4.Ospiti

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Nives' pov

Nives non aveva capito molto della conversazione tra Scarlett e sua mamma, ma era riuscita a sentire Agatha dire a Scarlett: "Per favore, non dirlo a Nives" e poi aveva bussato, sua madre era venuta ad aprire cercando di nascondere la tensione, di apparire normale, con il suo solito broncio sul volto. Sinceramente non aveva quasi mai visto sua madre sfoggiare un sorriso o non essere triste. Tranne forse il giorno del suo compleanno. Lì suo padre e sua madre erano felici e la trattavano come una principessa. Nives si ricordava che al suo quinto compleanno l'avevano fatta ridere per tutto il giorno. Per il resto con lei erano gentili e sembravano abbastanza contenti, ma erano tristi. Lo si vedeva dal loro sguardo. Lei poi cercava di tornare indietro e di scavare nel loro passato, ma avevano chiesto a Merlino, all'insaputa della ragazzina, di fare un Incantesimo per renderle impossibile conoscerlo. Quando ci tornava si ritrovava sempre in camera sua nel presente. Era fastidioso. Lei che poteva viaggiare nel tempo, manipolarlo e usare questa cosa a suo vantaggio non poteva scoprire i segreti dei suoi genitori. Però per il futuro le avevano lasciato campo libero e quando un giorno per sbaglio era andata un po' più avanti dei giorni successivi, forse di anni, non sapeva mai di preciso quando si trovava, si era ritrovata davanti alla loro casa che bruciava e i suoi genitori che non erano lì dentro. Si era spaventata, ma non aveva potuto cercarli perché Merlino e Yuba le avevano sempre dato delle indicazioni per viaggiare nel tempo che lei aveva sempre seguito per non causare casini. Anche se Yuba e Merlino non si fidavano di lei quando viaggiava, lei non poteva portarli con sé, o almeno non aveva ancora capito come si faceva.

Entrò nel salotto e trovò Scarlett seduta e con un leggero colorito verdastro sul viso. E sua madre che le prendeva dalle mani la tazza e gliela porgeva. Nives andò a sedersi di fianco a Scarlett e la aiutò mentre beveva la tisana.

- Mamma tu sei sicura che questo funzioni? - chiese Nives abbastanza preoccupata.

- Sì, sai, non dirlo a papà, ma è svenuto un paio di volte e quando è successo al risveglio era in questo stato e dandogli una tisana è passato tutto - rispose sua madre guardando Scarlett bere.

Nives si poggiò una mano sul cuore.

- Giuro che non lo dirò a papà-

- Cosa non dirai a papà? - chiese un uomo biondo mentre entrava dalla porta, si toglieva il cappotto e appoggiava una lanterna al tavolino in soggiorno.

- Solo che la mamma ha detto che sei svenuto un paio di volte - rivelò Nives.

- Nives! - la sgridò la mamma.

- Agatha! Come hai potuto! Guarda che anche tu sei svenu... - Tedros si bloccò vedendo la ragazza seduta di fronte a lei.

- Tesoro, dobbiamo parlare - disse serio mentre sua madre annuiva, si alzava e lo trascinava in camera con lei. Non le piaceva questo modo di fare dei suoi. Di andare in un'altra camera e chiudersi dentro non dicendole niente. Si sentiva esclusa e trattata come una bambina, quando non lo era.

- Come mai i miei si chiudono in un'altra stanza o impallidiscono quando ti vedono? Cos'è sei una specie di superfamosa che io non conosco e non me lo hai mai voluto dire? - disse Nives mentre Scarlett rideva.

- Sinceramente non lo so - disse la sua amica non guardandola negli occhi e dopo aver sorseggiato un altro po' della tisana - buona questa roba, dove la trovi? -

- Ce la porta un tizio che viene spesso qui, magari quando avranno finito di discutere se gli sarai simpatica e verrai qui un po' più spesso ti potrebbe capitare di incontrarlo, è simpatico - disse Nives.

- Come si chiama? - chiese Scarlett incuriosita.

- Merlino - disse Nives osservando l'amica irrigidirsi. Quel giorno certo che erano proprio tutti strani.

Si sentì bussare alla porta.

- Magari sono arrivati gli amici di mia mamma e di mio papà! - esclamò Nives felice di avere delle persone in casa. Al posto di sua mamma, lei era come suo papà, le piaceva stare al centro dell'attenzione e avere attorno gente. Lo sapeva di essere un po' egocentrica.

Andò ad aprire e si trovò davanti Liam e i suoi genitori. Li fece entrare e accomodare.

- Ciao, entrate, i miei sono in camera a parlare. Ciao Liam! Volete qualcosa da bere o mangiare? Come va? Non vi vedevo da un po', siete stati a divertirvi?- chiese tutta di corsa. Era anche piuttosto logorroica in effetti.

- Ciao Nives, magari portaci del the se ce l'hai, grazie - rispose educatamente Nicole. Nives la trovava simpatica, era una brava moglie e mamma, era gentile, ma soprattutto buona. Per lei era una cosa assolutamente incomprensibile il fatto che lei e Hort, suo marito che era cattivo, si fossero messi insieme. Bene e Male non potevano unirsi, le sembrava una cosa impossibile. Però in fin dei conti erano una bella coppia.

- Certo, Liam, tu vuoi qualcosa? - chiese Nives facendogli l'occhiolino. Sapeva benissimo che era un amante dei dolci, ma che non ne mangiava mai.

- Sì, magari se hai la torta dell'altra volta... - disse con sguardo colpevole.

Nives però non lo stava ascoltando, anzi, stava guardando le facce dei suoi genitori che sembravano completamente pallidi alla luce della lampada sul soffitto. Scarlett cercava di non guardarli.

- State bene? - chiese Nives ad un tratto con la fronte aggrottata come quando era dubbiosa o non capiva qualcosa.

- Dove hai detto che si trovano Agatha e Tedros? - rispose Nicole visto che Hort non riusciva a parlare.

- In camera, ma bussate perché hanno chiuso la porta a chiave - non fece in tempo a rispondere che avevano già bussato alla porta ed erano entrati a parlare con i suoi.

- Bene, Scarlett, ti presento Liam, il ragazzo di cui ti avevo tanto parlato - disse Nives per sciogliere la tensione e per rompere il silenzio. Poi andò in cucina a preparare il the che le avevano chiesto, lasciando soli i due.

Gomen per il ritardo, diciamo che non sono famosa per la mia puntualità...
Vi sta piacendo la storia? Oggi @Agatha9052 non c'è perché è andata a Gardaland quindi suppongo che pubblicherò io senza aspettarla :D
Potrebbe uccidermi ma correrò il rischio

Dite ai miei cari che sono morta con onore

Amen

SGE: A Light In The DarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora