Presentazioni

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Ricordavano entrambi ancora la prima volta in cui si erano incontrati e presentati per la prima volta.

Erano appena stati eletti Gold Saints, ed era una di quelle volte in cui Kardia aveva avuto la febbre alta a causa della sua malattia. Ad alleviare la sua sofferenza, era stato mandato niente di meno che proprio Dégel, padrone delle energie fredde. Dopo esser riuscito ad abbassargli la temperatura, riportandola a livelli accettabili, Dégel aveva tentato di congedarsi per far ritorno al proprio Tempio. Tentato, appunto, perché subito il padrone di casa lo aveva fermato.

- Aspetta! Che fai, vai via senza nemmeno dirmi chi sei?! -

L'Acquario, allora, decise di accontentarlo e si presentò.

- Il mio nome è Dégel, e sono il Saint che presiede il Tempio dell'Acquario. -

Sorrise. - Io sono Kardia. Piacere di conoscerti... ehm... D... De... -

Si accorse che non sapeva pronunciare per nulla quel nome. Era così difficile per lui! Insistette più volte, fallendo altrettante volte. Lo stesso Dégel provò ad aiutarlo, senza successo.

- Sì, insomma, quel che è." Sbuffò, arrendendosi. - Certo però che hai proprio un nome strano... -

Dégel non si scompose più di tanto, ma una cosa si sentì di dirgliela.

- Ma sentilo. Parli proprio tu, che hai un nome più strano del mio! -

- Senti, prometto che imparerò a pronunciar bene il tuo nome. Parola del Grande Kardia! Intanto, però, ti chiamerò "Ghiacciolo", che ne dici? - fece un sorrisetto.

Dégel non replicò. Accettò in silenzio. Secondo lui, però, probabilmente Kardia non avrebbe mai imparato a pronunciare il suo nome come si deve e lo avrebbe chiamato "Ghiacciolo" per il resto dei loro giorni. O comunque gli avrebbe storpiato la pronuncia in chissà quali modi strani. E lo avrebbe comunque chiamato "Ghiacciolo". Chissà, prima o poi ci si sarebbe abituato... E avrebbe potuto usarlo anche come secondo nome (?).

"Povero me...", pensò, dentro di sé, mentre si preparava ad avviarsi verso l'uscita del Tempio dello Scorpione.

- Grazie ancora... Ghiacciolo! - disse Kardia, con un tono che pareva quasi canzonatorio. O che forse, all'udito di Dégel, lo era davvero, complice anche il modo in cui lo Scorpione aveva sorriso pronunciando quella frase.

"Povero me!" ripeté, nella propria mente, l'Acquario, alzando gli occhi al cielo.

Ad oggi, però, i timori di Dégel si erano (quasi del tutto) annullati, poiché Kardia aveva imparato il suo nome. Dopo centinaia di tentativi e tanta fatica (?). Kardia, però, continuava a chiamarlo "Ghiacciolo", soprattutto quando era in vena di prenderlo in giro o sfotterlo.

- Visto, Ghiacciolo? Alla fine ho mantenuto la promessa. Il Grande Kardia mantiene sempre le promesse! -

- Quand'è che la pianterai di chiamarmi così? -

- Uhm, vediamo... tipo MAI? - sogghignò, facendola sembrare di proposito una specie di minaccia. - È divertente! A me piace, a te no? -

- Io avrei già un nome... proprio come te, caro Artropode. - stavolta fu lui a sfottere Kardia, rimarcando su "Artropode". Era una specie di vendetta personale.

- Ehi! - sbottò Kardia, offeso. - Vendicativo di un Ghiacciolo malefico... -

~ Fine ~

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