Semplicemente noi

1.

Appoggio il libro sul comodino e mi reco al piano inferiore, dove un'amica di nonna mi osserva con uno sguardo spazientito. Dopo aver ascoltato tutte le sue richieste, mi dirigo verso il posto che mi ha chiesto di raggiungere, precisando di non arrivare in ritardo.
Dal momento che mia nonna si è rotta una gamba, non potrà accogliere i turisti quest'anno ed è davvero dispiaciuta, così mi sono offerta di prendere il suo posto agli arrivi in cambio che lei si rimetta al più presto, perché mi manca moltissimo. So che lo farà, perché lei sa quanto io detesti l'estate e tutte le persone che decidono di recarsi qui per passare le vacanze: spostarsi per la città diventa davvero complicato, la pace viene sostituita da continue feste in ogni angolo dell'isola e ci sono turisti in ogni dove.
Lego i capelli in una coda disordinata e comincio a spostare i bagagli che intralciano la strada ai taxisti e li sistemo nei carrelli appositi, che li porteranno in hotel, tra cui quello della mia famiglia. Non é l'albergo più bello dell'isola e nemmeno il più lussuoso, ma per i veri intenditori è il meglio sul mercato: la vista perfetta, il silenzio, la calma e l'ospitalità.
Porto una ciocca di capelli dietro all'orecchio, per poi alzare lo sguardo e vedere se finalmente le valigie da caricare sono terminate.
"portale anche in camera, ti prometto che sarai molto ricompensata." si avvicina a me con fare spavaldo un ragazzo castano, il classico figlio di papà, seguito dai suoi amici idioti quanto lui.
Decido di ignorarlo e di allontanarmi, raggiungendo nuovamente casa. Per far passare la rabbia, decido di riordinare la mia stanza e la cucina, poi vado a stendermi in salotto.
"eccomi!" corre verso di me la mia migliore amica, Luisa, portando con sè un mazzo di fiori. Ci conosciamo da quando siamo nate e perciò siamo come sorelle.
"chi ti ha portato queste rose meravigliose?"
"un turista, è appena arrivato da Milano e alloggia al Palace."
Lulù ha sempre avuto questo problema: innamoramento facile di persone poco raccomandabili, come i principini dal sangue blu, che usano le ragazze come noi come passatempo estivo, tradendo le loro fidanzate del loro stesso rango sociale.
"fantastico!" dico ironica e alzo gli occhi al cielo, ricevendo subito dopo uno sguardo fulmineo.
"ho 21 anni, vorrei trovare qualcuno con cui condividere il mio futuro."
"quelli come loro finiranno per mettersi con quelle come loro." faccio spallucce.

Dopo aver terminato di preparare la cena a Luisa e averle fatto da modella per i suoi abiti, mi sgranchisco i muscoli facendo una passeggiata sulla spiaggia. Amo follemente la primavera, perché durante ad essa il bagnasciuga è totalmente libero, così sentimentale e nostalgico. Mentre ora sarà sicuramente pieno di ragazzi sbronzi, che vomitano su di esso.
Percorro la strada fino ad arrivare di fronte al mare, per poi andare verso destra. Farò il giro dell'isola e cercherò di estraniarmi un po' da tutto ciò che mi circonda.
Mentre i miei nervi cominciavano a rilassarsi, la mia mente a liberarsi e il mio cuore a battere regolarmente, trovo il coraggio di rivolgere la parola a quel ragazzo, forse il più bello che io abbia mai visto in 21 anni di vita. Capri è una città davvero piccola, ma ogni estate c'è un enorme flusso di turisti e di uomini ne ho visti parecchi.
"tutto bene?" lo aiuto ad alzarsi. Era seduto sulla sabbia, accasciato a terra quasi senza sensi. Il suo completo bianco molto elegante e sicuramente costoso era tutto stropicciato e i suoi capelli, perfettamente tagliati, erano tutti disordinati.
"che sta succedendo?" chiede a bassa voce, quasi faticando a parlare.
Dopo aver cercato di comprendere le seguenti parole che ha tentato di biascicare lo sconosciuto, ho deciso di aiutarlo, vedendolo molto in difficoltà. Nonostante io sia molto irritata da tutta questa situazione che si è andata a creare con l'inizio dell'estate, è comunque nelle mie corde essere buona e così, lo porto a casa.
Lo appoggio delicatamente sul divano e gli stendo una coperta addosso, poi vado in camera mia e mi chiudo a chiave: è pur sempre una persona che non conosco.