La sera si avvicina, i colori cambiano, si scivola piano nel buio, mentre il cielo cambia di colore. Passeggio lungo il corso con libri e cd in un sacchetto. Dietro i miei occhiali il mio sguardo si perde pigro, spostandosi qui e là senza una meta. Mi fermo a guardare una vetrina e i rumori della strada diventano sabbia, e scorrono lungo i marciapiedi. L'aria sa di casa, di questa città che tanto cambia ma che si fa riconoscere dai suoi figli per le forme, i colori e gli odori. I piccioni svolazzano senza ragioni apparenti, un gatto mi guarda da un balcone e ci diciamo qualcosa di profondo ed incomprensibile.
Un profumo intenso mi cattura, mi volto e ti vedo. Parli con una ragazza davanti ad una porta vicina al negozio.
Il mio sguardo si posa su di te e ti percorre, conquistato perdutamente. I tuoi capelli castani, lisci, raccolti, la camicetta color azzurro pastello, il viso chiaro, i lineamenti delineati, due occhi grandi e luminosi, due labbra d'incanto. Le braccia magre, un braccialetto dorato al polso destro, una borsetta beige. Indossi una gonna lievemente plissettata di un azzurro più scuro della camicetta. Sotto, due gambe dritte sottili e dei sandali col tacco, molto fini.
La tua bellezza mi travolge, il tuo profumo mi penetra nel respiro..ti guardo e penso che ti vorrei, assurdamente.
Ti senti osservata e ti volti verso di me. Mi osservi per poco e non saprò mai cosa hai pensato.
Col cuore in gola attraverso la strada, mi bevo un the freddo e cammino a lungo pensandoti e dandomi del cretino perché una come te mai vorrebbe uno come me. Poco ma sicuro.
A casa ascolto i cd, seduto sul letto, non riesco a leggere per cui i libri restano sul parquet.
Mi chiedo se mai il mio sguardo possa averti trasmesso qualcosa di buono. Come vorrei che tu fossi stata rapita da me, ma sí sí, lo so che non é possibile, che nessuna mi guarderà mai, figuriamoci una speciale come te, una così..così diversa da tutte, una che brilla negli occhi, nella voce e nella sua fisicità.
Non saprò mai il tuo nome, la tua età, la tua storia, se hai o no un amore. Non saprò mai come vivi la solitudine, cosa ti piace e cosa no, che musica ascolti, se ti piace il cinema, se e cosa ami leggere....guardo il soffitto e ti rivedo all'infinito mia bellisima dea magra, ripenso al tuo viso ed al tuo piccolo seno che vorrei...
Bevo acqua ma non passa. Vorrei rivederti, con una scusa parlarti..ma so già che mai ne avrei il coraggio.
Il film di un possibile "noi due" si dipana su mare di primavera, città sotto la pioggia, viaggi in macchina, amore e sogni.
Mi affaccio alla finestra a guardare giu, gli alberi, i passanti, le macchine. Piano i pensieri si mescolano, guardo lo schermo del cellulare e penso che tra tre giorni partirò per Granada, chissà, magari ti incontrerò all'aeroporto.
Mi stendo sul letto. Ho tanto sonno. Sono quasi le due di notte. Spengo la luce e mi sdoppio. Al contempo mi sento presente in questa stanza, dall'altra parte mi sento e mi vedo in una sera d'inverno di tanti anni da, col fottuto brodo di pollo, l'influenza, il latte col the dolce e fugaci frustrazioni e complessi.
Chiudo gli occhi e prima di ricadere nel sonno ancora una volta ti rivedo, magra regina, mi pare di sentire il tuo profumo ma sono stanco cosi stanco...