Chi sono?

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Oggettivamente potrei dire che sono una ragazza, ho 16 anni, frequento il liceo delle scienze umane e abito in un paesino sperduto in Veneto. Gioco a calcetto e me la cavo del disegno. Ho un fidanzato da quasi due mesi. Ma dentro?
Quando qualcuno mi chiede "chi sei", "come sei" o "parlami di te" non so mai che rispondere. Se lo dovessero chiedere a qualcun'altro sono quasi sicura che risponderebbe che sono una ragazza serena e spensierata, molto particolare, determinata, pazza e diversa. Qualcuno che mi conosce meglio aggiungerebbe anche matura, sincera e molto profonda. Chi conosce il mio passato direbbe anche che sono una ragazza forte e con un gran coraggio. Si, è vero. Sono tutto questo o, almeno, è ciò che cerco di essere davanti agli altri.
A volte mi sento come un arcobaleno durante la pioggia. Tutti si soffermano a guardare ciò che è bello, ciò che piace guardare, ma nessuno fa caso alla pioggia che contorna il tutto.
Così fanno con me. Così faccio io con me. Cerco di non far caso alla pioggia nel mio cuore, al passato che mi resi ciò che ora sono: troppo sensibile, pessimista, uno squilibrio tra empatia e apatia e chiusa in me stessa. Il passato... un vero casino. Se è vero che le esperienze cambiano ciò che sei, ora sono veramente curiosa di sapere chi sarei stata con una vita normale, senza divorzi, un padre che di padre non aveva nessuna caratteristica, se non lo stesso sangue, una infanzia tra allenamenti e chiusa nella mia stanza a vivere la vita che sognavo attraverso le mie bambole, oppure senza psicologi o bambini che mi puntavano il loro dito contro. Forse sarei veramente come sembro agli altri senza malinconia. Forse sarei colei che pensa che una rottura con il proprio ragazzo sia la fine del mondo, che l'unica violenza sia il troppo studio assegnato dai professori. Forse non giocherei nemmeno a calcio perché è uno sport considerato maschile. Mi potrebbero piacere i trucchi, le gonne e i tacchi.
Molto probabilmente non avrei problemi a parlare a voce con qualcuno.
Forse non penserei nemmeno che non importa il sesso di una persona se il cuore gli appartiene. Avrei più autostima, amerei di più ciò che sono e darei molto più valore al mio corpo. Non sentirei un costante vuoto nel mio cuore. Non darai anche l'anima a chi tengo o per rendere felice qualsiasi bambino mi sia vicino per fargli dimenticare ciò che lo affligge, come desideravo che facessero con me da bambina.
Forse tutto questo è quello che io vorrei essere. Però io non sono questo. Anche se provassi a cambiare io rimarrei comunque la stessa ragazza; cerco di farmi andare bene ciò che sono e di vivere quello che ora ho di bello.
Cerco di non fare caso alla pioggia, guardando l'arcobaleno. In fondo è l'unico modo per riuscire ad andare avanti.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 08, 2019 ⏰

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