2. Rosalie White||

110 25 19
                                    

7:00am

"Sveglia del cazzo" farfuglio ancora mezza accormentata mentre tento di spegnerla.

Lascio scivolare via il piumone caldo e all'istante un brivido mi percorre la schiena.

Guardo lo specchio davanti a me e mi maledico per non essermi struccata ieri sera, se qualcuno mi vedesse mi scambierebbe facilmente per la primogenita di Joker. Lancio un'occhiata alla finestra e noto il cielo più grigio del solito.

"Splendida giornata di merda" bisbiglio mentre cerco con gli occhi l'unica mia ancora di felicità al momento. Trovo quello che stavo cercando e mi sfugge un sorriso. È la lettera di ammissione da parte della Casa Bianca.

Finalmente, dopo mille lavori part-time,bollette da pagare, corsi di judo, karate e difesa personale, sono stata assunta come guardia del corpo del Presidente degli Stati Uniti d'America.

Papà sarebbe orgoglioso di me, anche lui era una guardia del Presidente.

"Se solo fosse qui.."

Scaccio via i ricordi dell'incidente di sei anni fa appena sento gli occhi pizzicare e mi catapulto nella doccia per poi spararmi un getto d'acqua calda che, come al solito, non fallisce mai nel rilassarmi.

Indosso l'uniforme e lego i miei capelli ribelli nel modo più ordinato che posso. Mi trucco appena, non mi va di appesantirmi, ho un lungo viaggio in bus da fare.

Il lavoro che sto per intraprendere mette in gioco la mia vita ogni secondo, per questo la paga è molto elevata, sorrido al pensiero di un appartamento nuovo, un viaggetto estivo, magari anche una Ford…

Il mio flusso di pensieri si interrompe nonappena mi rendo conto di essere arrivata a destinazione. Guardo l'immensa casa da vicino per la prima volta in vita mia e mi tremano le ginocchia per la tensione. Dopo aver indugiato e preso un lungo respiro mi decido a fare il primo passo sorpassando il cancello e la massa di rami e foglie che mi coprivano.

    

Di colpo sento un forte stridio di pneumatici nella mia direzione e una Range Rover nera si piazza a un  centimentro da me facendo giusto in tempo a frenare e a cambiare direzione.   

Cazzo.

Non ha neanche tutti i torti, sono sbucata dal nulla.

Un finestrino si abbassa e mi si gela il sangue, abbasso lo sguardo pensando già agli insulti che stanno per investirmi.

Udendo solo silenzio, lo rialzo incerta e rimango inchiodata in due occhi verdi che mi fissano con discrezione. 

"Signorina... Rosalie"

Come conosce il mio nome?

Lo vedo scrutare il mio petto e instintivamente stringo le braccia sulla mia camicetta. Cosa cazzo guarda?                                       

Lo sento trattenere una risatina, ma probabilmente sarà stata solo una mia impressione.

"Mi scusi signorina, ho letto il suo nome dalla targhetta della sua camicia, sta bene?"

La targhetta…giusto.

Abbasso le braccia torturandomi le mani dietro la schiena. Che idiota.

"Io... si grazie sto bene, anzi mi scusi, ero sovrappensiero" dico per poi guardarlo ancora negli occhi.

Sono assurdi, profondi, non riesco a trovare un aggettivo che li renda giustizia.

Sono di un verde smeraldo quasi inverosimile.

Noto un sorriso appena accennato che mette in mostra una fossetta sulla guancia.

Deve essersi accorto che lo sto osservando.

Però.. niente male.

Adesso però devo andare, non posso permettermi di far tardi il primo giorno. "Bene...Scusi ancora per l'inconveniente, devo andare" gli dico ricomponendomi in modo abbastanza distaccato.

Lo sorpasso e sento la portella della sua macchina chiudersi.

Senza pensarci continuo a camminare.

"Signorina Rosalie" sento chiamare.

Mi giro e lo vedo in tutta la sua altezza, lontano poco meno di due metri da me.

"Styles. Harry Styles.

Felice di lavorare con lei." mi sorride.

"Cerchi di preservare meglio il suo corpo da possibli incidenti Rosalie, ricordi che lei è lo scudo del Presidente e un buono scudo non ha ammaccature." dice con voce roca, talmente bassa da far sembrare le parole lievi sospiri.

Rimango quasi impressionata, sembra un uomo davvero ben educato e posato, eppure ha quello sguardo da bambino e i capelli ricci così disordinati, in contrasto con la giacca e cravatta che indossa in modo perfetto.

In più ha un accento profondamente Inglese, non è Americano. Avrà meno di trent'anni, questo è certo.

   

"Lo terrò a mente" gli dico senza scompormi più di tanto.

"Oh signor Styles" sento una voce provenire da dietro di me.

"Vedo che ha già avuto il piacere di conoscere la nuova matricola. " 

Lo guardo in modo interrogativo chiedendomi chi sia quest'uomo sulla cinquantina.

    

"È successo per caso Signor Brown, sarebbe cosi gentile da mostrare alla Signorina White la sua postazione?"

"Certamente." annuisce l'uomo abbassando nello stesso tempo il capo.  Mi chiedo il perchè di tutte queste reverenze verso il giovane, infondo il Signor Brown è più anziano di lui.    

Decido di seguirlo.

"Cosa fa Signorina? Non saluta in modo appropriato il suo capo?"   

Mi blocco.

Il mio cosa?

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Hi guys!

Sono contenta che il prologo sia piaciuto, spero davvero che anche questo capitolo non vi deluda, si preparano tantissimi colpi di scena e segreti celati da scoprire.

Non vedo l'ora di arrivare al bello della storia Hahaha (can't wait)

Non dimenticate di votare e commentare, la vostra opinione è molto importante per me :)

Love u xx

-S

Miserable|| h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora