Capitolo 11

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Mick ricordò quella fantastica serata, quando tutti i problemi sembravano non esistere ed i suoi occhi erano stati catturati da una figura alta, bionda e magra che gli sorrideva, in fondo alla pista da ballo.

Ricordò tutto, e sorrise, nonostante fosse di fronte ad un Freddie incazzato e decisamente scocciato di essere stato disturbato da David e, successivamente, da Mick.

Sorrise, perché ricordava che per una volta lui e David erano stati gentili fra di loro, e - Mick non sapeva spiegare perché - il biondo era stato anche dolce. Molto dolce.

"Hey, è la prima volta che ti vedo da queste parti.", aveva iniziato David, sorridendo ed avvicinandosi a lui.

Mick aveva annuito, osservando il ragazzo. Era più giovane di lui, sicuramente, dimostrava circa una ventina d'anni - in seguito avrebbe scoperto che ne aveva esattamente ventidue. "Non vengo spesso, in realtà.", aveva risposto il maggiore, continuando a guardarlo, interessato.

I lineamenti del giovane erano particolari, magnetici, ed avevano da subito catturato l'attenzione di Mick. Aveva qualcosa di femminile, ma dal suo portamento elegante si intuiva facilmente che fosse un uomo. Non era vestito in un modo molto appariscente, cosa che faceva risaltare ancora di più la sua figura.

"Potrebbe essere un peccato. La gente qua è... interessante, non trovi?"

Mick aveva annuito, con un mezzo sorriso sulle labbra. Il ragazzo era sicuro di sé, ed il castano non vedeva l'ora di conoscerlo meglio.

"Ti va un drink?", gli aveva proposto il biondo, prendendo un'altra volta la parola.

Mick aveva acconsentito nuovamente, lieto di questo invito. David aveva sorriso e lo aveva preso per un braccio, portandolo fino al bar.

La musica era alta, ma nessuno dei due faticava a sentire le parole dell'altro: nessuno si distraeva, perché era come se una sorta di forza magnetica si fosse inserita fra di loro, impossibilitandoli a pensare ad altro.

Avevano parlato molto, quella sera, di fronte ad un paio di drink offerti dal biondo. Mick aveva insistito per pagare, ma il ragazzo aveva scosso elegantemente la testa, sorridendo in quel modo che affascinava il castano.

"No, ti ringrazio. Sono qua per festeggiare, non permetterò a nessuno di pagare per me."

Mick aveva fatto un gesto con la mano, come a dirgli che, in realtà, non gli importava. "David, per me i soldi non sono un problema. Sono di ritorno da un tour in America.", aveva dichiarato.

Le labbra di David si erano mosse per formare una o stupita, e poi aveva sospirato, accavallando le gambe e guardando il castano negli occhi. "Sarebbe bello fare un tour in America. Penso che prima o poi lo farò anche io.", aveva sussurrato.

Mick lo aveva guardato curioso prima di sporgersi verso di lui. I suoi occhi lo avevano incantato: nella mezz'ora precedente non lo aveva mai notato, ma aveva un occhio diverso dall'altro, cosa che gli conferiva uno sguardo incredibilmente profondo e penetrante oltre che misterioso.

Si era sporto verso di lui e David aveva trattenuto il respiro. "Una persona come te potrebbe fare di tutto.", gli aveva mormorato a pochi centimetri dalle labbra, flirtando spudoratamente.

Il biondo aveva sorriso, lieto di quel cambio di tono da parte del più grande. Aveva deglutito, ancora un po' scosso per quell'improvvisa vicinanza, e poi si era alzato, porgendo una mano al cantante.

"Andiamo a ballare.", gli aveva proposto.

Mick aveva inclinato la testa di lato, quasi come se stesse soppesando la richiesta. Vedeva David, di fronte a lui, mordersi un labbro, probabilmente sperando in una risposta affermativa. Infine il castano sorrise e gli afferrò una mano.

"Perché no?", aveva risposto, allegro.

Gli occhi di David avevano brillato, e poi si erano spostati sulla pista da ballo. Là si erano divertiti, si erano divertiti veramente tanto.

Erano praticamente sconosciuti, ma ad entrambi sembrava di conoscere l'altro da una vita. David ci stava provando spudoratamente con il più grande, facendo continuamente passi verso di lui e continuando a toccargli le labbra con le dita.

Gli lanciava occhiate lusinghiere, osservandolo con bramosia, e a Mick questo aveva fatto impazzire. Il biondo, poi, gli si era strusciato contro, e Mick aveva sentito il suo fiato caldo sulle sue labbra.

Era stato istintivo per il castano: quando i loro occhi si erano uniti un'altra volta, sotto le note finali di Sympathy for the Devil, Mick aveva sporto la testa in avanti, cercando le labbra del ventenne.

David inizialmente aveva risposto al bacio, e Mick si era visto incoraggiato. Aveva allacciato le mani dietro al collo di David, gli aveva mordicchiato le labbra e le loro lingue si erano unite, facendo sorridere istintivamente entrambi.

Eppure poi la canzone era finita, e le note di una canzone romantica avevano iniziato ad espandersi per la discoteca. Mick si era visto sbalzato all'indietro, e David era sparito.

L'ultimo sguardo che gli aveva rivolto era di paura, di timore. Nel frattempo, la voce di Bryan Adams con "(Everything I do) I do it for you" aveva iniziato ad arrivare alle orecchie del cantante dei Rolling Stones che, con le dita sulle labbra, si chiedeva che cosa fosse successo a David.

"Era tutto... perfetto.", mormorò, rivolgendosi a Freddie.

Quest'ultimo non riuscì a comprendere e lo guardò un po' stranito, domandandosi a che cosa stesse pensando Mick per i dieci minuti successivi alla sua domanda. Decise di porla di nuovo. "Mick... cosa provi per lui?", chiese, il più delicatamente possibile.

Il castano non sembrò nemmeno ascoltarlo. "Ci siamo incontrati per la prima volta in una discoteca. Abbiamo parlato, abbiamo ballato, e... ci siamo baciati. Poi lui è scappato.", mormorò, abbassando gli occhi.

Freddie sorrise leggermente, posandogli una mano sulla spalla. "Sapeva chi eri, Mick. Ok, non eri famoso come adesso, ma le storie... le storie iniziavano a circolare. Era spaventato, probabilmente."

"Poi mi ha sempre trattato di merda.", si lamentò il castano, amareggiato. "E non ci ho pensato... non ci ho più pensato fino a ieri sera.", ammise, mordendosi un labbro.

Freddie rise, con la sua risata cristallina che i suoi amici adoravano. "Dio, siete due coglioni.", commentò, scuotendo la testa. "Ed avete rovinato la mia magnifica mattinata per i vostri cazzo di film mentali."

Mick sorrise a sua volta, rendendosi conto che, forse, avevano esagerato un po' troppo quella situazione che si protraeva da tempo. "Ma per te ruota tutto intorno al sesso?", lo rimbeccò scherzosamente.

Il cantante fece un'espressione furba. "Se è una mattinata di sano sesso con un barista affascinante... assolutamente sì. Tutto, tesoro, ruota intorno al sesso.", commentò, strizzando un occhio.

Poi si fece nuovamente serio, avvicinandosi a Mick ed abbracciandolo.

"Non lo fa con cattiveria. È solo spaventato, perché non ti conosce. Si odia perché prova qualcosa per te... gli devi solo dimostrare che ci tieni, a lui.", mormorò, accarezzandogli dolcemente la schiena.

Mick sorrise. "Grazie, Freddie. Senti... posso parlargli adesso, a casa tua?", gli chiese, timoroso.

Il cantante scrollò le spalle. "Intanto, mi avete già rovinato la mattinata. Fate pure.", concesse, fingendo di essere scocciato nonostante fosse sinceramente contento per i due amici.

need your loving tonight - queen, the rolling stones, David Bowie - [completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora