7. Un nuovo amico

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"Serpeverde!!" urlò il cappello parlante da sopra il suo capo. 

Eileen respirò a pieni polmoni e godette dell'energia frastornante degli applausi dal tavolo della sua Casa. 

Era stata smistata in Serpeverde, non poteva essere più felice. 

Saltellò in fretta al tavolo e lanciò un'occhiata a tutti i suoi futuri compagni che la stavano ancora salutando; lei alzò la mano e sorrise.

In quel momento non le mancava casa, affatto. 

Si accomodò sulla panca ed alzò lo sguardo per ammirare la bellezza della Sala Grande, i colori vivaci delle toghe e degli stendardi delle altre Case, il fuoco che scoppiettava energicamente nel grosso camino in pietra e il meraviglioso soffitto stellato. 

Tutta la magia del mondo - per Eileen - poteva essere riassunta solamente citando quel castello. 

Gli occhi scivolarono velocemente su ognuno dei presenti: tutti sembravano felici e contenti, Eileen sentiva lo stesso. Il medesimo entusiasmo dilagava nel suo cuore, fintanto che lo sguardo non si posò sul tavolo dei professori. 

Il preside Armando Dippet era un vecchio mago dai capelli lunghi, bianchi ed un poco arricciati verso le punte. Il pizzetto allungava il viso ovale e lo sguardo sorvolava tra il piatto dinanzi a lui, gli studenti e i colleghi professori.

Fu in quel momento che Eileen lo vide.

Albus Silente. 

I suoi occhi azzurri brillavano anche in lontananza e trasudavano di apprensione, di bontà.

Era così difficile pensare che proprio lui aveva lasciato che la guerra scoppiasse per una seconda volta in quel secolo. 

Ad Eileen mancò un battito e la bocca dello stomaco si chiuse per un istante. 

Quello era esattamente l'uomo che doveva spiare per conto di Grindelwald e dei suoi genitori... e per la lunghissima barba di Merlino, era anche molto affascinante. 

La barba e i capelli erano rossicci a tal punto da ipnotizzarla; il naso, invece, sembrava essere stato preso pugni qualche volta, ma rimaneva ugualmente un uomo molto bello.

Eileen distolse lo sguardo, del tutto incapace di poter anche solo immaginare di doverlo spiare. Piuttosto avrebbe preferito restare in punizione per tutta la durata dei sette anni ad Hogwarts. 

Eppure quell'uomo, così potente e carismatico, aveva lasciato che la guerra scoppiasse tra le nazioni del mondo, aveva lasciato che delle persone innocenti venissero internate e ridotte a pelle e ossa nei campi di concentramento.

Sembrava così strano, così assurdo, inimmaginabile.

Poco dopo il discorso del preside iniziò la cena ed Eileen si servì generosamente dello Shepherd Pie.

Nessuno quella sera sembrò molto interessato ad intrattenere una conversazione con lei - nonostante l'applauso promettente dopo lo smistamento - ma Eileen non ne diede troppo conto. Aveva sempre convissuto bene con la solitudine.

Abraxas Malfoy, Druella Rosier ed Edmond Avery  erano nella zona del tavolo riservata ai grandi. Suo padre Tristan aveva sempre espresso la sua grande volontà di volerli vedere tra le sue amicizie, giusto per non fare torto ai loro rispettivi genitori e per mantenere un buon rapporto, ma Eileen li detestava con tutta se stessa. Tutti alla stessa maniera: erano insopportabili, arroganti e viscidi.

La cena finì e coricarsi nel suo letto del dormitorio le sembrò la cosa più bella al mondo. 

Sistemò con cura tutti gli abiti nell'armadio a lei riservato e si lavò da cima a fondo: le piaceva infilarsi tutta rinfrescata sotto le lenzuola pulite.

Hugginn, il suo gufo, se ne stava appollaiato sul trespolo collocato sul comodino e aveva tutta l'aria di essere in guardia, costantemente. Le ragazze nel dormitorio con le lo scrutavano malamente ed Eileen iniziò a sentire la pressione della diversità, della stranezza. 

"Hugginn, dai..." gli sussurrò "Smettila di fissarle".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 27, 2019 ⏰

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