𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟕

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Ritornati dalla Failcraft si era fatta sera.
Quella volta Lyon era troppo stanco e colto dalle sue paranoie per poter uscire a sfogarsi con gli altri. Invece Anna aveva tutte le intenzioni di uscire, non con loro però.

Lyon si straní non poco, perché Anna se doveva uscire usciva solo con loro, cioè... Non era mai capitato prima di quel momento che se ne andasse a giro con altre persone a lui sconosciute.
Chiedendo più dettagli, la compagna gli rispose che stava semplicemente andando a trovare la sua amica. Se non ricordava male, tra il blaterare di Anna gli sembrava di aver sentito che aveva stretto amicizia con la nuova arrivata nel quartiere; non ci aveva fatto molto caso ne si era mai interessato a conoscerla.

Dal canto di Anna, lei aveva volutamente deciso di parlarne il meno possibile perché non voleva condividere la sua compagna di spettegolezzi.

Uscì di casa e andò diretta verso quella color pesca di Jillian.
Ricordava i giorni precedenti in cui Jillian le diceva di venire tranquillamente a bussarle alla porta ogni volta che aveva bisogno di confidarsi, dato che vivendo da sola e non avendo ancora un lavoro non aveva molti impegni. E anche perché le faceva piacere un po di buona compagnia.

Anna sperò vivamente che quella volta non fosse una delle poche in cui la ragazza fosse impegnata in qualcosa di importante.
Infatti esitò un poco prima di suonare il campanello. Jillian però andò ad aprire dopo una decina di secondi.

«Oh ciao cara!» la salutò sorridendo, poi si spostò per farla entrare «Vieni vieni!»

«Ti ho per caso disturbato? » domandò un pochino timorosa la castana, mentre avanzava nel salotto.

«Nulla di speciale. Stavo preparando l'impasto per fare i waffle. » rispose l'altra; infatti indossava un grembiule da cucina e aveva le maniche del maglioncino ritirate sui gomiti.
«Tempo fa mi hanno regalato la piastra per waffle ma non ho mai avuto modo di farli. »

«Uuh bene! Vuoi una mano? »

«Certo che si! Guarda... » Jillian le indicò l'armadio attaccato alla parete alle sue spalle «Nello scomparto più basso dovrebbe esserci un altro grembiule! »

«Va bene! »

Anna quindi si diresse verso quell'armadio mentre l'altra tornò in cucina.
Si inginocchiò e aprì le due ante: lo scomparto era piuttosto angusto ma abbastanza ordinato, con cose e libri impilati tra di loro per risparmiare spazio. Per fortuna il grembiule era in bella vista in cima ad una pila di libri, così Anna non dovette mettere necessariamente mani tra gli oggetti personali della vicina.
Afferrò il grembiule ma nel tirarlo fuori colpì un paio di cartelle in bilico sull'altra pila e il loro contenuto, dei fogli, si riversò per terra affianco alle ginocchia della castana.

«Accidenti come sono sbadata! » borbottò tra se e se, mentre si apprestò a rimettere tutto apposto.

Nel farlo, si assicurò di non leggere quello che stava scritto in quel fogli, per privacy, ma la curiosità era più forte della sua volontà e spesso faceva cadere l'occhio su qualche parola. Notò che le frasi erano scritte in maniera molto accurata e formale e gli ricordavano vagamente qualcosa. Poi notò nell'angolo della pagina un marchio molto particolare.

"Ma questo... É il logo della fondazione SCP."

«Ehi Anna, perché ci stai mettendo tanto? Non riesci a trovarlo? » domandò Jillian dall'altra stanza.

Non ottenendo risposta, decise di andare a controllare e vide la sua ospite inginocchiata a terra e con dei documenti in mano.
Curiosamente, non si arrabbiò per la privacy violata, bensì venne colta da una strana sensazione di disagio.

Anna si alzò in piedi, con ancora i documenti in mano «Posso sapere qual'é il tuo rapporto con la fondazione? » chiese con tono deciso.

Jillian si massaggiò il braccio, un po titubante, poi sospirò arresa e le si avvicinò, le prese i fogli di mano e li rimise apposto nell'armadio. Poi iniziò a raccontare.

𝑻𝒉𝒆 𝒔𝒐𝒖𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝒓𝒆𝒗𝒆𝒏𝒈𝒆 ❬𝚆𝙶𝙵 𝙵𝚊𝚗𝙵𝚒𝚌𝚝𝚒𝚘𝚗❭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora