Capitolo 2

53 4 0
                                    

Sentiva in lontananza lo starnazzo dei gabbiani, che si liberavano in aria con le loro lunghe e folte ali, sfruttando la dolce brezza mattutina. La camicia aveva i primi due bottoni slacciati, lasciando intravedere la pelle ambrata dello stregone, abbronzata dal sole estivo. La piccola dose di illuminante che aveva messo sul naso, per far risaltare la sua forma aquilina, si era ormai dissolto, dal calore tipico del mese di Agosto. I suoi passi ormai riecheggiavano lontani nelle sue orecchie, sovrastati dal ricordo delle risate di Alec. Impiantò i piedi nella sabbia e guardò dritto davanti a se, tenendo in modo morbido la giacca a frange dorate nella mano destra. 

Chiuse gli occhi e si ri-immerse nei ricordi. Ricordò la tristezza nel dolce viso di Alec, nell'hotel di Madrid, quando si era messo a guardarlo con i suoi chiari occhi azzurri, mentre apriva un portale per New York.  Avevano passato una delle vacanze migliori che Magnus avesse mai trascorso, Passeggiando per le vie soleggiate della capitale Spagnola e guardando giocare una squadra di calcio, che sembrava essere uno sport mondano molto acclamato, chiamata Real Madrid. Si ricordava la faccia divertita dell'allora giovane Lightwood, mentre si erano allontanati dallo stadio perchè si era messo a guardare in modo troppo interessato i giocatori, infastidendo inconsapevolmente lo stregone. Per farsi ripagare gli aveva poi regalato una romantica cena cucinata da lui, che però, a disgrazia di entrambi, finì con un pollo bruciato e con due pizze d'asporto in arrivo. 

Quelle settimane di spostamenti, esperienze e viaggi in Europa, si erano rivelati i primi veri momenti di puro relax e spensieratezza per entrambi da parecchi anni, forse per Magnus anche da secoli. Se solo non fosse arrivato quel cavolo di messaggio dal Conclave, che chiedeva ad entrambi di tornare immediatamente, sarebbero riusciti a partire per Praga e li, lo stregone gli avrebbe fatto la proposta di matrimonio. Ma dopotutto, pensò il signor Bane, ogni cosa a suo tempo. 

Per sua fortuna l'occasione di inginocchiarsi davanti ad Alec, con un anello in mano, riuscì ad organizzarla comunque. Gli ci vollero parecchi mesi, e con l'aiuto di Isabelle e Simon, che dopo gli avvenimenti della Guerra Oscura erano riusciti a stare (di nuovo) felicemente insieme, era riuscito a trovare una combinazione perfetta. Non avrebbe fatto una delle solite cose ovvero l'anello nello champagne, oppure sui grandi schermi di una partita di football. No. Lui era Magnus Bane e avrebbe fatto di tutto per rendere la proposta indimenticabile. Avevano concordato tutti e tre di farlo in un posto romantico. Dopo giorni e giorni passati a struggersi avevano trovato il luogo perfetto: quella stessa spiaggia, dove si trovava in quel momento. Era andato a comprare prontamente una scatolina da anello in velluto nero, dove aveva fatto incidere le iniziali A.L e M.B . Soddisfatto, ci aveva risposto con cura all'interno un anello d'argento, con al centro un'intarsio di foglie di alloro, pianta preferita di Alec. 

Dopo ore e ore passate a fare prove, con Simon che scoppiava a ridere ogni volta che Magnus faceva finta di fargli la proposta, era riuscito finalmente a concepire il discorso adatto da fare ad Alec, pieno di aggettivi, complimenti e imparato a memoria in una settimana. La reazione dello Shadowhunter a quella proposta fu a dir poco unica, con tanto anche di lacrime di gioia. dopo aver fatto un pic-nic in riva al mare, erano andati a fare una passeggiata sulla spiaggia, e, arrivati al punto predefinito, quello con la vista più bella, Magnus si era girato verso Alec e aveva iniziato a fare un suo discorso. Dopo averlo finito poggiò il ginocchio sinistro sulla sabbia e tirò fuori la scatola in velluto, aprendola rivelando il suo prezioso contenuto. Appena il ragazzo lo vide, si portò la mani alla bocca ed iniziò ad annuire con le lacrime che scendevano lente sulle sue guance. Infilatogli l'anello al dito, lo stregone si era alzato in piedi e aveva baciato dolcemente il suo novello futuro sposo.

Magnus strinse gli occhi cercando di ricacciare le lacrime, riportato alla realtà da una voce che in lontananza continuava a chiamarlo. Si alzò e guardò da dove provenisse quel rumore e vide un ragazzo sulla ventina, con i capelli neri e gli occhi azzurri. Iniziò correre nella sua direzione chiamando il nome del ragazzo che stava ricordando da tutto il giorno, ricevendo una risposta brusca: "signore le ripeto, se ne vada, mi deve aver scambiato per un'altra persona, questa è una spiaggia privata". 

Fu così che dando un'ultima occhiata al sole che si stava abbassando sul mare, si diresse verso la strada, mormorando tra se e se "mondani", lasciando trapelare un tono di disprezzo. 


a hundred years laterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora