3. Should I call it "Destiny"? ||

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La luce fioca che passa attraverso la finestra mi riscalda il viso.

Guardo l'orologio e penso che forse sarebbe meglio alzarsi, ma nello stesso tempo sento il corpo pesante, come se un macigno mi tenesse fermo, immobile.

Fisso il soffitto e realizzo dove mi trovo, in delle mura che fino a ieri non erano le mie. Ho vissuto gli ultimi ventiquattro anni della mia vita in un paesino sperduto nel Chesire, dimenticato dal mondo.

La vita ad Holmes Chapel scorreva tranquilla, nessuna pattuglia circolava per le strade, il tasso di delinquenza era nettamente sotto lo zero, non c'era mai nulla di interessante. Chi avrebbe mai potuto immaginare che dietro tutta quella limpidezza e monotonia, si nascondesse un'intera tresca di bastardi..

"Accademia di Judo", una copertura eccezionale.

Eravamo più di duecento uomini e ci allenavamo notte e giorno. Io ero il più piccolo tra tutti, ho iniziato l'addestramento all'età di sei anni. Quando mio padre fu ucciso, avevo solo un mese di vita, fui rapito e strappato dalle braccia di mia madre da un uomo, Marcus.

Crescendo, Marcus mi disse di essere il migliore amico di mio padre, mi ha cresciuto sino ad ora addestrandomi fisicamente al meglio, senza privarmi peró dell'educazione scolastica necessaria. Al momento detengo l'ultimo grado di certificazione universitaria esistente. Ad ogni modo, la banda gestiva le spese per la copertura spacciando droga fuori dai confini, erano tutti esperti in combattimento frotale e ad armi da fuoco, alcuni erano perfino ex militari.

Tutti uniti per un solo motivo, la vendetta piú avida che si possa immaginare. L'uccisione di cinque pilastri del Parlamento, tra cui il Presidente.

Ventiquattro anni fa, il famoso consiglio dei Cinque Ministri degli Stati Uniti, decise di intraprendere una missione segreta di spionaggio ad Israele, 20 uomini tra i piu forti e audaci dell'esercito furono scelti e mandati con un sottomarino tra le coste nemiche, tra cui mio padre e Marcus.

Qualcosa andó storto e per motivi di sicurezza la missione andava immediatamente interrotta per il bene del Paese. Cosi, al posto di una ritirata, il Consiglio dei Cinque preferì eliminare ogni traccia, e i nostri uomini furono uccisi in mare dal comandande del sottomarino, che aveva ricevuto l'ordine imprescindibile. Fù una netta carneficina. L'unico sopravvissuto fu Marcus, mio padre prese il proiettile al suo posto. Quel proiettile attraversò il corpo di mio padre e finì nella spalla di Marcus, senza ferirlo gravemente.

Quel giorno 19 uomini senza nome né volto sparirono nel nulla. Nessuno sapeva della loro fine, semplicemente il Consiglio tenne la bocca chiusa, pensando che nessuno avrebbe mai scoperto nulla. I morti non possono certo parlare.

Nel frattempo io porto in spalla il peso delle loro vite e conosco a memoria tutti i loro nomi, Marcus custodisce gelosamente le loro targhette militari.

Durante il mio allenamento non mi era permesso il contatto con gente oltre i confini della banda, per questo motivo ho vissuto la mia infanzia e adolescenza senza una figura materna e senza alcun amico della mia età.

Una notte peró, un uomo si intrufoló nel nostro nascondiglio.

Avevo 16 anni a quel tempo, grazie a dio.

Fosse successo ora, non ci avrei pensato due volte ad ucciderlo per aver scoperto il nostro covo.

Era un uomo di mezza età,  infreddolito, solo e spaventato. Non poteva in alcun modo rappresentare una minaccia. Stetti a parlare con lui tutta la notte e mi sorpresi di riuscire ancora a provare emozioni, in questo caso, simpatia per qualcuno. La mattina dopo decisi di portarlo da Marcus, che considero ormai mio padre. Dopo qualche dubbio iniziale, venì fuori che quest'uomo, Liam, era impeccabile ai fornelli e mio padre pensó bene ti tenerlo con noi a patto che egli cucinasse due pasti al giorno per tutti e che tenesse la bocca chiusa.

Da quel giorno Liam divenì il mio migliore, e unico, amico.

Buffo peró, la sera prima della mia partenza per Washington non potró mai dimenticarla.

FLASHBACK
"Liam, chi é questa ragazza nella foto? É molto bella."
"Oh lei?  Si chiama Rosalie. Rosalie White. È una persona a cui tengo molto. In passato ho fatto tantissime cose sbagliate Harry e rimpiango moltissimo il male che ho causato a quella ragazza." disse lui con lo sguardo distrutto.
"È morta?"  mi venne in mente di chiedere. Per quale motivo altrimenti avrebbe dovuto tenere la sua foto come ricordo?
"No, assolutamente. Tengo quella foto per ricordarmi della mia colpa Harry, ma di questo ne parleremo un'altra volta.."
"Capisco" dico io, non volendo girare ulteriormente il coltello nella piaga.
"Vive a Washington, chissà, magari vi incontrerete"  mi sorrise Liam per sdrammatizzare.
"Questo é fin troppo improbabile fratello"  liquidai il discorso, senza peró staccare gli occhi dalla foto che ritraeva la ragazza sorridente, con due grandi occhi dello stesso colore del mare.

Chi l'avrebbe mai detto.

"Rosalie" ripeto con voce roca,  ancora un po' impestata dal sonno.

"Lo scudo anti proiettili non ti si addice ragazzina, potresti finire per intralciare i miei piani" penso ad alta voce. Guardo la collana che indosso e prendo in mano il ciondolo che non è altro che il proiettile che ha attraversato il cuore di mio padre.

Improvvisamente realizzo che  dovrei tenere Rosalie alla larga, tecnicamente siamo avversari.

Lei protegge ció che io ho il dovere uccidere.

Mi riprendo dalla vagonata di pensieri e decido finalmente di alzarmi, sorridendo lievemente alla foto della ragazza occhi cielo, che mi osserva dalla cornice sul comodino.

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CIAAAAAAAAOOOOOO.

Bene lettori, diciamo che con questo capitolo ho voluto un po' fare il punto della situazione, rendendo più chiara la trama e..what? Ebbene si, il nostro Harry conosceva già la nostra dolce Rosalie.♡

Dal prossimo capitolo vi aspetta un sacco d'azione, diciamo che ne vedrete delle belle e..poi boh, chissà..

Ricordativi di votare e commentare se il capitolo è stato di vostro gradimento!

See you soon my friends xx

-S.

Miserable|| h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora