Uno di sette

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Dopo aver mangiato e aver fatto irruzione in cucina per salutare Austin che mi ha detto che lo distraevo siamo usciti di lì con la cena offerta dal cuoco.
"È il tuo amante il cuoco?" Fulmino Stefan
"No solo un amico" Stefan mi dice l'indirizzo da raggiungere ed io parto velocemente dato che sono già le dieci e mezza. Devo fare al meno mezz'ora di viaggio prima di trovarmi tra le buche e gli alberi di un bosco inquietante, spero non voglia rapirmi, ho fatto bene a fidarmi di un avversario? Lo guardo di sfuggita: Stefan ci teneva a me non mi avrebbe mai fatto del male, mi fidavo di lui e non solo per il suo cognome e sangue, ma anche perché mi aveva aiutata sempre quando ne avevo avuto bisogno. Raggiungiamo un piazzale enorme, il cui unico edificio è una vecchia baracca in legno da cui proviene la forte musica che fa ballare tutti, ci sono in infinita di macchine e moto, nonostante l'aria aperta la puzza di alcol e erba mi fece arricciare il naso. Guardando però quei tipi capii che c'era peggio dell'erba lì. Poco distante c'era una pista da corsa con gli spalti semi scassati da cui giungevano grida senza senso.
"Che posto è?"
"Nascondi le auto tra gli alberi" accetto il suo consiglio e là copro per quanto possibile con rami e foglie.
"Bene qui ci sono i criminali per eccellenza. Lì c'è uno della mia squadra andiamo via" mi lasciava lì da sola, senza nessuna precauzione? Non avevo nulla se non chiavi e telefono con me.
"Mi lasci sola?" Annuisce leggermente combattuto come se non volesse farlo. Perché mi lasciava allora, continuava a dondolarsi sui talloni titubante, senza mai alzare lo sguardo su di me. Si avvicina abbracciandomi e mentre lo fa sento che mi alza il maglione e infila un oggetto freddo nei miei pantaloni.
"Se ti aiuto mi ammazzano. Posso darti un consiglio cerca i peggiori, ma devono essere controllabili. Tu sei il capo. Ti prego torna intera domani sera volgio trovare un tuo biglietto al bar del college intesi?"
"Grazie di tutto, davvero Stefan ti sono debitrice"
"No" mi lascia un leggero bacio sulla fronte accarezzandomi i capelli, le sue labbra a differenza di Lewis erano fredde e ruvide, ma comunque piacevoli al contatto. Si allontana e in poco tempo lo vedo salire dietro la moto del compagno e partire veloce. Bene Kyra Si comincia. Mi guardo non potevo girare così. Entro in fretta nel locale e afferro al volo una giacca di pelle lasciata sul divano, accanto ad una prostituita ed il suo cliente. Vado al bancone e per mia fortuna trovo una ragazza in divisa come le altre.
"Ehi scusami posso avere uno dei vostri cambi?" Indico le cameriere
"Sei una dipendente?"
"Ti dò 50 dollari" alza leggermente il sopracciglio disegnato prima di alzare lo sguardo è chinarsi sotto al bancone, mi lancia una speciale di bandana gigante rossa, se proprio devo. Entro nel lurido bagno delle
Ragazze, con muri e specchi imbrattati e rumori strani dai bagni. Che schifo di posto. Mi sfilo il maglione legando la bandana sopra al seno e lascando come un triangolo verso il basso, infilo la giacca di pelle e fermo la ragazza che si sta truccando.
"Puoi darmi il rossetto" Annuisce, passo il rosso scuro sulle labbra e lego i capelli in una coda alta, vado più che bene. Esco lascando lì il maglione. Mi guardo intorno con un profondo sospiro, starò qui tutta la notte, nascondo bene la pistola sotto la giacca di pelle. Ally prega per me! Raggiungo gli spalti a bordo pista poco prima che i piloti salgano nelle quattro auto.
"Ehi bellezza vuoi fare una scommessa?" Mi guarda un tipo alto e particolarmente inquietante. Guardo le quattro auto e tento di riportare alla mente ricordi offuscati
"Ehi stronza aiutami" mi alzo barcollante raggiungendo Brian che si trova sotto la sua auto, i tatuaggi neri si abbinano a tutto il nero dell'auto che ha addosso.
"Che vuoi?"
"Mi devi dire che ti sembra del motore" si alza strofinandosi le mani sui jeans, il suo fisico scolpito non salva il suo viso rabbioso. Guardo sotto al cruscotto e non riesco a capire nulla di auto
"Come faccio a sapere se va bene?"
"Facilissimo guarda come sono sicuro di me. Se l'autista è sicuro la macchina è la più veloce" mi tira una pacca sulla spalla, prima che io indifferente e barcollante torni alla mia poltrona per godermi il tramonto.
"Quella blu" indico l'auto, il tipo che la guida mi sembra un po' un presuntuoso ma questo significa bene.
"Ottima scelta" gli dò i soldi e questa sera la mia ricchezza mi ha fatto comodo. Osservo la gara, il rumore di adrenalina dà una scarica elettrica anche a me che incrocio le dita per vincere la mia scommessa. Prima lo trovo prima me ne vado. La macchina blu tagli il traguardo per prima ed io esulto dentro. Ritiro i soldi della mia vincita prima di avviarmi verso l'autista. È circondato da donne e ragazzi che gli fanno i complimenti, lui ovviamente sta palpando una di queste mentre le sussurra qualcosa che la fa ridere. Mi apro uno spazio nella cerchia piazzandomi davanti a lui, tra tutti cala il silenzio è mi guardano straniti. Il ragazzo mi fissa con un sorriso pervertito.
"Vuoi fare un giro sulla giostra?" Si indica ed io scoppio a ridere senza nemmeno poterlo contenere
"Un po' presuntuoso e no. Sono qui per proporti un affare" incornicio le braccia sotto al seno
"Tu un affare a me? Sentiamo" ride facendo ridere anche i suoi amici, non mi stanno prendendo seriamente
"Mi chiamo Kyra Williams" allungo la mano con un sorriso stronzo, qui il mio nome significava potere, raddrizza immediatamente le spalle e torna serio, si stacca dalla ragazza e mi guarda improvvisamente rispettoso.
"Non voglio avere a che fare con i quattro Clan"
"Andate via" Ringhio contro le altre persone che spaventate corrono via, lui si guarda intorno scuotendo la testa, che amici di merda.
"Dipendi da uno di loro, che ha il controllo di un clan più piccolo il cui menager ti procura le gare, prende una parte dei soldi che vinci tuo il resto finisce alla famiglia più in alto. É così che funziona e lo sai! Sei l'ultima ruota del carro, io voglio metterti a capo del carro" si passa una mano tra i capelli, castani con riflessi biondi, frustrato. Punta i suoi occhi celesti chiarissimi con degli spruzzi d'oro, è alto il doppio di me, allenato e con le spalle larghe, un piercing al labbro ma noto solo due tatuaggi, uno sul braccio ed uno dietro il collo. Ha le labbra fine piegate in una smorfia con i lineamenti e gli zigomi definiti lo fanno sembrare cattivo, ma non quanto Lewis.
"Non mi metterò con gli Williams" sibila tra i denti con voce rauca
"Io ho il loro cognome ma non mi hanno voluta"
"Contro di loro ancora meno" ringhia prima di girarsi e dirigersi verso la sua auto.
"La famiglia fantasma mi vuole nel gioco della rosa" urlo per farmi sentire e lui sembra arrestarsi immediatamente, lo immaginavo, quelle informazioni farebbero comandare chiunque e tutti qui hanno sete di potere.
"Sto creando la mia squadra"
"Cosa ti fa credere che vinceremo?" Ha detto vinceremo quindi sta pensando di accettare, basta un ultima spinta ed uso il suo orgoglio maschile per finirlo
"Perché nella mia squadra ci sono solo i migliori" una scintilla di adrenalina gli attraversa gli occhi prima che un sorriso pervertito gli compaia sul volto. Alzo le sopracciglia mentre si avvicina ho vinto, glielo leggo in fronte.
"Dammi il tuo cellulare bellezza"
"Non mi chiamare così" Ringhio, tengo il cellaulre io mentre lui mi detta il suo numero.
"Mi chiamo Will Harmstrong"

White rose ~broken soul~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora