Mi chiamo Eva, oggi è il mio sedicesimo compleanno ma anche il mio primo giorno di terzo liceo. Mi alzo malvolentieri, mi faccio una doccia veloce, mi vesto e scendo in cucina a fare colazione.
<<Buongiorno mamma. Buongiorno papà>>.
<<Buongiorno a te Eva>>. Rispondono in coro.
<<La colazione è pronta tesoro>> aggiunge la mia dolcissima madre.
<<Grazie mamma>>.
<<Vuoi che ti aspetti per accompagnarti a scuola>>?
<<Sì, grazie papà>>.
Il rapporto che ho con i miei genitori è qualcosa di indissolubile. Faccio colazione velocemente e vado via con papà non prima di aver dato un forte abbraccio a mamma. In men che non si dica siamo già davanti la mia scuola e papà mi abbraccia per augurarmi buona fortuna. Scendo dall'auto e vado subito in classe dove trovo Marco, il mio migliore amico.
<<Ciao scriccioletta! Come stai>>?
<<Ciao Marco, tutto bene tu>>?
<<Diciamo bene, ho litigato per l'ennesima volta con i miei genitori>>.
Eh sì, purtroppo lui, a differenza mia, non va molto d'accordo con i suoi genitori.
<<Mi dispiace tanto>>. Gli rispondo abbracciandolo forte. Non mi piace per niente vederlo soffrire.
<<Non preoccuparti. Ho deciso di andar via di casa. Tanto per loro sono solo un peso>>.
<<Non dire così. Dove andresti se andassi via da casa tua>>?
<<Ho già preso un appartamentino in affitto>>.
<<Come farai a pagarlo>>?
<<Ho già trovato lavoro. Questo è il mio ultimo giorno di scuola. Ho già firmato tutte le pratiche>>.
<<Come farò senza di te qua a scuola? Menomale che ci vedremo dopo scuola. Perché ci vedremo. Giusto>>? Aggiungo dopo qualche secondo guardando la sua espressione.
<<Mi dispiace piccola. Vado in un altra città, ma potremo comunque sentirci>>.
<<Marco, non puoi farmi questo>>.
<<Eva, ho già deciso tutto. Oggi ti va di passare con me tutta la giornata>>?
<<Certo. Dopo chiamo mia madre>>. Gli dico rassegnata.
<<Mi mancherai tanto>>.
<<Tu già mi manchi>>. Gli rispondo con le lacrime agli occhi.
<<Non piangere per me. Starò bene. Comunque, parto domani>>.
<<D'accordo>>.
Sembra che oggi nessuno si ricordi che è il mio compleanno ma va bene lo stesso. La cosa più bella è che passerò la giornata insieme a Marco.Cinque ore dopo
Stiamo uscendo da scuola e io e Marco abbiamo deciso di andare a pranzare al Mc Donald's. È proprio di fronte a scuola.
<<Marco, verrai a trovarmi>>? Gli domando ad un certo punto
<<Vorrei tanto poterti dire di sì, ma non lo so. Non so se riuscirò a tornare in questo paese>>.
<<Perché non mi hai chiesto consiglio>>?
<<Mi avresti mai detto di andare>>?
<<Ti avrei detto di andare insieme>>.
<<Per favore piccola, sii forte>>.
<<Non posso, non ci riesco>>.
<<Io andrò a Trapani domani mattina, ma ti prometto che oggi passeremo tutta la giornata insieme. Voglio portati in un posto speciale ma devi promettermi che non ne parlerai con nessuno e che rimarrà sempre il nostro rifugio>>.
<<Te lo prometto>>.
<<Adesso però sorridi>>.
<<Cavolo, dimeticavo che oggi ricomincia l'accademia di recitazione. Devo andare per forza. Vieni con me>>?
<<No, andremo dopo nel nostro posto segreto>>.
<<Sì, ma domani parti>>.
<<Quando hai lezione>>?
<<Oggi dalle tre alle quattro e mezzo>>.
<<Benissimo così mentre tu hai lezione, io vado a sistemare le ultime cose per il viaggio, poi ti vengo a prendere, e andiamo nel nostro posto. Ok>>?
<<Va bene. Mi hai convinta>>.POV MARCO
Ho appena lasciato Eva a lezione di recitazione. In realtà non partirò solo io. Verrà anche lei con me. Solo che non lo sa ancora. Ho mandato un suo video provino ad un regista di Trapani e mi hanno subito chiamato. Ne ho parlato con i genitori di Eva, e le stiamo facendo una sorpresa che sono certo le piacerà. Ovviamente andrò io con lei. Oggi è il suo compleanno e le stiamo preparando anche una bellissima festa a sorpresa. L'ho vista un po' triste stamattina. Sicuramente crede che nessuno si ricordi del suo compleanno ma come potremmo dimenticarcene? È la persona più importante della mia vita. L'unica che mi sta accanto in ogni momento, in ogni lite con i miei genitori, in qualsiasi momento, so che potrò sempre contare su di lei. Adesso vado in agenzia a ritirare i biglietti e poi passo da casa sua per aiutare i suoi genitori
<<Buona sera signora sono Marco, sono venuto a ritirare i biglietti per Trapani>>.
<<Ecco a te, buon viaggio>>.
Ringrazio la commessa ed esco velocemente per andare ad aiutare Giusy, la mamma di Eva.
<<Ciao Marco, eccoti finalmente>>.
<<Ciao Giusy, scusa il ritardo>>.
<<Tranquillo, entra>>.
<<Posso aiutarti in qualcosa>>?
<<No, ho già fatto tutto. Tu hai preso i biglietti>>?
<<Sì, per quello ho tardato>>.
<<Perfetto. Tu pensa a tenerla fuori casa tutto il giorno. Ti chiamerò io quando arriveranno tutti. Ti chiamerò con l'anonimo e ti parlerà qualcuno dicendoti di incontrarvi nel luogo della festa>>.
<<Va benissimo Giusy>>.
<<Ti va un caffè con un po' di torta>>?
<<Non potrei mai rifiutare la tua torta>>.
<<Vieni, andiamo in cucina>>.
La seguo in cucina con un sorriso triste.
<<Che succede>>?
<<Niente, tranquilla>>.
<<Ehy, lo sai che a me puoi dire tutto>>.
<<Credo di essermi innamorato>>.
<<Sono felice per te>>.
<<Non credo che lei vorrebbe stare con me>>.
<<Certo che sì>>. Mi risponde con un sorriso smagliante. Non sa però, che la persona della quale mi sono innamorato è proprio sua figlia. Devo dirglielo.
<<Giusy, non sono innamorato di una ragazza qualunque! Sono pazzo di tua figlia>>.
Mi guarda di sottecchi e mi fa un sorriso tirato.
<<Marco, sai come stanno le cose>>.
<<Giusy perché questo>>?
<<Non puoi capire>>.
<<Certo, gli affari sono affari>>. Le dico ironico.
<<Bravo>>! Mi risponde con un sorriso smagliante che non fa altro che irritarmi, <<Vedo che stai crescendo sempre di più>>.
<<Vado a prendere Eva>>. Le rispondo alzandomi. Perché non capisce? Per lei la carriera è tre mila volte più importante della famiglia. Sì, vuole bene ad Eva e glielo dimostra ma vuole che sua figlia stia con persone di alto livello... Non potrebbe mica stare con il figlio di un carabiniere e di una cameriera! Faccio dei profondi respiri e scendo in Accademia. Non appena mi vede, Eva mi salta addosso.
"Ciao scimmietta"! Le sussurro dolcemente baciandole una guancia.
"Ciao tesoro! Che hai"?
"Niente perché"?
"Perché sei teso e nervoso".
"Non è niente. Non preoccuparti".
"Ne sei sicuro"?
"Sì... Dai andiamo in quel posto adesso". La sto portando in uno chalet che mi ha regalato mia nonna. Le ho fatto una copia delle chiavi nella speranza che lei un giorno possa diventare mia moglie. Sì, la voglio sposare e come lei ha lottato per la mia amicizia, io lotterò per il suo amore. E vincerò. Devo vincere il suo amore. Altrimenti potrei impazzire da un momento all'altro.
"Marco, ho deciso che verrò con te"! Mi sussurra dopo un po'. Mi fa male vederla così ma devo resistere.
"Non esiste"!
"Se non mi porti con te verrò io"!
"Hai pensato ai tuoi genitori? Alla scuola? Ci pensi all'Accademia"?
"E tu hai pensato a noi prima di decidere di andare via"? Sputa arrabbiata.
"Ci ho pensato Eva. Sai quante volte ho rimandato la decisione? Credi che per me sia facile ricominciare la mia vita da capo"? Sbotto anch'io.
"Non mi sembra che hai pensato a me"!
"Pensala come vuoi Eva"! Le dico con un nodo alla gola. Non immaginavo che avremmo litigato. Restiamo in silenzio fin quando non arriviamo allo chalet. Scendo dall'auto senza dire nemmeno una parola e mi avvio dentro lasciando la porta aperta. Con la coda dell'occhio la vedo entrare e chiudere la porta per poi guardarsi attorno meravigliata.
"Questo chalet è stupendo"! Non le rispondo.
"Marco"... Sussurra avvicinandosi a me che sto sul divano.
"Che vuoi"?
"Scusa".. mi sussurra.
"Eva mi hai ferito"!
"Lo so Marco.. e mi dispiace. Mi dispiace tantissimo. Non mi piace litigare con te. Lo sai bene".
"Eva.. ho pensato tanto a te prima di fare quel cavolo di biglietto".
"Allora perché hai deciso di distruggere la nostra amicizia"? Per costruire qualcosa di migliore. Sono tentato di dirle.
"Eva rimarrai sempre la mia migliore amica"! No, non è vero. Prima o poi diventerai mia moglie. Fosse l'ultima cosa che faccio.
"Ne sei sicuro"? Mi chiede titubante.
"Certo Eva"!
"Dimmelo guardandomi negli occhi"! Alzo lo sguardo verso i suoi occhi e vedo che sono colmi di lacrime.
"Ehi! Non piangere piccola. Ti prego"!
"Non hai nemmeno il coraggio di dirmi che sarò sempre la tua migliore amica guardandomi negli occhi"!
"Eva sarai sempre la mia migliore amica. Te lo prometto"! Le dico guardandola negli occhi per poi allargare le mie braccia. Non succede quello che mi aspettavo. Invece di buttarsi tra le mie braccia come sempre la vedo correre fuori. Le corro dietro.
"Eva! Dove vai"? Urlo.
"Lontano da te"! La raggiungo e la stringo forte a me respirando il suo profumo.
"Non ti lascerò scappare. Tu oggi sei solo mia".
"Mi manchi già immensamente"!
"Anche tu Eva"!
"Scusa"! Mi dice quando rientriamo a casa.
"Scusa tu"!
"Visto che hai questo chalet non potevi rimanere qua"?
"Ci ho pensato, ma non sarebbe cambiato niente. Poi, voglio che questo sarà il posto in cui venire insieme a te a parlare di tutto quello che ci è successo".
"Ti voglio bene immensamente Marco"!
"Te ne voglio anch'io piccola mia"! Le sussurro dolcemente. Allargo nuovamente le braccia e stavolta corre ad abbracciarmi. Ci sdraiamo nel divano e restiamo a guardarci negli occhi silenziosamente. È il mio scricciolo!
"Marco, ci sentiremo"?
"È ovvio che ci sentiremo".
"Mi sa che da domani mi trasferirò qua"!
"Perché"?
"Per ricordare sempre questo giorno con te".
"Lo sai che ci rivedremo, vero"?
"Sì, ma quando"?
"Diamo tempo al tempo. Ho speso tutti i miei risparmi".
"Ti pagherò un volo io allora"! Interviene prontamente.
"Non lo so.. non so nemmeno quando mi daranno le prime ferie"!
"Va bene, mi arrendo"!
"È una promessa che ci rivedremo"!
"Ti prometto che ti aspetterò"!
"È la più bella promessa che potessi mai farmi"! Le sussurro dolcemente prima di stringerla forte tra le mie braccia. Poi guardiamo la TV e senza renderci conto ci addormentiamo così. Abbracciati e felici di aver chiarito.