CAPITOLO 10-THE END.

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Il secondo ed ultimo semestre stava per finire. Emily e Samantha si tenevano a distanza,come era giusto che fosse. Kevin era tornato a casa,e non ci aveva trovato nessuna matrigna. Chad andava avanti,anche se con difficoltà. Hope cercava ancora il coraggio di varcare la porta della centrale. Kyle frequentava il centro abitualmente,con gli occhi di tutti sempre puntati addosso. Cecilia andava al cimitero ogni settimana con i suoi gigli bianchi.

Quel mattino,il 17,non augurava niente di buono. Il cielo era grigio come se qualcuno avesse rapito il sole. Cecilia e Chad,sperando di farsi forza l'uno con l'altro,entrarono nel cimitero all'alba. Lei con il suo mazzo di gigli bianchi e lui con un vaso di girasoli,che in una giornata come quella non sapevano da che verso girare. Quando entrarono Cecilia,vide subito la tomba di Tom,silenziosamente si staccò da Chad e proseguì verso la lapide di quel ragazzo che non era riuscito a vivere,vi posò un giglio e tornò da Chad,che non fece domande. Arrivarono poi alla tomba di James. Cecilia ebbe una fitta allo stomaco incrociando gli occhi di quella foto,così simili a quelli del ragazzo che aveva accanto. C'erano fin troppi fiori,decorazioni,e foto con gli amici,per non scoppiare a piangere. 

-Il tizio dello sparo,lo hanno arrestato.-

-Mi sembra il minimo.-

-Esattamente: il minimo.-

Cecilia,rimase senza parole difronte alla rabbia con cui Chad aveva pronunciato certe parole. E pensò ad Hope. Era il minimo essere arrestata per lei? Non lo aveva fatto intenzionalmente,aveva la sua motivazione. Magari anche quel ragazzo aveva la sua motivazione. O forse no. Per Chad comunque,nessuna motivazione sarebbe stata sufficiente. Magari anche per i genitori di Tom,non sarebbe stata sufficiente. Poi si fermò a guardare la data di nascita e quella di morte,una differenza di 21 anni,o poco più. Pensò a quanto era ridicolo vivere per aspettare un momento che sarebbe potuto arrivare prima o dopo,a suo piacimento. E magari tu pensavi di avere tutto sotto controllo,magari avevi un sacco di progetti,ma quel momento ha deciso di arrivare,e tu non hai potuto farci niente.  

Alla fine quello che contava della tua vita cos'era? La tua faccia,ritratta in una foto qualunque,il tuo nome completo,la data in cui sei venuto al mondo e quella in cui sei stato tolto dal mondo. Quello che c'era in mezzo a chi importava? Quello che avevi fatto,le persone che avevi incontrato,le amicizie e le esperienze,il coraggio,la forza,i sacrifici,alla fine non valevano niente. Potevi essere riassunto in due date. E in quelle date tu eri solamente stato un individuo qualsiasi che riempiva e svuotava i polmoni d'aria. Non decidevi tu quelle due date. A meno che in un caso,il suicidio. Lì allora una delle due date,coincideva con la scelta più importante che avevi preso. Ma in fondo tutto ciò che importanza aveva? Chi mai l'avrebbe capito?

Durante il tragitto verso la cripta di famiglia,lontana dal resto del cimitero,Chad e Cecilia attraversarono un corridoio di lapidi rovinate,piene di ragnatele,e con fiori ammuffiti,nessuna decorazione. Sembrava che mai nessuno avesse amato quelle persone,che mai nessuno si fosse preso la briga di lasciargli un fiore,un messaggio,anche solo di fermarsi a levare qualche ragnatela. Erano le tombe dei barboni,dei bimbi morti alla nascita,delle mamme e dei padri di famiglia,di qualcuno che aveva vissuto la vita e poi era morto. Semplice ciclo,a cui tutti siamo sottoposti. C'era aria di tristezza in quel corridoietto,molto peggio degli altri,peggio delle tombe di James o di Tom,così triste da spingerti a guardare a terra e ignorare come tutti avevano sempre fatto. 

Arrivati alla cripta,Cecilia assunze un aria scocciata. Non si fece nemmeno il segno della croce,andò dritta verso la tomba,non riuscì nemmeno a guardere la foto,prese il vasetto di terracotta,dove lasciava sempre i suoi gigli bianchi. Nemmeno si accorse che qualcuno era passato di lì,aveva tolto i gigli bianchi e aveva messo al suo posto delle gardenie dello stesso colore. Alzò i fiori in fretta,sperando di uscire il più presto possibile da quelle mura così strette. Stava per mettere i gigli quando sul fondo,invece dell'acqua sporca da cambiare,ci trovò un pezzo di carta. Una lettera per la precisione, E per essere ancora più precisi la lettera andava da Madame Van der Blitz,a J.C.V Van der Blitz. Dalla nonna di Cecilia,al padre. Chad vide il corpo di Cecilia cadere contro il pavimento,e i capelli biondi accasciarsi in modo confuso sulle spalle. Si avvicinò,si accasciò accanto a lei. Le mise un braccio attorno al collo,e le disse

Vite nell'oblio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora