Cap. 3: Minatozaki Sana

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«Ehi Jihyo... secondo te stanno portando veramente una nuova ragazza, o sarà uno dei loro scherzi?» Chiesi. La ragazza davanti a me si alzò dalla sedia, e si diresse verso la lavagnetta dove avevamo scritto un sacco di informazioni, la maggior parte da decifrare. «Forse... lo sai che quando non scherzano riescono a fare di tutto.»

Le annuì e poggiai la testa sul tavolo. Aspettavo guardando la porticina da dove Rina sarebbe uscita per dirci che il collegamento con un altro gruppo era funzionante. Era in ritardo di un'ora. Finalmente, Chaeyoung, Dahyun e Nayeon varcarono la soglia della porta, portando con loro uno strano odore di marcio. «Siamo tornate.» Disse con tono strascicato Nayeon. Chaeyoung posò poco delicatamente lo zaino di Dahyun sul tavolo.

«Ah ragazze, eccovi! Quando arriva Rina?» Chiese Jihyo, vendendole incontro velocemente. Il labbro di Dahyun tremò e scoppiò a piangere, nascondendo il viso con le mani. Anche Nayeon non trattene, e una lacrima solcò il suo viso. Chaeyoung era paralizzata. «C-cosa significa?» Chiese Jihyo preoccupata.

Dahyun alzò la testa e disse solo: «Morta». Come? Rina, era morta? Sussultai e mi alzai di scatto in piedi. Piansi anche io, portandomi il dorso della mano sotto al naso. Una voce, che sembrava quella di una bambina, interruppe la situazione. «Ehm... scusate...».

Una bellissima ragazza alta, con la pelle un po' scuretta venne allo scoperto. Aveva i capelli sciolti messi tutti spettinati, un viso infantile, ma quello che mi attivara di più era il suo corpo. Era stupenda nel complesso, ma il mio cuore apparteneva solamente ad una persona.

«Chi sei tu!?» Esclamò Jihyo. Chaeyoung si riprese da quello stato di trans, e disse: «È lei quella ragazza di cui vi abbiamo parlato. Vi avevamo detto che sarebbe venuta, non ci credevate eh?»

«Decisamente no.» Disse Jihyo, facendo finalmente un bel sorriso. Fece accomodare la ragazza vicino a me. Mi risedetti e mi asciugai gli occhi. Ero un po' in imbarazzo a farmi vedere in quello stato. «Ciao, io sono Chou Tzuyu, e tu?»

«Minatozaki Sana.». Le sorrisi, e lei ricambiò. Mi scosse la mano ed accipicchia, era così morbida. Ma cosa mi prendeva tutto d'un tratto? Continuavo a pensare a lei come se fosse la mia cotta. Che stramba che ero, dopotutto io ero fidanzata.

«Allora... volevo chiedervi un po' come funziona qui.» Disse Tzuyu timidamente. Aveva un tono da bambina quando parlava, era dolcissima, mi si sciolse il cuore. Jihyo iniziò: «E cosa vorresti sapere?»

«Prima, vorrei chiedervi quante siamo in tutto, perché io conto te, Chaeyoung-eonnie, Dahyun-eonnie, Nayeon-eonnie, me e Sana-eonnie.- pronunciò così tanti "eonnie" che persi il conto, e posai lo sguardo sbalordito su di lei. Era veramente così piccola? -C'è qualcun'altro?»

Le risposi in fretta prima di tutte: «Sì! C'è Jeongyeon, il suo nome in codice è 'Ostrich'. Il mio è 'Squirrel'. Quello di di Jihyo è 'Train'. Quello di Momo, una nostra amica che conoscerai presto, è 'Peach'. Credo che le altre ti abbiano già detto i loro.»

«Aspetta, se Tzuyu si unirà a noi che nome in codice dovremo darle?» Disse giustamente Chaeyoung. Le tre si misero a pensare, non trovando nulla, quando improvvisamente Tzuyu disse: «Ce l'ho! Guardate!». Tirò fuori dalla tasca della felpa una foto, che girò al contrario e la poggiò sul tavolo. Prese anche un lecca-lecca. Si spostò i capelli dietro le orecchie e se le tirò in fuori, prese la foto ed il lecca-lecca e venne fuori...

«Sono Yoda!» Disse. Scoppiammo a ridere tutte. Sentimmo dei passi dal corridoio sottoterra da dove Rina sarebbe dovuta entrare. Tutte assumemmo uno sguardo molto confuso. La piccola porta si spalancò, ed entrò una ragazza molto carina. Aveva i capelli neri tutti spettinati, il respiro affannato. Ci diede uno sguardo di scuse e si chiuse a chiave la porta dietro di sé.

«Tu chi sei?» Chiese Chaeyoung, minacciosamente, puntandole una pistola contro, presa dalla tasca. «Scusate per l'intrusione- si inchinò -, ma dei brutti tipi mi stavano stalkerando. E con tipi intendo il governo»

La ragazza si mise a piangere. «Ehm... ehi, non piangere...» Cercò di confortarla Jihyo, un po' in imbarazzo. Chaeyoung abbassò la pistola, facendo comparire un espressione di dispiacere sul volto. Oh, no. Stava per arrivare LoveyDoveyChaeng. Chaeyoung andò dalla ragazza e la strinse in un abbraccio. L'altra lo ricambiò, mettendo la sua testa nell'incavo del collo di Chaeng. La ragazza dai capelli arancioni le accarezzò la testa dolcemente. Tzuyu la fissava interdetta, quasi disgustata. Adorabile, era semplicemente adorabile. Le poggiai una mano sulla coscia, e lei guardò prima quella, poi me. Le feci un ghigno, ovviamente per scherzare.

Spostai la mia mano un po' più su, e cambiai direzione dello sguardo come se non fosse successo nulla. Mentre Jihyo faceva accomodare la ragazza al tavolo, Chaeyoung disse: «Sana-eonnie, non posso difenderti se ti metti a flirtare con Tzuyu. Dai, sei già impegnata e la conosci da solo dieci minuti.»

Feci una risatina e levai la mano dalla gamba di Tzuyu. Lei mi prese la mano e la strinse. Poi mi sussurrò: «Spero che diventeremo molto amiche, Sana-eonnie.» Mi fece un bel sorriso. Prestammo tutte attenzione a alla ragazza sconosciuta.

«Allora... raccontaci un po' di te.» Disse Chaeyoung, alla ragazza misteriosa. «Mi chiamo Myoui Mina, e sono giapponese. Sono venuta qui perché era l'unica via di fuga, hanno trovato il Centro di Controllo.»

«Cosa!?» Esclamò Jihyo. Mina le annuì tristemente. Poi riprese: «Non credo che potremmo tornarci, sarebbe troppo rischioso.» affermò la ragazza. "Però ho preso tutti i telefoni, i computer portatili e i microfoni auricolari."

«E tu eri là?» Chiesi, alla mora. Lei annuì, non credevo fosse una tipa di molte parole, sembrava un po' in imbarazzo. Le chiesi perché. «Rina mi aveva chiamata e detto di andare via, prima che ci accadesse quella cosa...».

'Quindi anche Mina lo sa... Beh, almeno ci risparmiamo un monologo triste.' Sospirai affranta. «Mi dispiace tanto per lei...» Disse la giapponese. Anch'io e Momo eravamo giapponesi.

«Che compito hai?» Chiese Dahyun incuriosita, sporgendosi per vederla meglio. Mina le rispose che lavorava con, e per Rina. Dipendeva dalle situazioni. Continuammo a parlare ancora un po' di Mina e Tzuyu, finché non si fece davvero tardi.

«Ragazze, è l'una di notte. Dovremmo andare a dormire» Disse Nayeon. Sentimmo una porta chiudersi. «Tu sempre con il tuo riposino...-riconobbi quella voce,-Siamo tornate!» Esclamò Jeongyeon. Era uscita con Momo per comprare qualcosa e senza farsi uccidere o rapire. Wow, ero sbalordita.

«Bentornate, ragazze» Disse Dahyun, abbracciando prima Jeongyeon poi Momo. I loro occhi caddero sulle due ragazze che non avevano mai visto prima. «Chi sono queste dame?» Chiese Jeongyeon scherzando, posò lo zaino stracolmo di merendine e acqua alla parete.

«Lei è Tzuyu, e questa è Mina.» Presentò Dahyun alle due. Le quattro si inchinarono. «Piacere di conoscervi, io sono Jeongyeon, e lei è Momo.» Disse Jeong.

«Bene! Ora si è fatto veramente tardi, andiamo a dormire. Ma prima, Mina devo chiederti se vuoi lavorare con noi. O magari a che con un'altro gruppo, se vuoi. Non possiamo più rischiare di andare al Centro di Controllo.» Disse Jihyo. «Posso rimanere?» Chiese incredula Mina. Jihyo le annuì, e venne abbracciata dalla giapponese, che era molto entusiasta della cosa. Jihyo le diede delle pacche leggere sulla schiena, sorridendo.

«Grazie, grazie, grazie!» Rispose.

Avevamo un letto matrimoniale ancora vuoto nella stanza di Chaeyoung e Dahyun. Così le due nuove coinquiline e collaboratrici si sistemarono lì. Io andai a dormire, continuando a pensare a quella ragazza, Tzuyu.

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*spazio mxbjsms*

Volete dei capitoli più lunghi o vanno bene così?

❦「Mɪssɪᴏɴ: "Sᴀᴠᴇ LOVELYs", ᴏᴘᴇʀᴀᴛɪᴏɴᴀʟ!」➪ TWICE FF (ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora