Ardua scelta

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ATTENZIONE: questo capitolo contiene scene a luci rosse, perciò chi non le ama può anche andare alla fine de capitolo. Un bacio!

Pov Bea

Un mese era passato dalla missione sotto copertura, tra me ed Hotch sembrava tornato tutto alla normalità , anche se era alquanto strano, insomma, i suoi sguardi erano diversi e vedevo che cercava di avere un contatto con me, che fosse anche solo una pacca sulla spalla.
Con Spencer uscii solo un'altra volta e durò circa un'ora perché dopo ci chiamarono per un caso nel Nevada .
Poi ultimamente Spencer era sempre via per via di sua madre, a quanto pare era peggiorata e Hotch giustamente gli aveva dato tutto il tempo che gli serviva per stargli vicino, facendogli promettere di tenerlo aggiornato sulla salute della madre .
Proprio in uno di quei momenti dove Hotch era al telefono con Spencer entrai nell'ufficio de primo, dovevo lasciargli un fascicolo.
-Va bene, tienimi aggiornato e se serve qualcosa basta che chiami. Ciao.- Hotch riattaccò e poi si girò verso di me.
-Come sta la madre?-
-Beh, sta migliorando ma stanotte ha avuto una ricaduta.-
-Mi dispiace.- Dissi .
-Quello è per me?- Chiese indicando il fascicolo.
-Si, ho finito col rapporto ed ormai è archiviato. Pensavo volessi leggerlo prima di mandarlo in archivio.-
-Si grazie!- Mi sorrise.
-Allora io vado...- Dissi girandomi ma lui mi bloccò per un polso.
Mi girò e mi baciò.
-La Strauss è in giro.- Dissi sorridendo.
-È in riunione.- Disse staccandosi da me.
-Stasera hai impegni?- Chiese poi.
-No perché ?-
-Ci vediamo a casa mia alle 7. Cena e resti a dormire da me.-
-E Jack?-
-È da un suo amichetto , dorme li.-
-Allora va bene...-Dissi con un sorriso.
Uscii dal suo ufficio e visto che erano le cinque me ne andai a casa grazie anche ad un passaggio di JJ.
Mi sistemai per bene , feci una bella doccia e mi sistemai, uscii di casa che mancava mezz'ora all'appuntamento, però con la metro avrei impiegato un po' ad arrivare.
Fortunatamente ricordavo dove viveva Hotch , l'ultima volta fu al compleanno del figlio, da allora non andai neanche per sbaglio in quella zona.
Suonai e venne ad aprirmi , era rientrato da poco, aveva ancora gli abiti da lavoro.
-Scusami, ho fatto tardi, preparo qualcosa al volo.- Disse facendomi entrare.
-Ti do una mano. Scusa perché non mi hai detto che ti trattenevi a lavoro, avrei preparato qualcosa io e l'avrei portata qui.-
-Veramente è stato Dave a trattenermi, gli ho chiesto aiuto per una ricetta e quando inizia a parlare di cucina non lo ferma più nessuno.- Rise.
Così ci mettemmo in cucina, alla fine optammo per un piatto di pasta al pomodoro e del buon vino rosso.
-Allora, come va con Spencer ?- Chiese durante la cena.
-Beh... diciamo che ultimamente non usciamo molto.-
-È successo qualcosa?-
-No, solo che lui è sempre impegnato con la madre , poi il lavoro e tutto...-
-Oh...-
-Dillo che sei felice , lo leggo in faccia che gioisci nel sapere che non esco con lui da molto.-
-Hey non si analizza un altro membro della squadra!- Scherzó bevendo un sorso di vino.
-È palese.- Risi.
-Molto spiritosa! Beh essendo innamorato di te immaginerai che io sia felice di sapere che non esci con Spencer .-
Un momento, cosa aveva appena detto? Era innamorato di me? Era la prima volta che lo sentivo dire .
-È la prima volta che me lo dici.-
-Cosa?-
-Che sei innamorato di me. -
-Beh pensavo lo avessi capito da un pezzo, magari dal poligono.-
Ricordai la scena del poligono, di lui ed il suo amico alle parti basse e della nostra vicinanza e non potei fare a meno di ridere.
-Perché adesso ridi?-
-Stavo ripensando al poligono.-
-Credo che mi prenderai in giro a vita per questa cosa, vero?-
-Oh si!-
Ridemmo di cuore e dopo il dolce aiutai Hotch a sistemare.
-Potevi anche stare sul divano mentre sistemavo!- Disse asciugando l'ultimo piatto.
-Possibile che dopo un mese tu non abbia imparato nulla su di me?- Risi posando il vino in frigo.
Lui per tutta risposta mi abbracciò stretta da dietro e poi mi baciò sul collo, il mio punto debole che mi fece già sciogliere.
-Chi dice che io non abbia imparato nulla?-Mi sussurrò all'orecchio .
-Ok, alcune cose le impari più in fretta di altre .- Risi sentendo poi che mi faceva solletico su un fianco.
-Vedi... mai sottovalutarmi!- Esclamò ridendo mentre si staccava da me e posava il canavaccio al suo posto.
-Sto scoprendo lati di te che non avrei immaginato.- Dissi.
-Ad esempio?- tornò ad abbracciarmi, questa volta non c'era lussuria nel suo sguardo, era più che altro romantico ed io mi persi nei suoi occhi, erano così ipnotici per me.
-Che sei molto romantico. E che non sei tutto d'un pezzo come tutti immaginano.-
-Sono un essere umano, provo anche io dei sentimenti. A lavoro posso pure sembrare scontroso e distaccato, però non vuol dire che sia un pezzo di ghiaccio.-
Io mi limitai a sorridere poi lui mi prese di peso .
-Che fai?-
-Sei leggerissima! - Disse camminando per un corridoio, dopodiché arrivammo nella sua camera da letto.
Iniziammo a baciarci senza fretta, questa volta fu diverso dalle altre volte, era più.... più romantico più delicato.
-Non ci corre dietro nessuno.- Disse con un sorriso.
Così andò avanti a forza di baci, poi ovviamente si soffermò sul collo che sapeva bene era il mio punto debole e poi in men che non si dica ci ritrovammo sul letto solo in intimo.
-Rosso?- Chiese vedendo il mio reggiseno e le mie mutande in pizzo rosso.
-Non ti piace?- Chiesi.
-Al contrario, lo trovo eccitante.- Disse palpandomi un seno mentre con l'altra mano era intento a sganciarlo.
-Perché voi donne mettete questi cosi infernali?- Chiese non riuscendo a sganciarlo.
-Lascia faccio io. Sei fuori allenamento!- Risi baciandolo mentre slacciavo il reggiseno.
Lui rimase a fissare il mio petto come ipnotizzato.
-Te l'ho mai detto che sei perfetta?-
-Si...- non perse tempo ed iniziò a toccarlo, poi i suoi baci scesero fino ad un capezzolo ed iniziò a succhiarlo facendomi gemere  di piacere.
Poi pian piano la sua mano andò sui miei slip ed iniziò a massaggiare il mio clitoride.
Amavo il suo modo di fare, a volte era anche troppo delicato, ma a me piaceva.
Tolse le dita e passó alla bocca , era incredibile, nel giro di un nano secondo era stato capace di farmi urlare per il piacere .
-Vieni qui!- Dissi tirandolo su e stavolta capovolsi la situazione, ero sopra di lui e avevo iniziato a massaggiare il suo amichetto sveglio ormai da tempo.
-Ah si.... - Disse in estasi.
-Passiamo alla fase successiva?- Chiesi togliendogli i boxer.
Lui prese un preservativo dal cassetto e se lo mise e da lì iniziò il divertimento.
Mi fece stare sopra e fu magnifico ma alla fine io finii sotto mentre lui spingeva e mi baciava .
-Sto per venire....- Disse in un gemito prima di venire.
Uscì da me però io ancora non ero del tutto soddisfatta, alla fine lui era arrivato al piacere ed io no, non era giusto.
-Non vale, tu sei venuto.- Dissi ancora eccitata.
-Rimediamo subito...- Disse lui col fiatone mentre mi stringeva da dietro e portava una mano sulla mia intimità iniziandola a massaggiare.
-Si....- Mi sfuggì dalle labbra .
-Ti piace eh...- mi sussurrò all'orecchio , quando sussurrava mi eccitava ancora di più.
-Da morire!- Gemetti stringendo le lenzuola .
Poi non appena mi baciò il collo venni in un forte gemito.
-È stato meglio delle altre volte.- Dissi con il fiatone.
-Hai ragione.- Disse lui abbracciandomi.
Crollammo quando fu mezzanotte passata e la mattina dopo fui la prima a svegliarsi.
Ero praticamente avvinghiata ad Hotch , il suo respiro regolare era come ipnotizzante infatti rimasi a guardarlo per interi minuti, era così bello anche quando dormiva.
Poi lo vidi aprire gli occhi e sorridermi.
-Fissi spesso la gente mentre dorme?- Chiese con la voce impastata dal sonno.
-Solo quelle belle.- Sorrisi baciandolo.
-Che ore sono?- Chiese.
-Le 8. A che ora devi andare a prendere Jack?-
-JJ lo riporta qui oggi pomeriggio.-
-JJ?-
-Si ha dormito da lei... l'amichetto di Jack è il figlio più grande di JJ.-
-Capisco.- Dissi mettendomi comoda tra le sue braccia.

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