CAPITOLO 3
"Dimmi Amelie hai un posto dove passare la notte?"
" si ho una piccola casa, qui vicino sull'ottantesima strada"
"ce l' accompagno io, Osiris tu torna pure al rifugio che tutta questa azione ti deve aver stancato parecchio?"
"pff...fai come vuoi, ci vediamo dopo."
Sapevo benissimo che Oracle aveva deciso di accompagnarla soltanto per fare il cascamorto
eeeeh..povera ragazza lui sa essere davvero insopportabile quando si tratta di sedurre qualcuno.
Arriva ial rifugio ormai era piena notte, prima di entrare mi fermai all'ingresso e in tre secondi mi trovai davanti Valhalla che mi stava annusando, poi alzò il muso e guardò dietro di me per cercare il suo padrone." NoVall, Oracle non è ancora tornato, stasera aveva voglia di figure di merda."
Alzò la testa quasi a dirmi che aveva capito quello che avevo detto, poi si girò e tornò nella sua tana che Oracle aveva costruito sotto il rifugio. Andai dentro e mi sdraiai sopra al mio letto.
Le domande non avevano mai smesso di tormentarmi da quando avevo trovato quel messaggio nell'orologio di mio padre, mi ero ripromesso di rifletterci su il giorno seguente a mente fredda e sicuramente più lucida rispetto alla sera precedente ma fu impossibile per ovvi motivi e per i diversi episodi accaduti durante la giornata e quindi adesso mi sembra di rivivere come un déjà vu, lo stesso problema,le stesse domande e nulla sembrava essere al suo posto, solo la confusione più totale.
Perché doveva essere tutto cosi complicato?
Cercavo di rimettere insieme uno ad uno i pezzi che sembravano non combaciare nemmeno per sbaglio, di quali maschere stava parlando mio padre? Si riferiva per caso alle persone che mi circondavano? Un'ipotesi plausibile certo se non contiamo il fatto che da quando la mia famiglia è morta ho perso il contatto con tutti coloro che avevano un rapporto con i miei genitori anche solo di conoscenza rimanendo completamente solo quindi direi che le maschere di certo non potevano essere loro. I colleghi di mio padre? Magari loro erano contro o invidiosi di ciò che aveva mio padre e quindi cercava di farmi rimanere lontano da tutti loro...no non può essere una cosa cosi banale da nascondere un biglietto dentro ad un orologio, doveva essere sicuramente qualcosa di più importante e segreto a tal punto da spingere i draiwer ad ucciderli senza pietà, magari è proprio questo che loro stavano cercando, ma perché? Chi erano le maschere?Le mura hanno tanto da dire, cosa vuol dire? Le mura erano solo esoltanto stupide mura che circondavano le città, ci volevano ore ed ore per raggiungerle quindi che senso aveva? In quel momento maledissi la mente contorta di mio padre, perché doveva sempre mettere tutto tramite una frase in codice, non era più semplice scrivere tutto per filo e per segno in modo da non complicare la mia maledetta vita." Aaaaah...MALEDIZIONE"
In questo momento ero alquanto frustrato e incazzato perché niente sembrava avere una risposta ed io ogni volta ero punto e accapo, ogni mio ragionamento sembrava cosi insensato. Avevo bisogno di andarmene e stare un po' per conto mio altrimenti avrei spaccato qualsiasi cosa si trovasse all'interno della mia stanza. Mi alzai dal mio letto e presi la mia spada dirigendomi all'ingresso per andare non so dove onestamente, sicuramente un luogo che potesse trasmettermi un po' di pace.
Andai verso la porta quando vidi entrare Oracle tutto allegro e spensierato e questo non fece altro che aumentare la mia rabbia." Che hai cosi tanto da ridere me lo spieghi?"
"Eeeh Osiris caro, qui qualcuno ha messo a segno un bellissimo ed eccitante colpo stasera..."
" Mi fa piacere il fatto che tu ti sia svuotato ma non c'è proprio un cazzo da ridere.."
"Eddai amico non essere sempre cosi burbero e scontroso...piuttosto sii felice per il tuo amichetto qui che ha portato a casa una grande vittoria."
STAI LEGGENDO
IL FALSO MONDO
Fantastikuna storia fantasy, che racconta la vita di un ragazzo in un mondo crudele e cruento con un unico obiettivo. un ragazzo dal carattere chiuso e scontroso causato da una vita amara e ingiusta dovrà affrontare mille sfide che gli si porranno davanti...