un nuovo inizio

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Sono le 3 di notte e io come mio solito non riesco a chiudere occhio. Per cercare di addormentarmi, prendo il mio pc e faccio partire un documentario, uno di quelli noiosi, quello che non riesci a guardare per più di 15 minuti perché è così noioso da farti addormentare subito. Sono passati solo cinque minuti da quando ho fatto partire l'episodio e sento già i miei occhi chiudersi da soli; così, per evitare di addormentarmi con Netflix acceso, metto via il computer e subito dopo mi infilo nel letto portandomi le coperte fino sopra la testa.

D'un tratto sento la sveglia suonare, allungo la mano sul comodino per spegnerla...è così fastidiosa! Non la sopporto di prima mattina quando sono ancora assonnata!
Resto ancora due minuti sdraiata sotto le coperte al caldo per prendere contatto con la realtà e dopo circa due minuti ho il coraggio di alzarmi, cosi da prepararmi con tutta la calma che mi contraddistingue.
Scendo al piano di sotto e mi scaldo un po' di latte con i biscotti, cosi da riscaldarmi; dopo aver finito di fare colazione ritorno in camera mia per scegliere i vestiti che avrei dovuto indossare quel giorno.
Ogni mattina sempre lo stesso dilemma: non ho idee su come vestirmi nonostante abbia l'armadio pieno zeppo di vestiti.

[...]

Passati cinque minuti a fissare l'armadio, decido di mettere un jeans con una felpa semplice grigia con il mio paio di scarpe preferite: le dr. martens, regalatemele da mio nonno e alle quali tengo tantissimo.
Vado in bagno e, guardandomi allo specchio, decido di pettinarmi i capelli -che nonostante siano corti sono sempre in disordine e la maggior parte delle volte è difficile scegliere la capigliatura adatta al mio umore- e alla fine cedo alla mia tentazione e decido di lasciarli -come al mio solito- sciolti.
Decido anche di truccarmi, ma in modo leggero, senza dare troppo nell'occhio: metto il mascara, traccio una linea di eyeliner sottile e mi metto un rossetto nude.
Mi viene l'istinto di guardare il mio orologio da polso; noto che sono le sei e realizzo che tra trenta minuti devo prendere il bus che mi porta a scuola, la quale dista quaranta minuti da dove abito io.
Con tutta la calma, mi metto lo zaino in spalla, e mi incammino verso la fermata del bus che è all'inizio della via dove abito e incontro Emma, la mia vicina di casa che ha due anni più di me e frequenta la mia stessa scuola. Mentre camminiamo per raggiungere la fermata, ogni mattina ci raccontiamo "news" e "gossip" sui ragazzi della nostra scuola.. Emma é come una sorella per me!
Vedo da lontano dei fari avvicinarsi e intuiamo che è il nostro pullman. "Finalmente posso dormire! sono stanchissima.." dico distrattamente a Emma.
"Sono stanca anche io!" ribatte lei alla mia esclamazione.
Saliamo sul pullman e percorro pensierosa il piccolo e stretto corridoio che c'è tra le due file di posti e decido di sedermi al primo posto libero che mi capita davanti agli occhi. Subito dopo aver preso posto, Emma mi raggiunge e si siede al posto che le avevo tenuto e mi appoggio sulla sua spalla e mi addormento ascoltando le canzoni dei Nirvana con le cuffiette.

Sento una mano che mi tocca la spalla... "Emily! Sveglia! Siamo arrivate!" mi urla Emma. Apro gli occhi e ancora assonnata, prendo lo zaino che avevo poggiato per terra e scendiamo dal pullman.

"Em, io raggiungo le mie amiche davanti al cancello. Ci vediamo all'intervallo" mi informa Emma.
"Va bene, ci vediamo dopo!" rispondo salutandola distrattamente con la mano.
Mancano ancora trenta minuti al suono della campanella che indica l'entrata a scuola e -al posto di aspettare davanti a scuola- sfrutto i tranta minuti per fare colazione.. a casa ho lasciato il latte sul tavolo per la fretta.

Entro in un bar molto carino, con uno stile molto antico, tutto in legno. Mi avvicino al bancone e prendo una brioche calda al cioccolato e me la divoro in un attimo, tanta la fame.
Ma poi...

my half.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora