Millie lo guardò. Per la prima volta il corvino si sedette vicino a lei. Millie socchiuse le labbra. Vide il ragazzo prendere un pacchetto di Marlboro. Millie si allontanò di poco. Lui alzò lo sguardo sorridendo dolcemente. "Pensi che io farei mai del male a una bella ragazza come te?" Chiese, quasi quasi in un sussuro. Lei rimase in silenzio. Ad'un certo punto il sorriso dolce è cauto del corvino, venne sostituito da un macabro ghigno. "Pensi bene. Dai, perché dovrei mentirti? E farti credere che qui con me sei al sicuro?" Disse lui, avvicinandosi di più alla ragazza. "Oh magari..." Si avvicinò al suo orecchio sussurando. "Potresti essere al sicuro se tu farai ciò che voglio io." Millie ci pensò a lungo. Cosa voleva dire? Avrebbe dovuto correre il rischio? E fu allora, che la dolce voce della ragazzina si fece luogo in quella piccola e chiusa stanza. "C-Cosa intende lei...?" La voce era così tiepida, dolce, tranquilla, ma allo stesso tempo tremante e spaventata. "Puoi darmi anche del tu dolcezza." Sorrise in modo macabro il corvino. "Mh...farai tante cose per me, piccola Millie." Disse lui, tenendo ancora tra le mani il pacchetto di Malboro. "Magari potremmo iniziare con le cose più facili. Tu e io sta sera dormiremo insieme." Il corvino tenne un ghigno stampato sul volto. "Le mie mani staranno al posto, credo, ma non ti prometto nulla." Si stiracchiò per bene sul divano. Uscendo dalla tasca un accendino. Prese una sigaretta. Poggiò la sigaretta tra le labbra e fu allora che nella stanza si sentiva un terribile odore di fumo. Millie odiava il fumo. "Ne vuoi una per caso?" Chiese il corvino. "No. Io non fumo. Fa malissimo." Disse lei, mentre iniziava a mangiare una fetta di pane. "Mh...sei una santarellina?" Chiese lui. "No. Semplicemente non voglio morire come ha fatto mio padre a causa del fumo inutile." Fu in quel momento, che cadde il silenzio in quella stanza finché Millie non continuò. "Le persone che fumano non capiscono il senso della vita." Disse lei, per poi continuare a mangiare. "Senso della vita? Perché credi che la vita abbia un senso? Si vede che sei ancora una bambina." Disse il corvino, per poi alzarsi e aiutarla ad'alzarsi. Le mani del corvino, erano poggiate sui piccoli polsi fragili della giovane ragazza. "Vuoi farti una doccia...?Chiese lui. Lei annuì e po aggiunse. "Mi chiamo Millie..." Lui sorrise dolcemente. In quel momento pensò che forse non doveva essere troppo duro con lei, ma non abbassare per troppo la guardia, sua madre gli ha sempre insegnato che non bisogna spaventarsi delle persona che escono le armi, ma bensì delle persone che le tengono nascoste. Ma in questo caso voleva solo divertirsi. Falla illudere magari. "Bene Principessa io sono Finn. Il cognome lo scoprirai in futuro magari. Vieni." La prese per mano, portandola fino alle scale, per poi aprire una delle porte bianche della casa. Facendola entrare nel bagno. "Qui c'è tutto quello che ti serve. Fatti una bella doccia, magari poi ti faccio mangiare qualcosa di più buono." Il corvino uscì dalla porta, ma ovviamente la chiuse a chiave. Millie iniziò a disparsi dei vestiti facendoli scivolare lungo il pavimento. Entrò dentro la doccia. Aprì l'acqua. Finalmente sentii il brivido che le causava l'acqua caldo al corpo. E fu in quel momento che pensò alla situazione in cui si era cacciata. E in un sorriso stupendo. Come faceva a fuggire dalla casa se si era innamorata dell'uomo o ragazzo, maledizione non sapeva nemmeno la sua età, che la teneva prigionera. Non sapeva se amore poteva definirlo. Ma nei modi in cui sorrideva, o nei piccoli contatti, il suo cuore batteva a mille. Ma ecco che iniziarono ad'arrivare i rimorsi. Mentre l'acqua le scorreva sul corpo. Chiuse gli occhi. E cominciò a pensare. Emozioni. Li senti? Era insensibile e congelata,
Eppure brillava debolmente come una gemma morente. Rotto. Sai come ci si sente? Esplosioni penetranti, Afflizioni ardenti, Hollers di pianti angosciosi. Non le era rimasto nulla dentro.Occhi chiusi, Battito cardiaco interrotto, A malapena vivo. Era una conchiglia vuota. Cadde in un infinito oblio, Pitch black e quasi morto nel cervello. Non c'era nulla nella sua vita davanti. Passione. Perché è così forte? Ne è stata privata.
I diavoli si erano fatti il cuore per troppi torti.
Uccisa era la lussuria Perso fu la tentazione. Amore. Perché è così doloroso? Una volta cristallino e bello, Ora un veleno di ciò che era puro come polvere d'oro. Non voleva averci niente a che fare. L'ago non lungo l'aveva fatta sanguinare. Spine nascoste Sulla sua pelle che bruciava. Era una conchiglia vuota. Cadde in un infinito oblio. Pitch black e quasi morto nel cervello.Non c'era nulla nella sua vita davanti. Occhi aperti,Lacrime fluite,In piedi davanti a uno specchio,Guardando mentre diventava completamente vuota. Riaprì gli occhi.
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𝐟𝐥𝐚𝐰𝐥𝐞𝐬𝐬 || 𝐟 + 𝐦
Fanfiction"Nell'amore c'è sempre la paura che quello che doni con grande sincerità ti venga regalato con briciole di superficialità. Ma bisogna rischiare, perché solo così comprendi chi sa davvero donarti sentimenti veri e chi solo un programma studiato senza...