One Shot, Larry Stylinson.

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Louis era seduto sul divanetto della nuova casa, a Londra, insieme a Niall, il suo migliore amico.

Erano amici per tanti motivi, erano soprattutto amici di risate. Nel gruppetto dei loro amici, erano proprio Louis e Niall a prendere, diciamo, il posto dei leader. Ma non per qualcosa di male, solo perché erano dotati di un grande senso dell'umorismo, che poneva ogni persona a proprio agio.

Louis era un finto etero, o meglio, continuava a ripetere a tutti quanto gli piacessero le ragazze, ma l'unico da convincere era sé stesso.
Ed Harry.

Harry era la sua grande cotta sempre negata, nella sua testa non c'era altro che lui, da sempre. Fin da quell' "ops", con cui si conobbero.
L'un faceva parte dell'altro.

Ritornando a noi, Louis era seduto sul divanetto con in mano il suo nuovo portatile, mentre guardava il suo canale di youtube che aveva sempre più visitatori ed iscritti.

Lui era uno youtuber, regalava il sorriso a migliaia di persone, insieme al suo amico.

Harry anche era a Londra, ma con la sua famiglia. Non vedeva Louis da quasi un mese, avevano avuto un piccolo litigio -come diceva quest'ultimo- ma per Harry si dimostrò non molto piccolo.

Harry gli aveva dato del vigliacco, perché Louis era rimasto impassibile a tutti i 'ti amo' del più piccolo. Harry stava donando a Louis ogni cosa, ma lui aveva solo paura.

Paura di non essere accettato, e di soffrire per amore.

Harry era chiuso nel bagno di casa sua da circa venti minuti, si guardava allo specchio e si chiedeva cosa ci fosse in lui di sbagliato.

Si diceva che forse era troppo dolce.

Ma lui non poteva cambiare.

Aveva iniziato a dare la vita per quel ragazzo, e avrebbe continuato così.

Ma quel ragazzo, la vita gliela stava strappando.

Harry definiva sempre Louis come l'inverno. Perché con lui, per paura, era sempre freddo. Freddo ma spettacolare. Harry amava l'inverno.

Ed Harry amava Louis.

Tutto ritornava, ogni cosa sembrava riportare a Louis, mentre Harry era di schiena contro la porta del bagno.

Era triste, non poteva non esserlo; ripensava ai tempi in cui lui e Louis erano una sola cosa, migliori amici, ma un'unica cosa.
Perché non si può tornare indietro?

Se lo chiedeva sempre. Sempre. Si tartassava di domande, senza riuscire a trovare una risposta, mai.

I suoi continui pensieri, il suo rumoroso silenzio, vennero interrotti dal 'toc toc' della porta.

Non poteva uscire in quello stato, aveva gli occhi rossi e vedeva ogni cosa annebbiata. Era distrutto.

«Harry! Harry puoi uscire per favore?»

Sospirò e tirò su col naso, in silenzio.

«Arrivo mamma.»

Sussurrò quasi impercettibile, poi si diede una lavata al viso, e scese al piano di sotto dove lo aspettavano a cena.

Louis era su twitter, controllava la sua timeline, e gli scappò inconsapevolmente un sorriso nel vedere una persona che aveva retweettato il suo tweet.

Always in my heart @Harry_ Styles. Yours sincerely, Louis

Erano passati tre anni. Tre anni da quei momenti che sembravano non passare mai.

E Louis lo sapeva. Sapeva che avrebbe dovuto fare di più per non perderlo. Ma non aveva fatto nulla.

Improvvisamente Niall vide una lacrima rigare la guancia del suo amico, e da quella ne seguirono altre. Numerose altre.

Ma il biondino non disse nulla, andò a sedersi accanto al suo amico e lo abbracciò.

Lentamente, non troppo forte, come a Louis piaceva.

E Louis gliene fu grato, certo che gliene fu grato.

«Harry è qui a Londra, è dai suoi, dovresti andare da lui. Louis.. lui ti ama.»

Niall disse questo e poi più nulla, lasciò una pacca sulla spalla dell'amico e si alzò. Louis fece la stessa identica cosa, prese la sua giaccia in jeans e uscì fuori mentre il freddo gli entrava dentro.

Non era poi così importante, in quel momento. Avrebbe voluto che gli importasse qualcosa del freddo, e non del suo amico, ma era tutto inutile.

Camminò il più velocemente possibile verso casa Styles. Si trovava forse ad un chilometro, avrebbe potuto usare l'auto, ma non volle.

Iniziò ad accelerare il passo e dopo poco si trovò contro la porta della casa del ricciolino. Era più piccolo ma era di molto più alto, Harry. Questo a Louis piaceva, segretamente.

Bussò. Bussò più volte e solo dopo due, tre minuti alla porta comparve Harry che era già pronto a parlare, fece in tempo a pronunciare queste parole, con la sua lentezza:

«Louis puoi andar..»

E Louis lo baciò. Non un bacio normale, Louis lo baciò davvero. Senza pronunciar parole, erano finalmente loro due insieme.

E non c'era nulla di più bello.

Avevano riempito quella sera con il loro amore, avevano riempito la solitudine che li caratterizzava con i loro corpi che si univano, perfettamente, insieme ai loro cuori che sembravano battere all'unisono.

Non c'erano più paure, erano solo loro.

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