Gli invitati erano finalmente tutti arrivati, le canzoni di Bad risuonavano in sottofondo in ogni parte della casa ed io ero così a mio agio da dimenticarmi di tutti i miei pensieri e anche della presenza di Sarah lì con me; conversavo con i migliori musicisti d'America; eppure, non c'era un minimo segno d'imbarazzo o timidezza, ero totalmente nel mio ambiente.
«Hey Cloe!» urlò Sarah correndo verso di me stando attenta a non rovesciare il suo calice di vino.
«Hai visto? C'è Quincy Jones a parlare con Michael, vicino al buffet.»
«Mh... no, non l'ho visto.» risposi e salii sulle punte; spostavo il peso da un piede all'altro, tentando di superare il mare di teste, finché non scorsi Michael.
«Che ne dici se ci avviciniamo?»
«Okay... mio Dio, sono troppo entusiasta di conoscerlo, ha prodotto alcuni dei migliori album al mondo!»
«Lo so! Comunque... Cloe?»
«Sì?»
«Mi stanno chiedendo tutti cosa ti è successo? E non-»
«Ti prego, sto così bene qui, non ne ho per niente voglia di parlarne, cerca di capirmi.»
«Ma certo, non avevo alcuna intenzione di toccare l'argomento senza il tuo consenso!» affermò abbracciandomi velocemente.
Eravamo proprio dietro le spalle di Quincy, Michael mi guardò e sorrise, per poi fare un cenno con la testa per sapere se tutto stesse andando bene, io annuii e mi fece l'occhiolino; Quincy se ne accorse e si girò rivolgendogli un sorrisetto malizioso.
«Hey Smelly, cosa combini con questi splendori?» flirtò Quincy facendo il baciamano sia a me che a Sarah.
«Mi spifferava segreti sul suo prossimo album!» commentai scherzosamente e strappai una risata sia a Quincy che a Michael.
«Come vi chiamate?»
«Lei è Sarah e io sono Cloe.» gli diedi una vigorosa stretta di mano.
«Siamo amiche di Janet, ci conosciamo sin dai tempi delle elementari!» aggiunse Sarah.
«Oh wow-»
«Sa Signor Jones, Cloe è una cantante eccellente!» blaterò ulteriormente, inarrestabile.
«Sarah?!» le lanciai uno sguardo fulmineo e minaccioso.
«Davvero?? Dai splendore, facci sentire qualcosa!» mi incoraggiò Quincy.
Michael andò a spegnere il giradischi così lui e Quincy avrebbero potuto ascoltare meglio la mia voce.
Grazie Sarah, davvero.
Pensai qualche minuto a quello che avrei potuto cantare, poi chiusi gli occhi e iniziai a intonare le prime note di Destiny, una delle mie preferite da sempre.
"In this world there's much confusion
And I've taste the city life and it's not for me
Now I do dream of distant places
Where, I don't know now, but it's destiny
If it's the rich life, I don't want it
Happiness ain't always material things
I want-"
Mentre cantavo gli ultimi due versi della strofa sentivo il cuore battere a mille, nella mia mente non facevo altro che rivivere quella notte e sentivo le lacrime che lottavano per uscire dagl'occhi e la mia voce spezzarsi, corsi in casa prima di iniziare ad ansimare e piangere davanti a tutti.
STAI LEGGENDO
•Falling In Love Wasn't My Plan•
Fiksi Penggemar**IN CORSO** Cloe Isabella Willick è alla soglia dei suoi 21 anni quando lei e la sua migliore amica partono da Roma per tornare nella loro città natale, Los Angeles. Cloe scrive da quando era bambina e sogna di diventare cantante. Negli anni succes...