Si torna a casa

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Pov Bea

Il pomeriggio quando Hotch tornó a casa era più perplesso de solito.
-Qualcosa non va?- Chiesi andando verso di lui.
-Sapevi che il pastore con sua moglie hanno un figlio di quasi vent'anni ?- Chiese .
-No, non lo sapevo.-
-Oggi si è presentato, mi è sembrato un po' strano.-
-Ma sei andato in chiesa?-
-Si e stavano montando le telecamere con le cimici. Quindi non credo vogliano spiare noi.- Spiegó.
-Credi che non siano loro?- Chiesi.
-Non ne sono più tanto sicuro.- Disse lui pensieroso.
-Magari potrei provare a parlare con il ragazzo.- Proposi.
-Forse, ma ora chiedo a Garcia di trovarmi più informazioni possibili su di lui.- Disse digitando una mail al computer.
-Ok...- Dissi finendo di preparare la cena.
Lui dopo aver scritto la mail andò a farsi una doccia mentre io apparecchiavo suonó il campanello, andai ad aprire era un ragazzo alto, biondo e muscoloso.
-Salve, cercavo il signor Monthgomery, mio padre voleva chiedergli una cosa, ma credo di aver sbagliato casa.-
-Oh no, il signor Monthgomery è mio marito. Ora è sotto la doccia, ma puoi dire a me gli riferirò il messaggio.-
-Davvero è sua moglie? È così giovane.- Disse con un sorriso.
-L'amore non ha età !- Esclamai.
-Si, giusto. Comunque mio padre voleva invitare suo marito alla grigliata del prossimo sabato, si riunisce un po' tutto il quartiere, anche lei è invitata.-
-Oh che gentili, credo che vada bene. vuoi entrare, ti offro qualcosa?- Chiesi con un sorriso.
-No la ringrazio, devo tornare a casa. Buona serata .- Disse avviandosi verso la strada .
-Grazie, anche a te!- Dissi , prima di chiudere la porta notai Rossi lì fuori e gli feci cenno con la testa come per dire di stare attenti a lui e infine rientrai.
-Chi era?- Chiese Hotch arrivando in cucina con i capelli ancora bagnati.
-Era il figlio del pastore credo, a quanto pare ci hanno invitati ad una grigliata il prossimo sabato.-
-Forse li potremmo vedere nel loro territorio, in ogni caso sempre la pistola pronta mi raccomando.- Disse quasi severo.
-Sta tranquillo! So badare a me stessa.- Dissi con un sorriso per poi tornare ai fornelli.
-Lo so, ma mi preoccuperò sempre.- Disse lui in un sussurro all'orecchio che mi fece venire i brividi.
Io sorrisi e poi iniziai a servire la cena.
-Ti va un film dopo cena?-Chiesi mentre mangiavo.
-Si certo, avevi qualcosa in mente?- Chiese.
-No, ma sono un mago dello streaming!- Risi.
-Lo sai che è illegale?- Sorrise.
-Ogni tanto però fa comodo!-
-Va bene, hai vinto! Allora mentre io sparecchio tu scegli il film.-
-No, mentre tu sparecchi io vado a farmi la doccia e poi scegliamo il film!- Risi alzandomi dalla tavola avendo finito di mangiare.
Così feci, mentre mi stavo facendo la doccia pensai al fatto che quello che stava facendo più di tutti lì dentro per la missione era Hotch , mentre io facevo ben poco, forse mi ero soffermata a pensare troppo perché Hotch entrò in bagno e mi ritrovò fissa a fissare il vuoto.
-Bea, tutto ok?- Chiese avvicinandosi alla doccia.
-Cosa? Si, stavo solo pensando, scusa.- Dissi chiudendo l'acqua e uscendo dalla grande doccia.
-A cosa pensavi, se posso sapere.- Disse lui serio passandomi l'accappatoio..
-No, nulla di importante. - Dissi con un sorriso.
-Sicura? Lo sai che possiamo parlare di tutto.-
-Si lo so, ma tranquillo, non è nulla.-
-Se lo dici tu. Comunque la cucina è pulita, ti aspetto giù.- Disse con un sorriso.
-Arrivo.- Dissi.
Il tempo di asciugarmi e mettermi il pigiama ed ero giù sul divano con lui, misi un vecchio film romantico ma poi mi ricordai che Forse certe scene non erano proprio adatte, ma dopo una serata a letto insieme non mi importava più Di tanto di qualche scena spinta.
Proprio in una di quelle scene mentre ero appoggiata a lui sentii una certa voglia, ma non potevo di certo dirgli di prendermi lì!
Fatto sta che il film finì, la mia voglia era a mille , peggio di una teenager in pieni ormoni ed Hotch si stava spogliando davanti a me.
Io non sapevo che fare, dalla sera prima avevamo deciso di dormire insieme per il resto della missione, ma alla fine essendo imbranata in ogni rapporto umano, non sapevo assolutamente che fare!
-Sei tesa.- Disse lui mettendosi a letto vicino a me.
-Non è vero.- Dissi girandomi verso di lui.
-Si che è vero... ma ho un rimedio.- Disse accarezzandomi un fianco.
-Ah si? Quale?- Chiesi in aria di sfida.
-Ora vedrai.- Disse lui mettendo una mano tra le mie gambe da sopra il pigiama, così sfiorò la mia intimità.
In quel momento mi sentii al settimo cielo, è ancora non aveva fatto chissà cosa.
Poi piano piano mi sfilò i pantaloni del pigiama lasciandomi con gli slip ed iniziò a massaggiare .
-Ti piace?-Chiese lui quando mi sentì mugolare di piacere a quel contatto.
-Si...- Dissi in un sussurro e lui mi baciò continuando il suo lavoro alle parti basse.
Poi lo sentii staccare la mano dalla mia intimità e con la testa andò li giù, togliendomi poi gli slip ormai bagnati dei miei umori.
Quando sentii la sua lingua fu una cosa divina, tanto forte che non potei trattenermi dal gemere.
-Così si!- Dissi prendendolo per i capelli.
Quando si staccò da me feci un verso indistinto di dissenso, poi tornó a baciarmi sulle labbra.
-Vorrei che fosse per sempre così .- Dissi staccandomi da lui.
-Anche io, ma lo sai che è impossibile.- Disse carezzandomi il volto.
Io sbuffai e lui continuò a baciarmi il collo, sapendo che era il mio punto debole.
-Godiamoci il momento.- Disse poi.
In quel momento ribaltai le posizioni, ero sopra di lui e non aveva niente di in contrario.
Lo baciai ovunque fino ad arrivare alle sue parti intime, ricevetti molti gemiti di apprezzamento.
Poi infine lui di nuovo sopra di me entrò, era bello con lui, non che io sia stata con molto altri, però con lui era speciale.
Una volta finito lo abbracciai.
-Quando tutto questo sarà finito tornerai da Spencer? - Chiese carezzandomi una spalla.
-È così evidente il feeling che abbiamo?- Chiesi in un sorriso.
-Si, e poi perché Spencer mi ha detto che è innamorato perso di te.- Rise lui.
-E tu?- Chiesi.
-Io cosa?-
-Sei innamorato di me?- Chiesi sapendo di metterlo in imbarazzo.
-Io... si credo di sì, ma lo sai che una storia tra noi non potrà mai funzionare.-
-Solo perché tu non vuoi farla funzionare.-
-Allora mettiamola così ... se la Strauss verrebbe a sapere della nostra relazione, in primo luogo ci licenzierebbe almeno per me sarà così, e poi sei giovane .-Disse con un sorriso.
-Ha parlato l'anziano. -Risi.
-L'anziano se la cava ancora bene però!-
-Su questo puoi scommetterci. Questo però non cambierà nulla vero?-
-In che senso non cambierà nulla?-
-Nel senso che se vorrò parlare con te sul fatto di Spencer o altro tu ci sarai.-
-Certo che ci sarò. - Disse baciandomi.
Per un attimo mi sentii davvero rassicurata, poi però altri mille pensieri affollavano la mia testa.
-Che hai?- Chiese poi serio.
-Questa missione, insomma io cosa sto facendo? Quello che lavora per la buona riuscita sei tu!- Dissi mettendomi seduta sul letto.
-Stiamo lavorando entrambi, allo stesso modo.-" Ognuno di noi due ha un ruolo ben preciso.- Rispose.
Io sbuffai e mi rimisi sdraiata dandogli le spalle, odiavo quando era così buonista a volte.
Non disse nulla poi, si limitò solo a mettersi vicino a me e poi si addormentò.
La mattina dopo erano appena le 7.30 quando la Strauss chiamò il mio numero.
-Pronto?-
-Sono Erin Strauss .- Disse fredda.
-Mi dica.- Dissi subito sugli attenti.
-Le ricerche non stanno dando i frutti sperati, dovete farvi vedere di più in giro.-
-Si signora.- Dissi guardando l'ora .
-Bene, voglio vedervi fuori entro un'ora .- Disse riattaccando.
-Chi era?- Chiese Hotch svegliandosi.
-La Strauss .-
-Cosa voleva?- Chiese lui serio.
-Di uscire più spesso e tra un'ora ci vuole vedere fuori .- Dissi alzandomi e andando in bagno.
Lo sentii sbuffare e si alzò , venne in bagno anche lui e ci preparammo, non c'è bisogno di dire che neanche 20 minuti ed eravamo fuori casa.
-Che vogliamo fare?- Chiesi.
-Oh signori Monthgomery, buongiorno!- Erano il pastore e la moglie .
-Buongiorno a voi!- Li salutó Hotch.
-Siete appena usciti?- Chiese la moglie.
-Si.- Risposi io con un sorriso.
-Stavamo andando a fare colazione fuori, volete unirvi a noi?- Chiese il pastore.
-Si perché no, non capita tutti i giorni di fare colazione fuori.- Rispose Hotch .
Così andammo con loro in un locale lì vicino, ordinammo la colazione e chiacchierammo.
-Ho conosciuto vostro figlio ieri.- Dissi ai coniugi.
-Oh si, l'ho mandato da voi per invitarvi sabato alla grigliata di quartiere.- Disse il pastore.
-Parteciperete?- Chiese la moglie.
-Certamente, ma se vi serve una mano posso darvela.- Dissi.
-Beh... se non ti dispiace accetterei volentieri.-
-Non mi dispiace affatto! Almeno mi rendo utile.-
-Bene allora la aspetto domani pomeriggio dopo pranzo.-
-Perfetto.-
-Io posso solo dopo il lavoro.-Disse Hotch.
-Non si preoccupi, che lavoro fa?- Chiese il pastore.
-Sono un avvocato.-
-Oh ma tu pensa, anche nostro figlio vuole fare l'avvocato!-Esclamò la signora.
-Magari se vuole posso dargli qualche consiglio.-Disse Hotch.
La conversazione continuò tranquillamente e più passava il tempo e meno sospettavo di quei due, lo stesso valeva per Hotch.
Dopo colazione andammo in giro per il quartiere con la scusa di prendere un taxi finimmo in macchina con Rossi e Derek.
-Allora?-Chiese Rossi.
-I nostri sospetti su quei due stanno cadendo piano piano.-Dissi.
-Pensiamo che non siano loro, benché siano contrari a rapporti come il nostro.- Continuò Hotch.
-Che potete dirci del figlio?- Chiese Derek.
-Non mi pare che sia una minaccia, sembra apposto.- Dissi.
-Così non va.... la Strauss sarà furiosa.-Disse Rossi.
-Ne ho avuto un assaggio questa mattina.-Dissi.
-Bene, lasciateci qui, vediamo se riusciamo a scoprire qualcosa.-Disse Hotch facendoci lasciare in un punto indefinito del quartiere.
Quando scendemmo notai che eravamo vicino una scuola superiore e vidi il figlio dei coniugi giocare a football.
-Hotch, è lui.-Dissi fissando il ragazzo.
-Lo immaginavo.-
Lui per tutta risposta mi mise un braccio attorno alla vita e mi baciò la tempia, notai che il ragazzo si era distratto a guardare noi ed io lo salutai.
Girammo ancora un pò per il quartiere vedendo un pò di gente, dopodiché tornammo a casa per pranzo.
-Sono stanca di non avere neanche un'idea di chi possa essere il serial killer.-Dissi buttandomi sul divano.
-Lo troveremo...-Si limitò a dire Hotch.
La giornata passò come se nulla fosse, lavorammo sul caso, la sera però dopo cena mentre lavavo i piatti mi sentii osservata.

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