Senza alcun dubbio aveva sottovalutato i danni che una bambina di quattro anni era capace di combinare nel giro di pochi minuti nonostante la presenza di cinque adulti, lui escluso. Tomura strinse i pugni, chiuse gli occhi e contò mentalmente fino a dieci, ma, visto che la rabbia non era ancora sbollita, arrivò a cinquanta per sicurezza. Aveva ancora intenzioni omicide, tuttavia non avrebbe colpito la prima persona che gli si parava davanti, ovvero una Toga in miniatura che aveva appena finito di mettere lo smalto alla terza delle quattordici mani che costituivano il suo outfit da villain. Per fortuna raramente si toglieva Padre dalla faccia...
La bimba contemplava tutta contenta la propria opera e si apprestava a dipingere le unghie della quarta mano, quando l'ombra di Tomura incombette su di lei.
"Himiko, che fai?" cominciò il ragazzo con un tono che secondo lui era gentile, ma che avrebbe raggelato uno qualsiasi dei suoi sottoposti provvisti di cervello. Sempre che esistessero...
Fortunatamente Toga era difficile da impressionare anche a quattro anni, per cui rispose pimpante: "Ciao, Tomura! Mi annoiavo, così ho deciso di rendere più belle le tue mani. Ti piacciono?"
"Naturalmente" ringhiò lui. Doveva controllarsi se voleva colpire il vero colpevole. "Ma dove sono gli altri, Himiko? Tu lo sai, vero?"
La bambina batté le mani alla sua risposta e il suo sorriso si ampliò, poi annuì vigorosamente, felice di potergli essere utile.
"Certo, lo so! Spinner sta giocando all'X-box, Kurogiri sta facendo la spesa, lo zombie è in camera sua, Jin è uscito un momento e Compy doveva aggiustarsi il braccio!"
Tomura aveva già previsto che Kurogiri e mr. Compress sarebbero risultati innocenti, in quanto se la sarebbero portati appresso se fosse stato il loro turno di fare i babysitter; gli altri rischiavano tutti di essere le sue prossime vittime.
"E da quanto tempo sei sola?"
"Non lo so, poco. Ti va di decorare insieme le altre mani? È divertente!"
"No. E non devi farlo più nemmeno tu. Non si prendono le mie cose senza permesso, capito?"
"Ma così sono più belle!"
"Non m'interessa! Non toccarle o sai che succede se fai la cattiva."
"Divento polvere" recitò Himiko, più per dimostrargli che se lo ricordava che perché percepisse come vera quella minaccia.
"Esatto. Adesso devi ripulirle-"
"Ma hai detto che ti piacciono!"
"Obbedisci e basta!" chiuse la questione Tomura sbattendo sul tavolo una confezione di acetone. "Bagna una pezza con questo e strofina."
Tomura si accertò che la piccola si mettesse al lavoro nonostante i brontolii e le occhiate ostili che gli lanciava, dopodiché cercò di ricordare a chi toccava tenerla a bada in quella fascia oraria. Dabi o Spinner? È vero che Twice era il più permissivo con Toga, ma lui non l'avrebbe mai lasciata da sola, doppia identità o meno. Decise di andare da Spinner.
Il mutante aveva da poco vinto una partita a Star Wars Battlefront, ovviamente giocando come imperiale, quando Tomura si mise davanti allo schermo.
"Ti spiace? Voglio battere il mio record di vittorie consecutive... Fermo!"
Per assicurarsi la completa attenzione di Shuichi, Tomura aveva toccato con quattro dita l'X-box e si godeva il terrore negli occhi del lucertolone.
"Rispondi ad una semplice domanda, Spinner, e poi me ne vado: dov'è Toga?"
"Toga? Sta disegnando in quell'angol- oh..."
Spinner si interruppe, raggelato di fronte alla visione di un disegno parzialmente finito e di pastelli abbandonati a terra. Da quanto era sparita la mocciosa?! Shuichi si voltò lentamente verso Tomura, presagendo il peggio: "M- mi sono distratto un attimo, lo giuro!"
"Ah sì? Beh, è stato sufficiente. Imparerai ad essere più responsabile, Stain non si sarebbe distratto, giusto?" Detto ciò, Tomura posò anche il pollice sulla console, riducendola in briciole. "E Kurogiri non ti darà una mano a rubarne un'altra né i soldi per comprarla."
Il lucertolone ormai non lo ascoltava più. Strinse tra le dita ciò che rimaneva della sua amata X-box e lanciò un NOOO! disperato degno di Darth Vader. L'urlo richiamò Twice all'interno dell'edificio.
"Jin, posso assaggiarla?" domandò Himiko, indicando la sigaretta che l'altro reggeva tra indice e medio.
"Certo, fa' pure" rispose lui porgendogliela, per poi alzarla bruscamente fuori dalla portata della bambina. "No, sei troppo piccola! E per quando torni diciassettenne è un nì!"
"Mmh, dite sempre che sono piccola, non posso fare mai niente" si lamentò Himiko, imbronciata.
"Facciamo cose da vecchi, ok?" propose Twice inginocchiandosi alla sua altezza.
"Mi fai vedere come sei sotto la maschera prima?"
"D'accordo. No. Solo per poco."
Jin si sfilò la maschera, trepidante. Temeva di dividersi e temeva la reazione della piccola, i suoi commenti, perché molto probabilmente avrebbero rispecchiato ciò che pensava di lui la Toga quasi adulta con cui aveva stretto amicizia. Himiko lo scrutò con occhi spalancati, forse sorpresa che l'avesse accontentata.
"Non sei brutto come Tomura" dichiarò la bimba con un tono da esperta di cose belle e brutte. "Perché porti la maschera? Per questa?" chiese preoccupata sfiorandogli la cicatrice con la mano paffuta. "Fa male?"
"Troppe domande, dammi il tempo di rispondere! Io... sì, si può dire che la porto per la cicatrice... e non fa male, cioè, non nel senso che intendi tu, se la tocchi non mi fai niente."
Twice si rinfilò la maschera, mentre Himiko, che si era rasserenata alla sua risposta, aveva già pronta un'altra domanda, che pose subito con le guance imporporate: "Sanguinava molto?"
Jin scoppiò a ridere: Toga non si smentiva nemmeno a quattro anni! "Sì! Lo trovi divertente, nanerottola?!"
"Aaah, avrei voluto vederlo!" esclamò lei, che evidentemente si stava immaginando la scena.
"Se vuoi ti do un pochino di sangue."
Twice si meravigliò vedendo che la piccola si irrigidiva e lo guardava con diffidenza. Si era aspettato una reazione del genere quando la sua altra personalità le aveva urlato contro, invece in quel caso non aveva fatto una piega. Decisamente confuso, disse: "Himiko? Non ti piace più il sangue? Sei bipolare!"
"Mamma e papà dicono che devo smetterla" sussurrò Himiko sconfortata, fissando il pavimento. Alzò uno sguardo accusatore su di lui: "Tu lo sapevi, vero? Vuoi che mi danno una punizione?"
"No, no, sapevo tutto!" si giustificò subito Jin. Cercò di riflettere in fretta e furia su come proseguire, ripensando nel mentre a cosa era accaduto in quei due giorni...
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Anni rubati
FanfictionDal testo: "Quindi è stato un qualche tipo di quirk a farla tornare bambina" commentò Tomura. "Dobbiamo far analizzare quel sangue" disse mr. Compress. "Chiamo Giran." "E...