APOCALISSE Il risveglio della prescelta Vol. 1Part 1

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Copyright Monia De Cesare 2019

APOCALISSE 

Il risveglio della prescelta Vol. 1

Un Romanzo di Monia De Cesare


Prologo

Alexander

Londra, anno 2000

L'inizio della mia ascesa al potere era così tangibile che potevo assaporarne il suo delicato sapore sulla mia lingua.

La prigioniera, nata con il temuto potere di sterminare la nostra razza, era l'unico essere ancora esistente in grado di sconvolgere tutti i miei piani.

Dopo anni di ricerche era finalmente caduta nelle mani di mio padre.

Davanti alla sua prigione mi fermai, solo una porta a dividerci. Potevo udire il suo pianto accompagnato da singhiozzi, quasi silenziosi, ed in maniera impercettibile recitava le sue ultime preghiere. Era consapevole che la sua vita sarebbe terminata fra qualche minuto?

Era cosciente di ciò che il destino le aveva riservato? Ma lo stesso valeva anche per il mio, che era quello di portare distruzione e morte in questo misero e subdolo mondo di umani?

Eravamo solo noi due in questo mausoleo di una casa, ma non sarebbe durato per molto. Dovevo agire velocemente; presto sarebbero arrivati i seicento sessantacinque Principi, incluso mio padre, per preparare il rituale.

La giovane donna sarebbe stata sacrificata in nome del Principe Supremo. Sarebbero venuti tutti solo per vederla soffrire fino alla sua dolorosa morte.

I Principi, però, avrebbero trovato una sgradevole sorpresa: solo il corpo freddo della prigioniera, inutilizzabile per i loro scopi.

Per un breve momento pensai a mio padre ed a cosa avrebbe fatto ora che suo figlio lo aveva sfidato davanti a tutti, distruggendo così i suoi piani.

Io avrei eliminato la ragazza e, sempre io, l'avrei portata inerme dal mio Re. La sua gratitudine non avrebbe conosciuto limiti, sarei rimasto il suo prescelto, colui che gli umani conoscevano profanamente come l'Anticristo.

Aprii la porta ed entrai nella prigione. Lei era seduta sul pavimento di cemento, i suoi occhi rossi e gonfi che mi guardavano con un misto di paura e incredulità. Ma come biasimarla, del resto aveva difronte a lei colui che l'avrebbe strappata dal mondo terreno.

La sua bocca era spalancata mentre mi studiava con attenzione.

Una delle solite reazioni che mi erano tanto familiari quanto noiose, ovvero quando le donne umane mi osservavano.

Aveva capito ormai che creature la tenevano prigioniera? Per un attimo restai fermo davanti a lei, i miei occhi inchiodati nei suoi.

«Lo sai perché sei qui?» le chiesi, interrompendo questo assurdo silenzio nella sua piccola cella.

Lei continuava tuttavia a fissarmi senza emettere alcun suono. Non si muoveva di un millimetro, sicuramente incapace di capire cosa stava succedendo intorno a lei. Dovevo ucciderla, il più presto possibile. Adesso che la sua fine era così tanto vicina, potevo già sentire il mio potere aumentare a dismisura.

«Rispondimi!». La mia pazienza era quasi del tutto esaurita.

«Perché io?» sussurrò lei «Io voglio solo... solo tornare a casa. Ti scongiuro!» piagnucolò tentando di impietosirmi: tutta fatica sprecata.

Apocalisse - Il risveglio della presceltaWhere stories live. Discover now