Capitolo 1 // What is a kiss?

2.1K 40 3
                                    


“Shh” sussurrò il ragazzo premendo il suo roseo indice sulle sue labbra sottili. Lanciò uno sguardo al ragazzo vicino a lui cautamente, assicurandosi due volte che i prossimi istanti sarebbero rimasti silenziosi. 

Il riccio annuì al comando, posizionando gentilmente la sua mano sulla sua bocca larga, e i suoi occhi scettici non lasciarono quelli del ragazzo ansioso alla sua sinistra. Una volta che Louis si sentì abbastanza sicuro da spostare il suo sguardo, la sua testa si girò e così la creatura si trovò nella sua piena visuale. 
Harry fece scendere la sua mano dalla sua bocca e il suo sguardo rimase fisso sul ragazzo vestito di verde. Guardò come le mani delicate si spostarono in avanti in un’angosciante ritmo lento, l’espressione di Louis era molto concentrata, la punta della sua lingua era fuori dalla sua bocca. Lo sguardo di Harry si spostò in basso verso la creatura che stavano cercando di catturare. Aveva una strana colorazione sulla sua pelliccia, e sembrava un giocattolo che Harry aveva visto una o due volte a casa sua a Holmes Chapel. 

Ma ovviamente quello non respira e non si muoveva come faceva la creatura a Neverland*. 

“Louis che stai facendo?” Harry chiese con un tono abbastanza alto di voce, diventando impaziente davanti al ritmo calmo che Louis aveva nel muoversi. Nel momento in cui Harry finì la frase, l’animale fece un piccolo grido rumoroso per poi saltare via con un ritmo estremamente veloce. 

“Harry!” Louis si lamentò, e si issò dalla sua postura facendo penzolare la sua testa indietro in segno di sconfitta. 

Harry guardò il ragazzo davanti a lui con uno sguardo e privo di espressione, non capendo perché la sua voce avesse fatto scappare la creatura in quel modo. Ma non capendo principalmente l’attività che veniva ritenuta divertente in questo posto sconosciuto. Ma ovviamente, ogni cosa fatta a Neverland era strana. 

Non c’erano assolutamente adulti, i ragazzi correvano nell’erba non invecchiando mai, e così tante creature anormali vagavano nel cielo e nella terra. Di solito, lui sarebbe stato a casa sua proprio in quel momento o giocando alla sua play station o giocando a calcio con alcuni suoi amici della scuola. Sebbene avesse l’opportunità di fare tutto quello, ovvero restare sulla sua solita routine di arrivare a casa dopo una lunga giornata di scuola e attendere per il solito colpetto sulla sua finestra che era dannatamente noioso, c’era una sola persona ad impedirglielo. 

Louis. 

Harry aveva trovato il viaggio verso la seconda stella sulla destra molto più avventuroso che starsene seduto con il suo culo davanti alla tv o fare casino in giro con dei ragazzi rumorosi che non sapevano come divertirsi veramente. Ma in entrambi i casi, Harry non avrebbe potuto fare nulla e finchè Louis era con lui non ci sarebbe stato nemmeno un momento di noia. 

“Tu sai quanto è difficile trovare uno di quei dannati cosi?” Louis finalizzò la domanda verso il suo migliore amico, incrociando le sue braccia e guardandosi intorno per cercare una distrazione. 

“Si lo so, mi dispiace. Stavo solo- “ 

“Haz!”la forte, voce rauca lo fece tacere. 

Louis aveva già trovato un’altra attività circostante che nessuna persona normale avrebbe mai potuto trovare. 

Il ragazzo più piccolo riposizionò il suo cappello verde, stringendone la misura prima di correre verso l’albero più vicino, iniziando immediatamente a salirci dal largo tronco, afferrando ogni vite e ogni ramo che poteva utilizzare per arrivare in cima ad esso. 

“Fai attenzione, per piacere” Harry mise le sue mani a coppa davanti alla sua bocca urlando al ragazzo che si stava arrampicando. 

Harry strinse i suoi occhi per evitare che i raggi del sole che stavano cercando di offuscare la sua vista, entrassero. Ogni giorno era assolutamente soleggiato a Neverland, e c’era un temporale solo ogni tanto. Il cielo era azzurro e c’erano delle nuvole bianche che ricordavano dei batuffoli di cotone. Il largo fogliame e i rami sopra le loro teste bloccavano molta luce, creando un’atmosfera fredda e scura sotto la protezione della foresta. 

“Si,si. Sali Hazza!” lo chiamò Louis dalla metà del percorso sul tronco. 

La sua scarpa marrone chiaro scivolò sul muschio del tronco, facendolo aggrappare velocemente su una vite sciolta, lasciando uscire un basso ‘oof’ una volta riacquistato il suo equilibrio. Il ragazzo non si preoccupò di guardare in basso, perché sapeva che la faccia di Harry sarebbe stata dipinta dalla preoccupazione. 

“Sto bene!” Sbottò Louis prima che il grido di Harry fosse potuto uscire. 

Harry era probabilmente l’unica persona che riusciva a gestire la quantità immensa di testardaggine che Louis aveva. Louis poteva essere classificato con un bambino di quattro anni bloccato nel corpo di un diciannovenne. Non c’era mai un momento dove Louis era rilassato o in riposo per più di cinque minuti. 

Era sempre sui suoi piccoli piedi, esplorando le parti di Neverland che non erano mai state scoperte e spendendo il suo tempo con Harry. Sebbene ci fossero svariate cose avventurose da fare a Neverland, spendere tempo con Harry era la sua preferita. Lui amava fare le cose spericolate che facevano sempre tirare via i capelli ricci a Harry. 

Lui amava mostrare a Harry tutte le fate e le creature che non esistevano da dove veniva, perché c’era qualcosa di bello nel modo in cui gli occhi di Harry brillavano quando vedeva qualcosa di nuovo per la prima volta. 

Louis finalmente si arrampicò su un ramo spesso che era molto più disposto a reggere il suo peso. Si sedette sul legno, lasciando i suoi piedi penzolare sotto restando sulla ruvida consistenza. “Haz, per piacere, vieni qua?” Louis chiamò di sotto il suo migliore amico, lasciando il suo labbro inferiore diventare un broncio innocente. 

Harry osservò il ragazzo in alto, riuscendo a vedere la faccia imbronciata in modo estremamente chiaro. “Cazzo” Harry borbottò a se stesso, realizzando che l’avrebbe data vinta all’implorazione di Louis presto o tardi. Prese un respiro profondo e lanciò uno sguardo alla superficie dell’albero che sembrava difficile da scalare. 

“Pensavo di averti insegnato come farlo,pigrone. Mani, piede, mani, piede” Louis guidò Harry nei passi, per poi impararli attraverso l’insegnamento precedente. 

Harry lanciò un’occhiata in su verso il ragazzo che se ne stava seduto facilmente sul bordo del ramo qualche centinaia di piedi* sopra di lui. Annuì lentamente alle sue parole, e il pensiero di stare di nuovo vicino a Louis lo motivò ad arrampicarsi sul tronco. Iniziò ad arrampicarsi, sentendo le osservazioni che uscivano dalla bocca di Louis. 

Quelle parole sarebbero potute essere noiose per chiunque che non fosse Harry, assorbì ogni parola e il modo in cui suonava attraverso il suo denso accento. Una volta che Harry raggiunse la cima dell’albero , si trascinò verso il ramo dove stava Louis, trasalendo una volta visto quanto lontani erano dalla terra solida. 

“Sei più pallido del solito ora” Louis ridacchiò, cercando di far prendere un aspetto migliore ai lineamenti di Harry. 

“Siamo tipo a cento piedi dal terreno” Harry non realizzò quanto la sua voce fosse scossa e strozzata a quelle parole, le sue nocche diventarono di una sfumatura ancora più bianca del resto della sua pelle perché si stava aggrappando al ramo con troppa forza. 

“Girati, sciocco” 

Harry spostò il suo sguardo dal terreno, tirando un occhiata all’espressione divertita di Louis una volta che si fosse girato e avesse visto il largo letto di fogliame e fiori sparpagliati. Louis sogghignò quando vide la faccia confusa di Harry, poi oscillò le sue gambe oltre l’altro lato del ramo, lasciandosi scivolare sulla coperta di fogliame e poi girarsi qualche volta finché non si trovò sulla sua schiena, verso il cielo. 

“Vieni” ordinò Louis. 

“Sei una checca. I ragazzi perduti ed io l’abbiamo fatto mentre tu eri allo scooter oggi”, Louis annunciò orgogliosamente, chiaramente fiero della creazione che avevano messo insieme in così poco tempo. Ci volle molta fatica affinchè i viticci fossero abbastanza forti per tenere due corpi che non sono così facili da trovare in una foresta così grande come quella di Neverland. 

“Intendi la scuola” Harry lo corresse, ridacchiando apertamente. Dando fiducia a Louis come sempre faceva, fece scivolare i suoi piedi dall’altro lato del ramo, spingendosi fuori dal legno per scivolare giù tra il fogliame. 

“È la stessa cosa” il liscio sorrise luminosamente, aggiustando la corda che teneva i vestiti larghi sul suo addome. 

Harry spinse il suo corpo in avanti finchè non si trovò seduto di fianco al ragazzo più piccolo. Si diede il consenso di sdraiarsi vicino al ragazzo vestito in verde, restando con entrambe le sue mani larghe sul suo stesso stomaco come i suoi occhi stettero fissi al cielo. C’erano milioni di stelle che creavano una coperta che faceva brillare tutto il cielo di bianco 

Un momento dopo, come si era aspettato, le fate iniziarono a passare velocemente sulle loro teste, evitando i loro stessi percorsi e inseguendo le lucciole che sembrava le stuzzicassero. Louis aveva entrambe le sue mani dietro la sua testa e la sua testa era girata verso il ragazzo più giovane che era completamente focalizzato sulla sua posizione. Harry sentì un paio di occhi bruciargli sul lato della faccia, e le sue guance si colorarono di una sfumatura di rosa, e lui sapeva che stava arrossendo e questo rendeva tutto più imbarazzante. 

Louis ridacchiò quando notò il cambiamento di colore delle guance di Harry, così fece scivolare le sue braccia avanti per aiutare a sostenersi mentre si sedeva. Posizionò le sue mani sul suo ventre e lasciò uscire un sospiro verso il cielo, facendo alzare la sua frangia in alto per poi tornare indietro e collidere sulla sua fronte. 

Harry guardò il modo in cui le labbra del ragazzo si mossero ma senza emettere alcun suono perché il suono dello scrosciare delle cascate vicine era rilassante, e lui non voleva rovinare quel momento. Harry rise ai movimenti di Louis e si sedette come lui, girando la sua faccia dalla parte del liscio con il cappello verde e la piuma rossa. 

Louis ora stava seduto direttamente di fronte a Harry e l’unica cosa che fece fu sorridere apertamente ed era Harry a causarlo. Harry sentì le sue fossette crearsi alla vista del ragazzo felice di fronte a lui, e i suoi denti erano ora esposti in un bellissimo sorriso. 

Louis spostò la sua mano in avanti per stringere quella di Harry, tirando il palmo della sua mano sul suo grembo per poi girare la mano più grande al in su esponendola all’aria fresca della notte. Louis piazzò la punta del suo dito indice all’inizio del suo palmo, trascinandolo lievemente lungo ogni dito senza-fine, individualmente. 

Harry si spostò leggermente più vicino al corpo che fece lo stesso, tenendo i suoi occhi focalizzati sul modo in cui Louis era concentrato nel disegnare sulla pelle della sua mano. Una volta che Louis ebbe tracciato sopra ogni dito, tenne la sua mano più piccola sul dorso della mano di Harry godendosi il tepore che emanava sulla sua. 

Nonostante il fatto che intorno a loro si stava facendo buio, gli occhi di Louis erano terribilmente visibili e Harry avrebbe potuto individuare ogni pagliuzza del loro blu perfettamente. Non trattenendosi, Harry iniziò ad inclinarsi, chiudendo i suoi occhi e preparando le sue labbra al processo. Louis tenne i suoi occhi ben aperti per tutto il tempo, incrociandoli leggermente quando il ragazzo più giovane diventò troppo vicino per i suoi gusti. 

“Cosa diavolo stai facendo?” Louis chiese tirandosi indietro dall’obbiettivo delle labbra di Harry, le sue sopracciglia si corrugarono per la confusione. 

Gli occhi di Harry si riaprirono una volta che non sentì un altro paio di labbra sulle sue, ma al loro posto sentendo una voce roca che implicava che lui era una specie di maniaco “Stavo per baciarti” 

“Baciarmi?” 

Si” 

“Cos’è un bacio?” Louis sussurrò la domanda, i suoi occhi crebbero con la curiosità. Si inclinò in avanti un’altra volta, completamente interessato su cosa Harry gli volesse insegnare. 

Di solito era Louis a introdurre nuove esperienze a Harry e in quel momento Harry si sentì speciale a dover insegnare a Louis qualcosa che ancora non sapeva. Una parte di lui sprizzava di felicità perché il ragazzo di cui si era innamorato non aveva mai baciato prima d’ora. 

“É un modo per mostrare a qualcuno che lo ami” Harry iniziò 

“ Voglio mostrarti che ti amo. Come si fa un bacio?” 

Harry sentì il suo cuore perdere un battito alla prima parte della frase di Louis, poi sentì il suo cuore salirgli alla gola una volta che chiese quella adorabile domanda. Schiarita la sua gola, Harry cominciò a parlare di nuovo. 

“Chiudi gli occhi” 

Louis chiuse i suoi occhi, un piccolo sorriso gli si formò sulle labbra. 

“Smettila di sorridere” 

Louis premette le sue labbra insieme cercando di cacciare il sorriso che voleva uscire. 

“Lou” 

Louis inspirò profondamente, poi espirò un respirò lento, eliminando il suo sorriso. 

“Segui i miei passi” 

Harry guardò un’ultima volta il ragazzo di fronte a lui prima di chiudere i suoi occhi. Guardò il modo in cui il ciglio di Louis si estendeva per sempre, in modo da far alzare i suoi zigomi. Sentiva che doveva andare in avanti e spostare i ciuffi dei suoi capelli che cadevano sempre in quel modo, ma decise di lasciarli lì. 

Si appoggiò ripetendo le azioni di prima chiudendo i suoi occhi. Divise le sue labbra leggermente, e le premette su quelle di Louis, stringendo il sottile labbro inferiore di Louis tra le sue. Non sentì Louis muoversi sotto le sue labbra per un bel po’, e questo lo preoccupò leggermente. E se quel contatto avesse spaventato Louis? 

Harry sentì un paio di labbra spingersi verso le sue, facendo sentire la sua testa leggera. Harry trattenne il sorriso che minacciava di uscire sulla sua bocca perché, come tutte le persone, Louis non poteva smettere di sorridere a comando e così faceva lui. Si perse nel sentimento delle loro labbra avvolte perfettamente insieme per un po’ finchè non decise di passare al passo successivo. 

Staccò le sue labbra solo leggermente e inclinò un po’ la sua testa sulla sinistra, richiudendo le sue labbra intorno a quelle di Louis che causarono un effetto a catena delle sue azioni nella direzione opposta. I minuti seguenti consisterono in una separazione e una chiusura continua finchè Louis si ricordò che aveva la sua mano in quella di Harry. 
Lui serpeggiava la sua mano contro quella di Harry adattando la posizione prima di stringere le sue dita attorno a quelle di Harry, dandogli una piccola e leggera stretta. Questa azione incoraggiò Harry a far collidere la sua lingua sul labbro superiore di Louis, e lui si congelò, non sapendo cosa fare. 

Senza rammarico, Harry ridacchiò nella bocca di Louis una volta realizzato che per la prima volta aveva davvero paura. Harry prese l’iniziativa e separò le sue labbra, lasciando un piccolo spazio tra il suo labbro superiore e il suo inferiore. 

Obbedendo alle sue precedenti pretese, Louis separò le sue labbra tanto quanto quelle di Harry. Questo spinse Harry a far scivolare la sua lingua nella bocca tiepida di Louis, facendo scorrere la sua lingua sopra la sua una sola volta, poi ritornò indietro con la sua lingua e chiuse le sue labbra un’altra volta. Louis fece un rumore smorzato avendo sentito il contatto delle loro lingue per troppo poco tempo, bramò per risentire quel sentimento sconosciuto. 

Una volta che le loro labbra furono le une contro le altro, Louis non perse l’opportunità di gemere contro quelle piene di Harry. 

“Di nuovo” 

E senza pensarci una seconda volta, Harry riportò la sua lingua nella bocca calda di Louis, lasciando che le loro lingue si incontrassero e slittassero numerose volte prima che le loro labbra fossero di nuovo insieme. 

Harry amava il sapore di Louis ai frutti di bosco che si trovavano nei sentieri attorno a loro, perché nessun’altro aveva quel sapore. 

Solo Louis. 

Abbastanza presto, Louis iniziò a sentire uno scomodo bruciore alle guance e si tirò indietro per inalare un po’ di ossigeno di cui i suoi polmoni avevano bisogno. Anche Harry si tirò indietro, leccandosi le sue labbra arrossate per vedere se il gusto di Louis fosse ancora su di esse. Guardò il ragazzo avventuroso, aspettando una reazione, ma l’unica cosa che ricevette fu una dichiarazione. 

“Mi piace baciarti” 


*Neverland: non volevo tradurre anche questo perché il nome così rende di più l’idea dell’AU. 

*Piedi: unità di misura. 

_______________________

Salve a tutti! Volevo dire che la ff non è mia e non la traduco io, semplicemente io l'ho riportata su wattpad da efp, in ogni caso:
Ecco il link di quella originale ----> 
http://archiveofourown.org/works/664837/chapters/121360
E la traduzione la trovate anche su efp ed è di "writeforscream"

Spero piaccia a voi tanto quanto piace a me!. 

Just Feel [Italian Translation - Larry Stylinson AU]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora