Stringhe[4]

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Ho saltato gli allenamenti per potermi preparare per la lezione che affronterò oggi con Beatrice. Alle cinque del pomeriggio esatte sento il citofono suonare e vado ad aprire velocemente.
Mentre la aspetto mi controllo allo specchio nel corridoio se sono apposto o, comunque, minimamente presentabile.
Quando arriva ha il naso e le guance rosse a causa del freddo che si trova fuori a causa dell'inverno ormai arrivato. Mette il suo giubbotto sull'attaccapanni presente all'entrata e si toglie le scarpe così da non sporcare la casa, io le do' delle mie pantofole. Come sospettavo è una ragazza davvero gentile.

-Hai studiato ciò che ti avevo detto lunedì?-mi domanda, mentre camminiamo nel corridoio per arrivare in cucina dove si tengono le nostre lezioni.
-Ti stupirò-le rispondo andandomi a sedere davanti al mio computer, in cui si trovano i miei schemi.
Punto, per un secondo, la mia attenzione sullo schermo per poi puntare i miei occhi nella sua direzione e incominciare a parlare di ciò che ho studiato. Non è stato difficile, ho solo dovuto ricordare ciò che mi aveva detto lei e fare degli schemi. È tutto così facile con lei.

Lei mi osserva con i suoi occhi verdi e vorrei che non smettesse

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Lei mi osserva con i suoi occhi verdi e vorrei che non smettesse. Quando sono a metà incomincia a sorridere e sono felice di averlo fatto. Vorrei farla sorridere più spesso. Mi piace.
Quando conclude parla:-Sei stato bravissimo.
Inclino la testa e alzo le spalle:-Lo so.
Sorride ancora di più, per poi abbassare la testa: sta per tornare la solita, distaccata, ragazza di sempre e non mi piace. Così intervengo con il piano b, mi alzo dal mio posto e prendo una tazza fumate di latte e gliela metto sotto il naso. Ho visto, nelle sue Instagram story, che le piace il latte caldo in estate e così l'ho fatto, per lei.
-Grazie-dice, continuando a sorridere-Non dovevi.
-Dovevo-ribatto, non riuscendomi a trattenere, poi mi siedo al suo fianco e i nostri occhi entrano in contatto visivo-Hai voglia di uscire con me?
-Sarebbe un appuntamento?-chiede, per sicurezza, mentre si morde il labbro inferiore.
-Sì-le rispondo, tutto felice per aver trovato il coraggio di farlo. Sono pronto per aver una relazione seria e so che con lei, al mio fianco, potrei farcela.
Lentamente annuisce:-Solo se, alla tua prossima interrogazione, prenderai un otto.
-Un otto?-quasi urlo incredulo. È impossibile che io prendo un otto con quella megera di professoressa.
Annuisce, più sicura:-Un otto, niente di meno.
Sospiro:-È una promessa?
Farò tutto ciò che posso per riuscire a prendere quel vuoto in storia e spero, con tutto il cuore, di farcela. Voglio davvero uscire con lei.
Annuisce e sorride:-Promesso, però adesso studiamo.
Sono d'accordo.
Ci mettiamo a studiare, anche se a volte mi devo dare un pizzicotto per non perdermi a causa della sua bellezza.
Noi avremmo un appuntamento.


...



29 ottobre.

-Allora, interroghiamo...-incomincia la professoressa anche se, molto probabilmente, avrebbe pescato il mio nome lo stesso.
Questa volta, però, la procederò:-Mi offro volontario.
Sorprendo tutti, compresa la docente che alza la testa dal registro e mi sorride alzando un sopracciglio:-Prego.

Una vita per essere amati // cole sprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora