Dopo quelle parole, Jacqueline guardò attentamente suo figlio con uno sguardo davvero sconvolto: "Perché diamine non me ne hai parlato prima, Tom?!"
"Mi dispiace mamma, però..."
"Non ti fidi di me?!"
"No! Io... non è questo, assolutamente."
"Allora che cos'è?!"
"Mamma sediamoci qui sul divano per favore e parliamone con calma, d'accordo? Sono sicuro che dopo che avremmo discusso della cosa e avrai anche capito tutte le mie ragioni di questo lungo silenzio... starai sicuramente meglio di adesso."
Jacqueline soprannominata Jackie scosse per un attimo e sommessamente la testa. "Non ha senso Tommy..."
"Mamma ascoltami, io... beh, ecco la verità è che inizialmente, prima di parlartene volevo essere davvero sicuro che tutto fosse come credevo. Insomma... mettiti nei miei panni, non è facile fare un passo decisivo con i propri genitori ed io... non ero così sicuro che tu mi capissi."
"Tom io sono tua madre!" Urlò lei a quel punto con uno sguardo decisamente ferito e gli occhi totalmente tristi e lucidi. "Pensi davvero che se tu mi avessi detto sin da subito i tuoi sentimenti, non ti sarei stata accanto?!"
Dopo quelle parole il ragazzo abbassò per un attimo lo sguardo decisamente sconvolto per poi mettersi una mano tra i capelli.
"Io... penso proprio di sì."
Dopo quelle parole Jacqueline si portò qualche ciocca di capelli all'indietro e poi sospirò: "Adesso ritorno a casa, Tom. Ci vediamo dopo... quando hai finito il tuo turno di lavoro, ok?"
"D'accordo mamma..." rispose a quel punto il giovane uomo per poi abbassare immediatamente lo sguardo sentendosi tremendamente in colpa per tutto.
"Ok, ciao."
Una volta che Jacqueline aprì la porta, Tom la chiamò: "Mamma!" E a quel punto la donna si voltò a guardarlo. "Mi dispiace molto... ma spero tanto del fatto che... che ci chiariremo prima o poi."
"Ho solo bisogno di tempo tesoro... ma stasera ne riparleremo meglio e soprattutto con calma, mh?"
"Sì. Ciao, mamma."
"Ciao, caro."
Dopo quelle parole, il bellissimo Tom si sentì un po' meglio, anche se da una parte si sentiva uno stupido a non essersi fidato di lei...
Alla fine però era convinto che la donna anche a fatica, lo avrebbe in un qualche modo perdonato...
Ma che cosa accadrà realmente?
Qualche ora più tardi, dopo la difficile conversazione tra Tom e sua madre Jacqueline, il bellissimo Capitano Jonathan Taylor -soprannominato dagli amici e non solo John- tornò a casa con due buste della spesa.
Un'ora prima infatti, l'uomo si era accorto che in frigo non c'era più nulla da mangiare e dunque dopo aver chiamato un suo collega di fiducia che stava per quel tempo assieme a Lawrence, ma in quel momento sembrava non esserci più...
Ma dov'era finito il suo collega? E perché in quel momento in casa c'era un gran silenzio?
"C'è qualcuno? Lawrence? Arnold?"
Dopo quelle parole, John sentì non molto distante una breve risatina... che lo spinse ad avvicinarsi nel punto nel quale proveniva e in un attimo John vide sua sorella completamente sdraiata sul divano con una bottiglia a metà di whisky in mano.
"Lawrence!" Si ritrovò a gridare l'uomo per poi correre verso di lei e levargliela di mano. "Ma che hai fatto?! Perché ti sei ubriacata?"
A quelle domande Lawrence scoppiò a ridere e in un attimo lo guardò. "Mi annoiavo... e allora ho pensato di ubriacarmi un po'... è così dolce bere!"
"Ma dove hai trovato questa bottiglia? Non c'era in casa!" Disse con uno sguardo piuttosto confuso: John infatti non beveva molto spesso anche per via del suo lavoro di Capitano.
"Era in frigo..." rispose la ragazza guardandolo. "E appena l'ho visto non sono riuscita a farmi scappare l'occasione."
Dopo poco John la guardò e in un attimo senza nessuno sforzo, anche perché Lawrence non pesava molto, la prese in braccio e lei sorrise felice.
"Che cosa fai fratellino? Dove mi stai portando?"
"A dormire un po'! Sei talmente sbronza che nei hai bisogno. Dopo, tra qualche ora quando ti sarai ripresa ci sarà un'ottima cenetta per te, ok?"
"Oh, John sei il miglior fratello che potessi desiderare."
A quelle parole il giovane sorrise emozionato: era molto bello sentirselo dire, soprattutto perché lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei, tutto quello che gli restava della sua famiglia.
"Anche tu sei una sorella fantastica, anche se... a volte mi fai perdere la pazienza perché metterti nei guai è la tua specialità!"
Lawrence sorrise. "Senti un po'!"
"Mh?"
"È un pochino che te lo volevo dire... e adesso beh, mi sembra che sia l'occasione giusta: è davvero carino quel tipo che è venuto qui oggi a trovarti, eh?"
Dopo quelle parole, John percepì il proprio cuore battere impazzito: sua sorella Lawrence... stava forse parlando di Tom?! Del suo Tom?!
"Ma chi?!"
"Ma come chi? Tom Jackson, il tuo Vice!"
"Carino?! Ma... ma Laurie, che cosa stai dicendo?"
"Dico che è un bel ragazzo e tu lo sai!"
"Che cosa?! Non dici sul serio, vero?"
"Perché? Io non ci vedo nulla di male ad ammetterlo!"
"Laurie che cosa stai dicendo, eh? Lui non può essere il tuo tipo!" Disse a quel punto con fastidio: Tom era suo e nessuno aveva il diritto di mettergli gli occhi addosso, nemmeno Laurie. "Non è possibile!"
"Ma infatti non lo è." Rispose facendolo sentire per un attimo in paradiso per poi sprofondare totalmente alla prossima mossa della ragazza. "Però è il tuo, mh?"
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John&Tom ~ Due ragazzi a Parigi
RomanceTom è un ragazzo sempre sorridente che ama la vita nonostante tutto. Un giorno e per caso, un uomo più grande di lui si imbatte nella sua strada e nulla sarà più come prima: ma di che cosa stiamo parlando? 2019.