso New York (avremmo fatto scalo lì prima di riprendere un aereo per Los Angeles) durò nove ore, durante le quali io e Malika dormimmo, ascoltammo musica, cantammo nonostante gli 'Shhh' della gente intorno, ridemmo come malate e ci facemmo riconoscere come sempre: dopo le prime quattro ore ci alzammo in piedi urlando "DO IT FOR THE VINE!" credendo che nessuno stesse al gioco, ma un uomo sulla sessantina si alzò urlando "I AIN'T GON DO IT" scatenando le risate di tutto l'aereo. Io e Mali ci alzammo per andare a farci un selfie con lui, twittandolo con un 'Ecco il nostro nuovo idolo!". Postammo subito anche il vine, che in pochi minuti raggiunse migliaia di loop.
Io e Mali siamo due viners/youtubers. Veniamo chiamate 'The Ms' per la iniziale comune dei nostri nomi e ci divertiamo a fare video in inglese per far sorridere la gente (nonostante spesso ci rendiamo ridicole davanti al mondo). Non lo facciamo per la fama o per avere 'fans', lo facciamo soltanto perché ci piace, e avere persone che sorridono per quello che fai è una soddisfazione meravigliosa.
È grazie a questo che conoscemmo i ragazzi un anno prima, durante il DigiTour. Ci chiamarono dall'America il 14 di giugno, chiedendoci se avremmo voluto passare i mesi di luglio e agosto girando in tour per il paese insieme ad altri ragazzi che come noi avevano la passione di parlare davanti ad una telecamera o un cellulare. Accettammo quasi senza crederci e lì, il primo giorno, cademmo addosso a due ragazzi mentre facevamo un vine correndo giù per le scale. Loro, trovatosi improvvisamente per terra, alzarono lo sguardo.
"Ma che cazz.." uno dei due, con gli occhi azzurri come il cielo estivo, si mise la mano fra i capelli scuri confuso, mentre l'altro passando lo sguardo prima sul suo amico e poi su me con i capelli sul viso e una faccia preoccupata assurda, aprì la bocca in un sorriso grande e scoppiò a ridere in modo fragoroso; i suoi occhi castani semichiusi s'inumidirono per le troppe risate e ben presto contagiò tutti.
Stemmo lì per qualche minuto, sdraiati sul pavimento a ridere, senza neanche conoscerci, fino a che non ci alzammo tutti rossi e lacrimanti e ci presentammo. Il primo si chiamava Nash, il secondo Cameron. Da quel giorno passammo tutti i due mesi insieme, diventammo migliori amici e conoscemmo gli altri ragazzi della Magcon e del DigiTour. Quei due mesi furono i più belli della mia vita.
E adesso finalmente li avremmo rivisti e avremmo vissuto con loro per tre mesi. I nostri ci avevano dato il permesso di stare nel loro appartamento soltanto perché avevano conosciuto i ragazzi e sapevano che erano persone fantastiche e a posto. E anche perché nel palazzo accanto viveva Carter, un nostro amico della Magcon, con la sua famiglia e quasi sicuramente mia madre si era messa d'accordo con la sua per farsi riferire come andava il soggiorno.
Dopo che l'aereo si calmò e tutti smisero di ridere, io e Malika mangiammo dei biscotti che ci offrì una hostess e dopo esser state un po' sui social network e aver guardato dei video su YouTube, ci addormentammo.
Ci risvegliò la stessa hostess dei biscotti, dicendoci che eravamo finalmente arrivate nella Grande Mela. Ci alzammo e prendemmo i nostri zaini. Dopo aver ringraziato gli assistenti di volo per il viaggio, scendemmo dall'aereo e entrammo nel centro commerciale vicino all'aeroporto.
A New York erano le 10.50 e noi alle 12 avremmo avuto subito l'aereo per Los Angeles. Guardammo un po' le vetrine dei negozi e poi decidemmo di comprare due magliette per i ragazzi: una nera con la scritta rossa 'NYC' sopra per Nash e una bianca con una fotografia di una spiaggia che da' sull'oceano per Cam.
Arrivammo in tempo per l'imbarco, piegando con cura le magliette e infilandole nello zaino. Ci sedemmo al nostro posto pronte per le ultime sei ore di viaggio. Saremmo arrivate alle 3 pm di Los Angeles e avremmo mangiato sull'aereo. Arrivò subito la hostess che ci chiese cosa avremmo desiderato per pranzo e dopo aver ordinato ci portò due enormi sandwich prosciutto-formaggio-insalata, due bottigliette di Coca Cola e altri biscotti al cioccolato. Mangiammo in fretta perché avevamo una fame da lupi e poi prendemmo la mia Polaroid per farci due foto con facce imbarazzanti da regalare ai ragazzi insieme alle maglie.
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Whenever you laugh. | in pausa |
Fanfiction"Mali, vedremo questi idioti tra poche ore, te ne rendi conto?" le domandai sorridendo. "E passeremo tre mesi insieme a fare cavolate, prenderci per il culo perennemente, guardare film.." "Io, la mia migliore amica e i miei migliori amici in Califo...