Ciao

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Subito quindi alzo velocemente il viso e incontro i suoi occhi profondi come l'oceano.
Subito i nostri occhi si incatenano tra loro e nessuno dei due aveva intenzione di porre fine a quel bellissimo momento.

Ad interromperci però è uno spintone di uno dei miei compagni che mi fa perdere l'equilibrio e quasi mi butta a terra, a mantenermi però è Shawn che continuando a guardarmi come se fossi la cosa più preziosa di questo mondo, mi tiene saldamente il polso tra le mani.
Appena alzo nuovamente lo sguardo Shawm mi sorride e alzando il braccio destro si fa strada tra la folla e solo quando la sua mano chiusa a pugno si trova a pochi centimetri dal mio viso mi intima di stringerla.

Senza aspettare altro lascio subito la mia valigia e con entrambe le mani stringo la sua che era ancora chiusa a pugno dinanzi il mio viso.
Appena però le nostre mani si toccano vedo la pelle d'oca invadere il braccio del ragazzo della hall.
Subito Shawn si limita a sorridermi e poi, apre la mano lasciando così tra le mie un foglietto di carta.

Subito quindi porto le mie mani vicino al mio viso e prendendo il foglietto ripiegato più volte su se stesso inizio ad aprirlo, però mentre l'avevo quasi aperto del tutto sento la voce roca di Shawn dirmi: <<Non aprirlo, tienilo con te ancora chiuso, aprilo appena sarai atterrata>>
Di tutta risposta corrugo la fronte e faccio come mi ha detto, dunque richiudo il piccolo foglio e lo infilo in una delle tasche dei miei jeans.

Questo ragazzo nonostante mi avesse detto la verità restava comunque misterioso, adesso non voleva farmi leggere qui il messaggio e chissà perché...
Sotto sotto ero curiosa di sapere cosa avesse scritto, ma mi aveva chiesto di non aprirlo ora e quindi avevo deciso di mandare a fanculo la mia curiosità soltanto per lui.
Perché infondo l'amore è esattamente questo, essere innamorati a tal punto da poter superare i propri limiti.

Subito dopo quel mio gesto sento Roland dire: <<Ragazzi fate presto, altrimenti perderete il volo!>>

Subito dopo le sue parole tutti iniziano a spingere ancora di più, come biasimarli, anche io volevo tornare a casa, ma una parte di me, forse la più importante mi diceva di fare tardi così da perdere il volo e poter stare ancora un po' con lui...

Subito quindi abbasso lo sguardo per poter trovare di nuovo la mia valigia e appena la trovo poggio nuovamente le mani sopra.
Improvvisamente però vedo la mano bianca di Shawn avvolgere dolcemente la mia, subito poi la porta accanto alla sua bocca e ci lascia un bacio sopra.

Un bacio che subito mi provoca una voragine enorme dentro.

Subito dopo il bacio mi lascia la mano e spinge lentamente la mia valigia verso di me.
Subito quindi la prendo e con ormai le lacrime agli occhi gli dico: <<Ciao Shawn>>
E subito dopo inizio a singhiozzare come una bambina alla quale hanno rubato la sua dolce bambola.

Di tutta risposta il ragazza della hall si fa un po' di spazio tra gli altri e solo quando a dividerci sono dei centimetri che a noi sembrano pochi, poggia la sua mano sulla mia guancia e con dolcezza con il pollice mi asciuga qualche lacrima.
Appena la sua mano tocca la mia guancia, la mia testa si alleggerisce, dio mio il suo tocco mi sarebbe mancato davvero tanto...
Improvvisamente a farmi risvegliare questa volta è la voce di Shawn che mentre mi asciuga le innumerevoli lacrime mi dice: <<Non piangere bimba, voglio ricordarti sorridente e spensierata, non con le lacrime che ti inondano il viso>>
Di tutta risposta cerco di trattenere le lacrime e sorridendogli gli dico: <<Shawn, io m-mi sono in-n>>
Ma proprio quando stavo per finire la frase Shawn mi porge la valigia, mi fa girare in modo da potergli dare le spalle e solo dopo avermi spinta ad andare verso l'uscita mi dice: <<Vai>>

Però appena finisce di parlare mi giro nuovamente indietro per guardarlo, ma questa volta non lo trovo, era come sparito.

Subito quindi inizio a camminare e prendendo la valigia scendo giù dal pullman unendomi così al resto del gruppo.

Stavo per dirgli che mi ero innamorata di lui, ma non me l'ha permesso.
Forse non voleva sentirsi dire qualcosa che avrebbe fatto stare male entrambi ancora di più, voglio dire, adesso saremo stati kilometri e kilometri lontani...

Mentre ero persa tra i miei pensieri con le lacrime agli occhi sento qualcuno tirarmi per il braccio, subito poi sento la terra mancarmi sotto i piedi e alzando lo sguardo vedo le braccia di Mark attorno al mio corpo.
Mi guardo subito un po' intorno e vedo tutti intenti a correre più affaticati che mai, soprattutto Axel che stava trascinando la mia e la sua valigia e Jude che invece stava trascinando dietro si sé la sua valigia e quella di Mark.
Subito poi riporto il mio sguardo su Mark e in men che non si dica nei suoi occhi scuri, ma allo stesso tempo limpidi e profondi come il mare.
Senza però emettere una parola avvicino il mio viso al suo petto e sentendo il suo cuore battere sempre più velocemente mi sento di nuovo una bambina.

Il dolce suono del cuore di Mark era stato per tanto tempo una delle melodie più belle che io avessi mai ascoltato, quando da bimba avevo bisogno di qualcuno lui c'era sempre, lui e i suoi abbracci che mi costringevano a poggiare la testa sul suo petto.
Ero cresciuta con quella melodia, l'unica che mi faceva pensare a quanto infondo fossi fortunata.
È vero, non avevo un padre, ma la bellezza di sentirsi a casa non è avere due genitori, è anche avere soltanto uno dei due genitori e amici che sono come fratelli e sorelle.

Improvvisamente Mark si ferma quindi alzo subito il viso e aprendo gli occhi per poterlo guardare gli dico: <<Mark lasciami>>
Di tutta risposta il portiere della, Raimon mi poggia a terra e subito poi prendendomi la mano mi dice: <<Ti ho lasciata, però tienimi la mano e se qualcosa ti turba o ti rende triste stringimela più che puoi, magari ti fa stare negli non so...>>
Subito dopo le sue parole poggio velocemente la testa sulla sua spalla e lo ringrazio con un dolce sorriso.

Dopo poco il mister Trevis fa il suo ingresso e dandoci i biglietti ci indica la corsia numero tre.
Subito quindi tutti quanti ci dirigiamo verso l'aereo e uno dopo l'altro entriamo prendendo posto.

Silvia e Celia si siedono avanti a me e Mark, mentre Jude e Axel dietro di noi.
Dopo poco Celia si gira per poter guardare tutti noi e con un sorriso rassicurante ci dice: <<Saranno solo 4 ore di volo>>
Subito dopo l'affermazione di Celia, Axel si porta una mano sulla fronte e con tono quasi impaurito dice: <<Solo, solo quattro ore...
Moriró, me lo sento!>>
Subito dopo le sue parole tutti noi scoppiamo a ridere.

Però, pensandoci ora come ora morire forse era l'unico modo per non soffrire...

Improvvisamente mentre ognuno di noi era immerso nei suoi pensieri la voce del capitano ci riporta con la testa sulla terra.
<<Siete pregati di spegnere i telefoni e mettere le cinture, tra pochi secondi l'aereo decollerà>>

Di tutta risposta ognuno di noi fa ciò che ci era stato detto e, come per magia dopo pochissimo sentiamo l'aereo decollare.

E, proprio in quel momento un vuoto mi assale, subito quindi mi sporgo verso il finestrino e lo vedo, vedo un piccolo Shawn fermo che con attenzione guarda il nostro aereo allontanarsi...

Ciao Shawn.

Fu questo il mio ultimo pensiero prima di essere accolta tra le braccia di Morfeo.

//Viaggio tra le montagne// Shawn Froste, Inazuma ElevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora