Capitolo 11

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Dopo quelle parole, Tom lo guardò. "Sei geloso?"

A quelle due parole, John si alzò immediatamente dal tavolo come un felino pronto all'attacco e afferrando entrambe le mani di Jackson, lo fece alzare in piedi.

In quei lunghi secondi Tom lo guardò con aria molto stupita, ma il giovane uomo alla fine non ebbe nessun modo di approfondire la situazione in quanto John lo sorprese ancor di più nel momento in cui avvicinò le sue labbra alle altre e le baciò con assoluta passione.

Dopo il loro bacio ardente, che nel frattempo aveva fatto completamente vorticare la testa a Tom, quest'ultimo gli rispose: "Sì, sono gelosissimo di te."

"No..." gemette un attimo più tardi Tom con aria confusa, ma anche spaventata. "No, John, no."

A quelle parole, Taylor lo guardò confuso. "Che cosa significa no? Io so di piacerti Tom, l'ho notato bene!"

"Sì, mi piaci molto John. Sei un uomo splendido, veramente, non ho mai incontrato una persona così luminosa come te, piena di vita, però io non..."

"Non te la senti." Rispose per poi incrociare le braccia al petto mostrando uno sguardo quasi accusatorio.

"No. Io... beh, ecco non è stato un periodo molto facile della mia vita e per questo non voglio farmi del male, rischiare di soffrire ancora..."

"C'entra quello stronzo del tuo ex, mh?"

Quella domanda venne fatta con una tonalità di voce molto seria, quasi violenta, tanto che Tom si allarmò.

"Senti John scusami, davvero, ma in questo momento non ne voglio parlare, io... sono ancora molto ferito."

"Ma ferito per che cosa? Perché sei così restio a parlarmene? Io... io credevo che tra di noi ci fosse un'intesa speciale, una sintonia sincera."

"E c'è John, te lo assicuro. È solo che al momento..."

"Ho capito, non mi vuoi."

In quell'istante Taylor invece di rimettersi a sedere, si allontanò da Tom per avvicinarsi verso la porta d'uscita.

"Dove vai John?!"

"Mi è passata la fame. Ci vediamo dopo in ufficio."

Dopo quelle dolorose parole, che alla fine Tom non poteva fare altro che aspettarsi, quest'ultimo non poté fare altro che accasciarsi per terra, piegando così le ginocchia per poi scoppiare in lacrime amare.

Tom non immaginava affatto che John potesse reagire così duramente, anzi sperava che lui potesse...

"Signorino va tutto bene?"

"Come?"

Alzando gli occhi Tom vide il cameriere di poco prima con due piatti in mano guardarlo con aria preoccupata.

"Le sto domandando se stesse bene. Che succede? Perché si è seduto lì? E dov'è finito il ragazzo che fino a poco fa era qui... con lei?"

"Se ne è andato. Buongiorno."

Una volta che Tom uscì dalla saletta interna nella quale fino ad allora era rimasto assieme a John, in un attimo si avviò verso il distretto di polizia dove lavorava e con uno sguardo piuttosto cupo varcò la soglia dell'entrata.

"Vice Capitano Jackson noi abbiamo..." Si avvicinò Light con in mano dei fogli. "Che cosa succede Tom? Perché sta facendo quella faccia?"

"È tutto apposta Light, non ti preoccupare per me. Piuttosto dimmi tu. Che cosa succede?"

"In realtà è una cosa che riguarda esclusivamente il Capitano Taylor, però i nostri superiori hanno detto che possiamo informare anche lei della cosa, come suo diretto sostituto."

"Ok." Rispose Tom con aria molto concentrata. "Allora andiamo di là nel mio ufficio così potremmo parlarne meglio e sicuramente più comodi."

"Ok." Rispose Light con uno sguardo piuttosto serio, ma anche smarrito: perché il suo Vice Capitano era così nervoso ed agitato, ma anche con gli occhi lucidi?

Aveva forse litigato con John?

Nel mentre la giovane donna si stava facendo tutte quelle domande, i due arrivarono a destinazione e Tom si mise a sedere davanti alla sua scrivania, nel mentre quella di John era ancora vuota.

Ma dov'era finito il Capitano Taylor?

"Allora dimmi Light. Che cosa ti hanno riferito i nostri superiori riguardo a John... ehm, il nostro Capitano?"

"Grazie alla richiesta del nostro Capitano, sua sorella Lawrence ha finalmente ottenuto gli arresti domiciliari. Dovevamo dirlo in primis a lui, visto che la cosa lo riguarda in prima persona, ma i nostri superiori ci hanno detto che in tal caso, se lui non fosse stato presente al momento della notizia lei era la persona giusta per informarlo."

Dopo aver detto quelle parole, Tom si illuminò: avere la possibilità di parlare con lui della sorella Lawrence poteva aiutarlo a superare immediatamente quella brutta situazione che si era andata a creare a causa delle sue infinite paure... grazie all'ex Richard cercando di rimediare subito.

Ma che cosa potrebbe accadere tra di loro?

"Grazie Light. Hai fatto benissimo a dirmelo, adesso ci penso io ad informarlo della cosa."

"D'accordo Vice Capitano, arrivederla."

"Ciao Light."

Dopo che la ragazza si chiuse la porta alle spalle, Tom prese in mano il suo cellulare e una volta che compose il numero di telefono di John osservò per un lungo istante il tasto verde che avrebbe fatto iniziare la chiamata.

In quel momento però, il battito cardiaco di Thomas, chiamato dagli amici Tom era più forte di tutto...

Ma ce la farà Jackson a chiamarlo, o... no perché il loro imminente destino desiderava un'altra cosa concreta da parte di Taylor?

John&Tom ~ Due ragazzi a Parigi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora