Payton's.
«Mi dispiace tanto, non volevo farmi vedere così da te.« Dice con voce strozzata.
Ha le guance bagnate di lacrime e gliele asciugo con il pollice, prima che gocciolino dal viso, le spalle tremano e sento il suo dolore.
Le stringo con delicatezza le spalle per tenerla ferma e le poso una mano sul viso, le scosto i capelli e glieli accarezzo.
«È finito tutto, ora ne parliamo, ok?» Suggerisco, la vedo guardarmi negli occhi e annuire.
La lascio stringersi fra le mie braccia, e mentre lo fa, passo nuovamente la mano sui suoi capelli.
«Quanto cazzo mi distrugge vederti così.» Le dico, mentre pensavo a qualche posto decente, dove avremmo potuto parlare.
«E quindi?» Le chiedo in modo tranquillo, facendo molta attenzione al mio tono di voce.
Mi rendo conto che eravamo davanti a casa mia, quindi ci sediamo sugli scalini che precedevano l'entrata.
Mi appoggio di schiena alle sbarre delle scale, e invece lei, appoggia la schiena sul mio petto.
Questa sua nuova e improvvisa manifestazione d'affetto, mi disorienta un po'.
Credo siano pensieri passeggeri, il fatto che ora mi considero una persona che ha capito che ha bisogno di qualcun altro per sentirsi completo.
«Cosa è successo?» Mi chiede, guardandomi negli occhi.
Mi lecco le labbra e inizio il discorso, cercando di farlo durare poco.
«Ho lasciato Avani.»
«Come mai?» La notai quasi con un tono di voce contento.
«Forse non so cosa vuol dire amare qualcuno. Mi dispiaceva non trattarla come meritava.»
«Tu... sei... vai a momenti, ecco. Non è colpa tua.»
Le sorrido lievemente.
Si schiarisce la voce e mi parla nuovamente.
«Con quante ragazze sei stato durante il tempo in cui ti sei trasferito?»
«Con quante? Con nessuna. Io non sono in grado di starci.» Rispondo, sdegnato, ma mi sforzo di far sembrare la mia risata noncurante.
Lei piega la testa di lato. «Ma sul serio? Dai, lo so. Tu sei così bello.»
Mi mordicchio le labbra nel momento in cui me lo ammette.
«Davvero?»
Se è così sorpresa che non sia uscito con nessuna, con quanti ragazzi è uscita lei?
«No. Non lo so. Solo immaginavo che l'avessi fatto.»
«E perchè lo immaginavi?»
Mentre me ne sto seduto qui a parlare di tutte queste cose comincio ad accorgermi che non mi conosceva proprio, ma era normale, non ci vedevamo da tempo.
Non dice niente, si limita ad alzare le spalle e appoggia la testa sulla mia spalla, e io la guardo, accarezzandole la guancia con il pollice. «Oggi non è stato piacevole.» Le dico.
«Spero che si aggiustino le cose, meriti così tanto...»
«È tutto apposto, ormai è passata.» Dico con un sorriso, e mi limito a chiedere cosa sia successo a lei.
«Discussioni con Jaden, e Sophia è stata dalla sua parte, incolpando me di ogni cosa.»
«So che vuoi bene a Jaden, ma devi cercare di pensare un po' a te.»
«Sono uno sbaglio.» La sento dire mentre sono distratto a guardare altrove.
«Non lo sei, hai tutto con te, sono pienamente convinto che tu meriti solo del bene.»
«Sì?»
«Stasera sei sopportabile. Mi volevi vedere?»
Vedo le sue guance colorarsi.