Giorno 0
"Starai via tantissimo tempo" sussurrò Louis nel buio, accarezzando alla cieca il braccio del ragazzo sdraiato accanto a lui.
"Beh, sì" rispose l'altro ridacchiando.
La mano di Louis si spostò sul suo viso.
"Dovrai rinunciare a quello che facciamo insieme per tanto tempo"
"Louis" sospirò il ragazzo abbracciandolo.
Louis affondò il viso nel suo petto.
"Sto scherzando, Harry"
Harry se lo strinse ancora di più al petto, quasi volesse donargli una parte di sé.
"So che fai battute per accettare la cosa. Sarà difficile per entrambi, lo sai. Dio, sarò distrutto quando ci saluteremo domani"
La voce gli calò sull'ultima parola, portando Louis ad alzare il volto e guardarlo nell'oscurità.
Non gli servivano luci: conosceva il volto di Harry così bene da poterlo disegnare bendato.
"Lo so, piccolo. Se ti dicessi che approvo quello che stai per fare, mentirei. Ma ti sostengo, sempre"
Delle labbra calde e soffici si posarono sulle sue, segno che il tempo delle parole era finito.Non era stato facile per Louis accettare la partenza di Harry: c'erano state lacrime, urla, oggetti rotti, respiri mancanti.
Nemmeno le parole di conforto del suo ragazzo mentre lo abbracciava erano riuscite a calmarlo.
Ci vollero almeno tre settimane prima che Louis riuscisse a parlare dell'argomento senza scoppiare a piangere.
Era giunto alla conclusione che Harry stava facendo una cosa bellissima che lo rendeva così fiero di lui, anche se pensare di stare senza di lui per un tempo indefinito, dopo che avevano passato gli ultimi due anni sempre insieme gli faceva mancare l'aria nei polmoni.
Ma se Harry voleva partire, lui non poteva opporsi.
Non puoi opporti quando il tuo fidanzato decide di partire per l'Iraq.Louis era certo che tutti li stessero fissando.
Voleva pensare che fosse per la sua incredibile bellezza, invece sapeva perfettamente che fosse a causa della divisa militare di Harry.
Il suo fidanzato riceveva sguardi fieri, per lui invece solo sguardi compassionevoli.
Cosa pensavano, che sarebbe rimasto a casa a piangere? Lui era fiero di quello che Harry stava facendo e ormai la tecnologia arrivava ovunque, sarebbero rimasti in contatto.
Non si meritava la compassione, si meritava anche lui sguardi d'orgoglio.
Prese la mano del suo fidanzato e camminò a testa alta verso il gate da cui sarebbe partito l'aereo.
"Sei un figurino con questa divisa" spezzò il silenzio Zayn mettendosi la sigaretta spenta sull'orecchio.
"Trovi? In effetti mi fa delle belle spalle"
"Ehi, stai partendo per l'Iraq o per la settimana della moda?" Domandò Louis.
La battuta del ragazzo fece stringere la mano di Harry alla sua con ancora più forza.
"Tranquillo, non penso che qualcuno farà caso alle mie spalle" rispose Harry sorridendo tristemente.
Louis proprio non seppe come controbattere, la consapevolezza che il momento di salutarsi fosse arrivato piombò sulle sue spalle come una spada.
Abbassò lo sguardo e si fece trascinare fino al gate.
"Ci siamo" disse Harry fissando la postazione dei controlli.
Louis alzò finalmente la testa e si impose di non piangere.
Lui non avrebbe pianto.
"Mi raccomando, fatti sentire ogni volta che puoi" disse Zayn avvicinandosi.
Harry sciolse la presa dalla mano di Louis e abbracciò l'amico fortissimo.
"Lo prometto"
"Mi mancherai tanto ma quello che stai facendo è così coraggioso" aggiunse Liam con gli occhi lucidi.
Non piangere Liam, ti prego pensò disperatamente Louis.
Harry gli sorrise e abbracciò anche lui.
Poi si staccò e guardò Louis.
"Non te l'ho mai detto, ma grazie per avermi lasciato partire" sussurrò Harry posando la fronte su quella del suo fidanzato.
Louis chiuse gli occhi e inspirò a fondo, memorizzando l'odore di Harry.
"Non te l'avrei mai impedito, lo sai"
Aprì gli occhi.
Quelli di Harry erano lucidi, ma sorrideva.
"È per questo che ti amo"
"No tu mi ami perché ti offro sempre da bere"
Harry scoppiò a ridere e finalmente circondò le sue spalle con le braccia, stringendoselo al petto.
Le dita di Louis si chiusero intorno alla casacca mimetica, facendosi quasi male alle mani.
Se Louis avesse potuto fermare il tempo, lo avrebbe fatto in questo preciso momento, tra le braccia del suo Harry, nel posto che gli spettava di diritto.
"Non morire" disse, il viso affondato nella giacca.
"Te lo prometto"
"E non dimenticarmi"
Harry si staccò leggermente per guardarlo negli occhi.
"Non potrei nemmeno se volessi"
Louis sorrise. Sentì il magone salirgli alla gola e minacciare di farlo vomitare.
"Torno presto" continuò.
Louis aveva bisogno di crederci.
Si alzò sulla punta dei piedi e gli donò un piccolo bacio a fior di labbra.
"Se torni vivo, ti sposo, Harry" sussurrò.
Harry strabuzzò gli occhi.
"Non puoi più rimangiartelo, lo sai vero?"
"Lo so, idiota. Ora va e salva il mondo. Chiamami quando puoi"
Stava davvero ordinando alle sue mani di staccarsi da Harry, ma non stava facendo un gran lavoro.
"Non ci riesco" ammise trattenendo un singulto.
Harry si morse il labbro inferiore.
"Nemmeno io"
Alzò gli occhi e chiese un aiuto silenzioso a Zayn e Liam, che annuirono e delicatamente presero Louis per un braccio ciascuno e lo sfilarono dalla presa di Harry.
"Ci sentiamo prestissimo"
Si sistemò lo zaino in spalla e si avviò ai controlli.
Louis riuscì a connettere solo quando lo vide mettersi in fila.
Si dimenò dalla presa dei suoi amici e corse verso Harry.
Il ragazzo si girò giusto in tempo per prenderlo al volo mentre Louis gli agganciava le braccia al collo e lo baciava disperatamente.
Harry ricambiò con altrettanta disperazione. Non sapeva che allontanarsi da Louis sarebbe stato così devastante.
Si staccarono solo quando capirono di stare dando spettacolo, qualche coraggioso spettatore aveva addirittura applaudito.
"Aspettami, ok?" Sussurrò Harry sulle sue labbra.
"Sempre" rispose Louis.
Fece la poca strada che lo separava dai suoi amici a ritroso, per non staccare il contatto visivo con il suo fidanzato.
E lo sentiva arrivare, il crollo emotivo.
Ma non voleva che Harry lo vedesse, aveva tutto il tempo del mondo per disperarsi.
Harry passò i controlli, poi si girò un'ultima volta.
Alzò un braccio e li salutò.
Poi svoltò l'angolo e sparì dalla loro vista.
Louis era una statua, immobile e senza respiro.
Zayn gli circondò le spalle con un braccio e sussurrò al suo orecchio "Ora puoi piangere"
Era tutto ciò che Louis aspettava.
Affondò il viso nel petto di Zayn mentre sentiva le gambe cedere.
"Ti tengo, amico" disse Zayn portando l'altro braccio alla vita del ragazzo e accompagnandolo verso il pavimento.
Louis si accartocciò su sé stesso mentre lasciava che la disperazione completa si impadronisse del suo corpo.
Scoppiò a piangere, il respiro continuava a mancare e non ne voleva sapere di tornare.
Harry se n'era andato davvero. L'avrebbe rivisto dopo chissà quanto tempo.
Se l'avesse mai rivisto.
Louis non era stupido, conosceva perfettamente i rischi di quella missione, uno tra tutti era che Harry non tornasse più a casa se non in una cassa.
Il solo pensiero lo fece singhiozzare senza ritegno, le dita ormai bianche da tanto che stringevano la maglietta di Zayn.
"Ti prego, Louis, ti prego. Lui- tornerà, ok? Ce l'ha promesso" sentì dire Liam con voce spezzata, segno che anche lui si fosse inginocchiato a terra insieme a loro.
Sicuramente era sua la grande mano calda che gli accarezzava i capelli.
Sì, l'aveva promesso, ma aveva promesso anche che non l'avrebbe mai lasciato, invece l'aveva fatto.
Avrebbe potuto impedire che partisse? Avrebbe voluto impedire che partisse?
Harry l'avrebbe odiato per sempre.
Ma adesso era Louis quello che lo odiava.
"Tira fuori tutto, non lasciare nulla dentro. Poi noi tre andremo al pub di Niall e brinderemo al coraggio di Harry e tu un po' ubriaco urlerai a tutta la sala quanto sei fiero del tuo fidanzato, mi sono spiegato?" Disse Zayn allontanando il viso per guardarlo negli occhi.
Louis tirò sul col naso e annuì.
Ma intanto le lacrime non smettevano di scendere.
E il respiro non voleva saperne di tornare.
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I Promise You, Me.
Fanfiction"Era giunto alla conclusione che Harry stava facendo una cosa bellissima che lo rendeva così fiero di lui, anche se pensare di stare senza di lui per un tempo indefinito, dopo che avevano passato gli ultimi due anni sempre insieme gli faceva mancare...