𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟖

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Nel mondo degli scp, Lyon si ritrovò da solo ad esplorare la foresta.
Era abituato ormai, era dall'inzio di quella avventura che si era auto incaricato di ricercare delle nuove celle prima di coinvolgere gli altri, voleva essere sicuro di non farli vagare nel pericolo alla cieca.

Quella volta però era diverso, voleva fare tutto in solitario: doveva solo ritornare in celle già viste per cercare negli schedari, in quanto si ricordava che in alcuni di quelli avevano trovato dei fogli -che avevano completamente ignorato- e se era fortunato si trattavano di documenti su SCP 5202.
Si stava esponendo ad un grandissimo rischio, di certo un paio di occhi a guardarli le spalle non sarebbero stati male, ma quella mattina quando Anna si rifiutò di stare ancora in sua compagnia -ancora segnata dalla discussione della sera prima- non pensò neanche di chiamare Cico e se ne andò per conto suo, in una sorta di mossa masochista.

Intanto l'amico dai capelli rossi, nel loro mondo pacifico, stava aspettando inutilmente che Lyon lo chiamasse ma dopo quasi mezz'ora di ritardo capì che qualcosa non quadrava.

Andò a bussare alla sua porta e gli rispose Anna, piuttosto stranita del fatto che non fosse già nel mondo SCP insieme a quell'ignorante del suo fidanzato.
Cico si ricordò bene di come la sera prima li aveva sentiti litigare urlando, quindi non le chiese perché non volesse partecipare all'esplorazione quel giorno.
Non capiva però perché Lyon avesse deciso di andarsene da solo, in quanto era sempre stato il primo a raccomandare gli altri di non rimanere mai da soli.
Ad ogni modo, Cico non volle lasciarlo da solo un minuto di più e si sbrigò a raggiungerlo.

Dovette esplorare dei tratti di foresta da solo, quasi essendo aggredito dai "eyes in the dark"  ma le torce di cui era munito li allontanavano dalla sua persona.

Per sua fortuna, riuscì a beccare Lyon proprio quando stava risalendo da una cella.

«Eccoti! »

Vedendo l'amico tranquillo -per modo di dire- e illeso, Cico buttò un sospiro di sollievo. Dall'altra parte, Lyon era stranito di ritrovarselo davanti.

«Eh? Cico? Ma che ci fai qui? »

«Volevo proprio chiederti la stessa cosa! Perché sei venuto da solo? »

«Perché...» distolse lo sguardo dagli occhi neri dell'altro e si guardò intorno, come se una buona risposta si nascondesse tra le fronde degli alberi, ed invece fu costretto ad esalare un flebile «... Non lo so... »

«Sei stato sprovveduto!!! » lo sgridò Cico «E meno male che lo sai meglio di chiunque altro quanto possono essere pericolosi gli SCP. »

«Siii ho capito mamma non lo faccio più. » rispose con tono un po seccato, però sotto sotto ammise a se stesso di essere stato un idiota -ma solo a se stesso-.

«Beh, che stavi facendo? » domandò Cico «Quella cella l'abbiamo già vista!»

«Lo so... Ma mi sono ricordato che alcuni schedari non li abbiamo controllati. Non vorrei che stessimo tralasciando della documentazione importante sul SCP Incontenibile. »

«Ok, capisco... Ma stiamo attenti, che la maggior parte degli SCP si sono liberati dopo la nostra visita!»

«Non penso che siano tornati nella loro cella ma, si, stiamo comunque attenti... »

Esplorarono quindi delle celle già visitate.
Facevano una specie di toccata e fuga: entravano, controllavano l'interno degli schedari e poi se ne andavano. Nel mentre vennero disturbati da qualche SCP libero, come i Killer del sonno, visibili solo con il visore notturno, qualche fenicottero di plastica e rischiarono anche di essere attaccati dalla figlia delle ombre.

𝑻𝒉𝒆 𝒔𝒐𝒖𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝒓𝒆𝒗𝒆𝒏𝒈𝒆 ❬𝚆𝙶𝙵 𝙵𝚊𝚗𝙵𝚒𝚌𝚝𝚒𝚘𝚗❭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora