Capitolo 2

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Christine corse dentro al bar e andò dietro al bancone. Guardò verso la vetrata e riuscì a vedere il ragazzo che si guardava intorno. Per un secondo lui guardò verso il bar e Christine si lasciò attraversare dalla paura. Riusciva a vederlo perfettamente. Era muscoloso, e molto. I capelli castani erano tirati verso l’alto. Indossava una giacca di pelle e sotto aveva una maglietta bianca che metteva in evidenza il petto scolpito. I jeans gli fasciavano perfettamente le gambe magre. Quella poca barba gli dava un’aria più matura e quegli occhi, che sembravano cioccolato fuso. Non poteva negare che fosse un bellissimo ragazzo. Christine si lasciò cadere sulla sedia sbuffando. Era ancora scossa da quello che aveva visto, ma non pensava che dirlo a qualcuno l’avrebbe aiutata.

«Chris» la chiamò Niall.

«Dov’è il mio telefono? » chiese avvicinandosi. Lei allungò il telefono verso il suo migliore amico. Aveva lo sguardo perso nel vuoto e Niall se ne accorse. Appoggiò i gomiti sul bancone e la guardò dritta negli occhi. Christine si ritrovò a guardare un oceano calmo e limpido. Lo guardò negli occhi per qualche secondo e poi tornò a guardare il ragazzo.

«Cosa c’è Chris?» la ragazza non gli rispose, così lui si girò nella direzione in cui stava guardando l’amica e si irrigidì. Il suo viso divenne serio, e tutti i suoi muscoli si tesero.

«Devi stare lontana da lui» disse mentre si girava verso di lei. Christine, che aveva ammirato il ragazzo misterioso fino a quel momento, si girò verso il suo migliore amico.

«Cosa?» il biondo la guardò dritta negli occhi.

«Sta lontana da lui, non ha una buona fama» la ragazza lo guardò interrogativa.

«E tu come lo sai?» il biondo boccheggiò per qualche secondo.

«Le voci corrono Chris»

«E cosa dicono?» Niall si sedette su uno sgabello di fronte a lei.

«Te l’ho detto, non ha una buona fama, anzi tutt’altro. Non ti avvicinare a lui, mi hai capito?» Christine lo guardò negli occhi.

«Ai suoi ordini capo» il ragazzo rise e lei gli sorrise, per poi alzarsi e mettere il suo blocco da disegno dentro la borsa.

«Dove vai?» si voltò verso di lui.

«Vado a casa» il ragazzo rimase sorpreso.

«Credevo di doverti portare a casa io» Christine prese il giubbotto e diede un bacio sulla guancia a Niall.

«Per oggi no, sono stanca e voglio andare a casa»

«Allora sta sera vengo da te, pizza e film?» le chiese e lei sorrise.

«Certo» Niall l’abbracciò e poi lei si diresse verso la porta.

«A dopo biondo»

«Ciao rossa» Christine aprì la porta del bar e uscì. Si mise le cuffie e iniziò a camminare verso casa. Era quasi a metà strada quando vide con la coda dell’occhio una grossa macchina nera fermarsi poco distante da lei. Continuò a camminare, ma qualcuno la fermò per il braccio facendola girare. Si tolse le cuffie e si ritrovò davanti due iridi cioccolato che la fissavano senza alcuna emozione. Christine lo riconobbe, era il ragazzo del vicolo. Il castano la fissava e un ghigno si formò sul suo viso.

«Sai credo che tu abbia visto un po’ troppo questa mattina» Christine sentì le gambe cedersi dalla paura. Il ragazzo allungò una mano e le accarezzò la guancia. Rabbrividì sotto il suo tocco.

«Come ti chiami piccola?» Christine deglutì e cercò di non fargli notare che aveva paura, ma lui ormai lo sapeva.

«Christine» il castano le accarezzò i capelli raccolti nella coda.

«Bene Christine, tu non dirai nulla di quello che hai visto vero?» fece di ‘no’ con la testa e il ragazzo sorrise.

«Perfetto, anche perché hai un viso così bello, non vorrei che si rovinasse» il castano si allontanò leggermente e Christine sospirò. Aveva il cuore che batteva all’impazzata. Il ragazzo si avvicinò alla sua auto e prima di salire si rigirò verso di lei.

«Vieni, ti porto a casa» le sue gambe erano come attaccate al suolo, non riusciva a muoversi. La paura si era totalmente impossessata di lei.

«Allora?» le chiese il castano e lei riuscì a muovere qualche passo verso la macchina. Si sentiva le gambe molli e temeva che avrebbero potuto cederle da un momento all’altro. Fece il giro della macchina e salì dal lato del passeggero. Il castano sorrise e fece partire la macchina.

Il viaggio fu in totale silenzio, nessuno dei due aprì bocca. Il castano ogni tanto allungava la mano fino alla coscia di Christine, ma lei gliel’allontanava e ogni volta sul suo viso compariva un ghigno. Quando furono abbastanza vicino a casa sua, Christine parlò.

«Puoi fermarti qui» disse con un filo di voce ed ebbe paura che lui non avesse sentito. Ma la macchina si fermò. Cercò di aprire lo sportello, ma era chiuso. Il ragazzo scese dall’auto, fece il giro e lo aprì lui. Lei scese e lui chiuse lo sportello. Iniziò a camminare verso casa e lui le stava dietro. Entrarono nel vialetto fino ad arrivare davanti alla porta. Mise le chiavi nella toppa e diede i giri di chiave, ma senza aprire la porta. Si girò verso il ragazzo, che era rimasto tutto il tempo a fissarla. Un sorriso si formò sulle labbra del castano.

«Dammi il tuo telefono» lei lo guardò impassibile.

«Perché dovrei?» lui strinse le labbra in una linea sottile.

«Ho detto di darmi il tuo telefono» lei scossò la testa. 

«Non te lo darò» lui sospirò chiudendo gli occhi. La prese per i fianchi e la fece sbattere alla porta. Mise le mani ai lati della sua testa, intrappolandola.

«Non te lo chiederò due volte, dammi il telefono» lei deglutì e capì che era meglio fare come diceva, aprì la borsa e gli diede il cellulare. Lui digitò qualcosa e poi si sentì una suoneria. Mise la mano dentro la tasca dei suoi jeans e prese fuori il suo telefono. Si salvò il numero e poi le ridiede il cellulare. Lei lo prese e se lo strinse al petto. Si avvicinò al suo viso.

«Fai la brava piccola, ci vedremo presto» le sussurrò all’orecchio. Un brivido le partì dal collo e le arrivò fino alla base della schiena. Il ragazzo si allontanò da lei con un sorriso sul volto. Uscì dal vialetto ed entrò in macchina. Christine rimase ferma a guardare l’auto partire e sparire dalla sua visuale. Entrò in casa e sbuffò, appoggiandosi alla porta. Prese il telefono e guardò l’ultimo numero salvato. Liam. Ecco il nome del ragazzo misterioso. Lanciò la borsa sul divano e andò in cucina. Stava per aprire il frigo ma si ricordò che era completamente vuoto. Tornò indietro, prese la borsa e uscì di casa diretta al supermercato. Le bastò girare l’angolo e attraversare la strada per trovarsi davanti la grande insegna. Entrò e prese solo le cose essenziale per potersi preparare un pranzo decente. Pagò e uscì da lì. Mentre camminava verso casa, vide una macchina nera passarle accanto. Aveva i vetri oscurati, ma era sicura di averla già vista da qualche parte. L’auto sparì, girando l’angolo. Attraversò la strada e sentendosi osservata, si girò indietro ma non vide nessuno. Aumentò il passo e arrivò davanti a casa sua in poco tempo. Si guardò intorno un’ultima volta e vedendo che non c’era nessuno, entrò in casa. Appoggiò la borsa in cucina e mentre la stava svuotando, sentì una presenza alle sue spalle. Prese il primo barattolo che le capitò fra le mani e si girò. Stava per urlare, ma il biondo le andò addosso coprendole la bocca con una mano.

«Ehy sono io, tranquilla» le liberò la bocca mentre lei era ancora sconvolta. Lui iniziò a ridere e lei prese uno strofinaccio, iniziando a tirarglielo contro.

«Cristo santo Niall. Sei un idiota, mi hai fatto prendere un infarto» appoggiò lo strofinaccio sul tavolo mentre lui continuava a ridere.

«Come sei entrato?»

«La chiave di scorta nascosta nel vaso» spiegò cercando di prendere aria.

«E non potevi bussare?» lui la guardò appoggiando i gomiti sul tavolo.

«Non sarebbe stato divertente» lei gli lanciò uno sguardo omicida.

«Divertente? Sono quasi morta» sospirò.

«Ma visto che si tratta di te, non ti farò nulla»

«Quanta bontà, mi sento onorato» iniziarono a mettere a posto la spesa ma Christine si fermò di colpo.

«Cosa c’è?» le chiese il biondo.

«Ma tu perché sei qui? Non dovresti essere al bar?» gli chiese.

«Tom mi ha chiesto se poteva fare il mio turno, così domani mattina ci sono io con te ad aprire» le sorrise.

«Oh che fortuna» disse sarcastica, beccandosi come risposta un’occhiataccia da Niall.

Passarono il resto del giorno insieme, come erano soliti fare. Dopo il pranzo, andarono a fare un giro fuori. Quando rientrarono la sera, ordinarono la pizza e guardarono un film. Quando il film finì, Niall portò in camera Christine, che si era addormentata. La lasciò sul letto e le diede un bacio sulla fronte, e uscì da casa della sua migliore amica. Ma né lui né Christine sapevano che un ragazzo li aveva osservati per tutto il pomeriggio.

Afire Love || Liam Payne || (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora