𝑯𝒆𝒓𝒐𝒑𝒉𝒊𝒏𝒆 ~𝒍'𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒐~

𝚌𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 28

Sono le 21:30 e Inanna bussa alla mia porta puntuale. 《Wow Jo sei uno schianto》 dice appena le apro. 《Sicura? Non è troppo secondo te?》 Domando indicando la gonna nera di pelle che mi arriva poco dopo il l'inguine e il top bianco di pizzo. 《Macchè, siamo tutte vestite circa così, non starti a preoccupare》 risponde indicando i suoi pantaloncini a vita alta con un top rosso che sembra più che altro un reggiseno. Mi arriva un messaggio di Hero che mi dice che vuole venirmi a salutarmi prima di andare via con i ragazzi. Gli rispondo di venire, voglio vederlo prima di andare, invento una scusa e mando via Inanna. 《Senti, io devo finire di fare una cosa, a che ora ti incontri con le altre al parcheggio?》 《Alle 21:50》 risponde. 《Okey, a quell'ora ci incontriamo nella all, perché devo finire di truccarmi...》 rispondo vagamente. 《Va bene, ma non darci buca》 dice ridendo, rido anch'io e dopo poco esce. Dopo neanche cinque minuti Hero entra in camera mia. 《Ciao piccola all...》 si blocca quando mi vede. 《Ciao...》 dico con un filo di voce. 《Dove pensi di andare vestita così?》 Domanda palesemente accitato. 《In discoteca...》 rispondo. 《In, in... oh cazzo》 risponde. 《Tutto bene amore?》 Gli domando. Poi ripeto la domanda che ho appena fatto mentalmente.
Oddio, ma perché lo chiamato così! L'ho sempre chiamato Hero, perché?!!
《Come mi hai chiamato?》 Chiede felice avvicinandosi. Mi viene la pelle d'oca 《Amore, scusa Hero non so perché ti ho chiamato cosi》 lui mi prende il viso tra le mani e mi dice:《 No piccola, non scusarti, suona bene e mi piace essere chiamato così》 lo bacio e lui approfondisce il bacio infilandoci anche la lingua. Mi stacco e lui mi riguarda dalla testa ai piedi. 《Però non vale che tu ti vesta così quando non ci sono e soprattutto quando sai che non sono a controllarti》 io rido e dico:《vado solo discoteca, non preoccuparti, e poi anche se fossimo insieme non potresti farci nulla, nessuno deve sapere di noi》 lui sbuffa e mi bacia di nuovo mi stacco e finisco di mettermi il mascara e la matita sotto gli occhi. Sono le 21:45 tra poco devo scendere. Mi metto dei tacchi bianchi con il cordoncino alla caviglia e prendo il telefono. 《Ti prego se bevi stai attenta a quello che fai, domani dobbiamo registrare la scena della scommessa e per fortuna l'abbiamo alla sera così ti puoi riposare ma se scopro che qualcuno ti ha toccato lo vado ad ammazzare》 mi dice quando sta per andare via. 《Lo so, non ti preoccupare, amo te e soltanto te. Io mi dovrei preoccupare invece》 sbuffo sedendomi sul letto. 《No piccola, lo so che sono bellissimo e molto affascinante ma anch'io, per tua fortuna, amo solo te》 dice ridendo di gusto. Gli tiro una gomitata ridendo e mi ribacia. 《Hero, ora devo andare sul serio》 sbuffa ma non si stacca. Mi prende per i fianchi e io non resisto, gli salgo sulle gambe. Inizio a muove i fianchi più vicina possibile al suo sesso.《Jo, se continui così verrò in poco tempo》 geme sulla mia bocca. Io continuo ignorando la sua richiesta di fermarmi. Gli metto una mano sopra i jeans e sento che si irrigidisce. Mi stacco di colpo e lui riprende fiato. 《Però così non è giusto...》 piagnucola. 《Perchè ti sei fermata?》 Domanda. 《Eh, devo andare》 vago tirandomi giù la gonna e andando verso la porta. 《Josephime Langford!》 Mi urla Hero alle mie spalle. Mi stringe in vita con le mani e mi solleva da terra, inizio a scalciare e mi butta sul letto. Mi sale sopra e inizia muovere i fianchi velocemente. 《Mi dispiace piccola ma ora il controllo ce l'ho io》 mi sussura all'orecchio. Rispondo con gemito. Continua a muovere i fianchi mentre mi bacia sul collo e poi mi infila una mano nelle mutandine. Infila un dito. Inarco la schiena dal piacere e poco dopo vengo sulle sue dita. 《Beh, non ci è voluto molto》 ride alzandosi. Guardo il telefono sono i 52. 《Cazzo! Devo scendere》 dico alzandomi. Mi abbasso di nuovo la gonna. 《Anche se continui ad abbassarla non migliorerai la vista》 mi dice Hero. Gli tiro la borsetta in faccia e inizia a ridere. Andiamo verso l'ascensore e scendo nella all. Vado via con le ragazze osservando il mio amore andare da quei maledetti ragazzi.