Egli si avvicinò a noi con fare cauto e ci indicò di seguirlo all'uscita del locale, per non dare nell'occhio. Così ci sedemmo tutti e tre alla fermata della carovana, sotto la pensilina. Lu era emozionato e io non vedevo l'ora di riabbracciarlo, ma dovevamo ancora restare cauti e attendere l'arrivo della carrozza. Egli mi disse, sottovoce e guardando dall'altra parte: - Caro amico, non puoi immaginare da quanto tempo ti sto cercando! Gli altri pensavano che fossi morto, ma io, Rose e re Manuel abbiamo sempre creduto nella tua indistruttibile forza di volontà che te la saresti cavata e così è stato. Ah, quante cose dovremo dirci! Ci sono buone notizie, sai?
Avevo gli occhi lucidi e non riuscii a proferire parola. Il guerriero si alzò e fece finta di allontanarsi: in realtà stava controllando che nessuno ci avesse seguito. Clara mi strinse la mano e mi chiese con dolcezza: - Finalmente siamo liberi, Jack! Ancora non ci credo... Grazie per avermi aiutata, te ne sarò per sempre riconoscente!
La abbracciai, commosso e proprio in quel momento si avvicinò un tizio dall'aspetto sospetto: indossava uno strano cappello nero a due punte ma subito Lu lo intercettò e gli fece cambiare strada dandogli un leggero calcio nel didietro e facendolo fuggire via nel vicolo. Ritornò vicino a noi. - Beh, la carrozza non arriva, vuol dire che Rose ha avuto un contrattempo. Aspettiamo ancora cinque minuti, poi scatta il piano B! Caro Jack, devi sapere che eravamo in allerta per l'arrivo di uno squadrone rettiliano che voleva distruggere questo paese, e per questo avevamo elaborato un piano di evacuazione per gli abitanti. Adesso se ne sta occupando Lorenzo, il cavaliere temerario. Sai, combatte davvero bene, dovresti confrontarti con lui uno di questi giorni.
- Caspita, mi sono perso un sacco di azione allora! In sintesi, caro amico, sono stato catturato dai merlock che poi mi hanno venduto, come schiavo, a un ricco mercante il quale, durante un viaggio in nave, è stato assassinato dalla sua ex moglie. Come vedi, anche io mi sono tenuto occupato.
Quando terminai la frase sentimmo uno scricchiolio provenire dalla strada e un'ombra si stava avvicinando a noi: era una carrozza di legno come quelle dei film western! E il mio cuore ebbe un sussulto quando riconobbi chi vi stava alla guida: due occhi azzurri brillanti e sorridenti mi folgorarono, gli occhi della mia amata Rose! Anche lei si trattenne e avremmo rimandato le effusioni a dopo. Salimmo così sul mezzo e ci allontanammo da quel paesino.
- Ti stavo dicendo, Jack, che molte cose sono cambiate - disse Lu. - Sono davvero desolato per non averti potuto soccorrere quando fosti catturato in guerra, ma come ben sai ero impegnato a combattere contro quei terribili lucertoloni spaziali. Ma una promessa era stata siglata: ti avrei protetto a costo della vita e ho fallito miseramente.
- Ehi, non dirlo neanche per scherzo - affermai rattristato. - Ci siamo trovati in una guerra senza volerlo, eravamo pronti a dare la nostra vita pur di salvare i sudditi di re Manuel e per fortuna avevamo l'aiuto dei gladiatori spaziali. A proposito, come sta Lea, la tua ragazza? - gli chiesi stringendogli la spalla. Lu aveva gli occhi lucidi. - Hanno catturato anche lei, quei maledetti! Beh, da quello che mi hanno narrato i soldati del suo plotone, stava avendo la meglio su uno schieramento rettiliano quando, un loro capo, l'ha colpita e catturata con una rete. Da quel momento ho perso le sue tracce e in questi mesi ho continuato senza sosta a cercare sia lei che te, ma intanto per puro caso siamo riusciti almeno a trovare te! - disse con voce interrotta dal pianto e per questo non volli più insistere e lo lasciai sfogare.
La carrozza si fermò e ci trovammo al limitare del bosco. Scese Rose e finalmente potei riabbracciarla. - Quanto mi sei mancata, amore! - civettai fiero, ricoprendola di baci per tutto il viso. In quel momento, in quell'incontro, dimenticai tutte le sofferenze che avevo passato in quel terribile anno di prigionia: riassaporai quanto fosse prezioso il suo calore e il suo affetto, la sua sola presenza, il suo respiro. Le accarezzai i capelli e aspirai il loro profumo e mi accorsi che non si doveva fare lo shampoo da un bel po' di tempo. - Scusa, amore, ma sono stata abbastanza impegnata in queste ore! A proposito, dobbiamo subito dare una mano al cavaliere Lorenzo, i rettiliani potrebbero atterrare da un momento all'altro, miseriaccia!
Passammo subito all'azione: - Dunque, il nostro piano è questo: mentre Lorenzo si sta posizionando a nord del paese, noi ci schiereremo a sud. In questo momento stanno arrivando diversi plotoni di soldati del re e di gladiatori spaziali, che sanno già come sistemarsi in quelle zone. Noi supervisioneremo la situazione e, in caso di bisogno, interverremo con l'aiuto della nave spaziale di Rose. Tutto chiaro? - disse Lu lisciandosi i baffi a manubrio. - Jack tu sei un bravo arciere e abbiamo scoperto che il punto debole dei lucertoloni si trova al centro degli occhi. Non preoccuparti per Clara, adesso la farò scortare direttamente al castello del re, così sarà al sicuro.
Salutai la dolce cameriera ed entrai nella navicella di Rose, dove tutta la mia folle avventura era iniziata. Nonostante ci fossi già entrato, il fatto di trovarmi di nuovo là dentro mi fece accapponare la pelle visto che l'ultima volta eravamo entrati dentro un buco nero per seminare i rettiliani ed eravamo stati sputati in questo pianeta alieno. Quei maledetti lucertoloni verdi ci avevano seguito fino a lì e stavano cercando di conquistare anche questo angolo di universo, ma non avevano fatto i conti con la nostra squadra di difensori spaziali. Giunti al luogo convenuto, incontrammo il plotone dei gladiatori spaziali: erano tutti ben armati e determinati, i volti segnati da tante battaglie ma i loro cuori erano pieni di coraggio! E, proprio mentre stavamo per conoscerci, l'attacco avvenne: una squadriglia di navi rettiliane solcò i cieli ma noi eravamo già schierati per dare loro pan per focaccia.
- I rettiliani ci credono deboli, la loro debolezza è anche quella di sottovalutare i loro nemici - affermò Rose mentre pilotava la sua navicella resa trasparente. Il mio pensiero andò naturalmente ai miei genitori, alla mia amara Terra, chissà se un giorno ci sarei ritornato. Chissà se saremmo riusciti a fermare e sconfiggere questi invasori alieni. E alla fine mi ritrovai in piena guerra e combattemmo in cielo, noi e una ventina di astronavi di gladiatori. Osservavo il grande coraggio della dolce Rose, la mia poliziotta spaziale, la mia salvatrice, il mio tutto. Quanti giorni ho atteso questo momento, quante volte l'ho sognata, quanto mi è mancata. E quanto desideravo sconfiggere quei maledetti invasori spaziali!
- Attuiamo l'attacco prestabilito in consiglio, ovvero colpiamo soprattutto la zona centrale della squadriglia nemica di modo che resti isolata e sia costretta a ripiegare e proprio in quel delicato momento noi romperemo loro lo schieramento e ci insinueremo in questi punti! - continuava a spiegare la mia aliena mentre io, in un angolo, mi esercitavo al tiro con l'arco. Si avvicinò Lu, il mio guerriero conosciuto in quel labirinto, e si sedette vicino a me. - Ci siamo: l'attacco sta per entrare nel vivo. In bocca al lupo, e viva il re!
- Viva il re! - gli risposi e mi sistemai nel pannello di comando accanto agli altri combattenti. - Vi renderemo la vita difficile, brutti musi verdi!
Il combattimento fu molto animato e pieno di feriti, ma alla fine riuscimmo a farli allontanare e, soprattutto, avevamo colpito un bel numero di navicelle nemiche.
- E, cosa non scontata, abbiamo anche dei prigionieri di guerra! - affermò l'immortale baffuto mentre ammanettava un lucertolone e in quel momento rimasi senza fiato: la mia mente andò subito a quando ero fuggito nel bosco, sulla Terra, ed ero inseguito da due rettiliani. Mi feci forza e lo guardai negli occhi: il mio istinto mi diceva di scappare via, ma il mio cuore avrebbe voluto tanto ucciderlo, dopo quello che avevano fatto alla mia famiglia.
- Una cosa voglio dirti: perché? Cosa vi abbiamo fatto di male? - dissi al nemico. Egli mi lanciò un sinistro ghigno ed emise un grido stridulo che ci fece accapponare la pelle a tutti. Presi il mio arco e incoccai una freccia, mirando nel mezzo dei suoi occhi parietali, ma il lucertolone non fece una piega, anzi, sembrava volermi sfidare. Poi, inaspettatamente, parlò. - Dal tuo punto di vista, sacco di carne, noi ti sembriamo delle cattive persone, ma dal canto nostro siete voi il cancro di queste terre. Non fate altro che distruggere la natura che vi circonda, non fate altro che inquinare e ammalarvi. Noi siamo, in un certo senso, degli spazzini del cosmo, siamo noi i veri salvatori dell'universo. Voi siete solo... - ma non poté terminare la frase visto che Lu, irritato oltre misura, gli aveva assestato sul fianco un pugno poderoso. Passammo quella notte nell'accampamento che avevamo allestito all'ingresso del paese e gli abitanti, per ringraziarci di averli salvati dai lucertoloni, ci avevano preparato un buon banchetto pieno di succulenti pietanze. Io mi ero appartato con Rose e stavamo guardando le stelle. Da dove eravamo sdraiati potevamo osservare la catena montuosa e ci scambiammo dei lunghi baci d'amore. - Jack, ti prometto che farò di tutto per riportarti a casa.
La sua promessa fu mantenuta, ma te ne parlerò fra due capitoli, se avrai la pazienza di continuare a leggere le mie avventure.
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Brave
Ciencia FicciónIl sedicenne Jack Carson è un normale adolescente che studia al liceo scientifico, grande appassionato di fantascienza e delle auto da corsa. Un giorno, dopo aver litigato coi genitori, decide di scappare di casa e si rifugia dal suo amico Rod che g...