Capitolo 18

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"Mi dispiace, io..."

"Cosa?!" Continuò John con rabbia.

"Sono costernato, veramente! In quel momento non sapevo proprio chi chiamare, come comportarmi e poi non ho nemmeno pensato alle conseguenze del mio gesto." Sospirò affranto. "Era meglio se non mi chiamavano, almeno Laurie... non sarebbe rimasta sola."

"Dai Arnold non fa niente." Rispose a quel punto la ragazza cercando di tirarlo su. "Ok, hai sbagliato, ma sono sicura che John possa capirti e infine perdonarti."

Dopo quelle parole, John la fulminò con lo sguardo, ma non disse nulla, o almeno non con lui presente.

Quando il poliziotto uscì di casa, infatti, tra Laurie e John iniziò un'accesa discussione...

Ma di che cosa stiamo parlando?

Una volta che John si sedette sul divano, Laurie gli si parò difronte: "Era proprio necessario trattarlo così?!"

"Arnold non doveva rimanere qui! Anzi, in realtà non doveva andare proprio da nessun'altra parte, chiaro?! Quando è stato chiamato dal lavoro avrebbe dovuto spiegare subito la faccenda e fare in modo che qualcuno potesse sostituirlo!"

"Ormai è andata così John!" Continuò allora Laurie con uno sguardo piuttosto nervoso. "Arnold ha sbagliato, ok, ma vuoi crocifiggerlo per sempre?!"

"Sicuramente non merita più la mia fiducia, non credi?"

A quelle parole Laurie scosse mestamente la testa. "Io penso che tutti si meritino una seconda possibilità! Ti devo forse ricordare il mio carattere e quello che ho fatto? Io sono una ragazza molto complicata, lo sai, eppure non mi sembra che affatto che tu mi abbia voltato le spalle e mi abbia lasciato al mio destino!"

"Va bene, mi calmo d'accordo?"

"Ecco."

"Ma si può sapere perché diamine lo difendi così a spada tratta? Infondo lui ti ha lasciata da sola e se ne è altamente fregato di te!" Strillò molto arrabbiato.

"Non lo so." Disse per poi alzare le spalle. "O meglio, in realtà lo so, l'ho guardato bene negli occhi e... ed era così sincero, dispiaciuto. Ho capito sin da subito che non poteva avere agito in malafede."

In quel momento John stava per dire qualcosa, quando all'improvviso suonarono alla porta di casa.

A quel punto la conversazione ebbe fine e John dunque si avvicinò alla porta per vedere chi si poteva essere.

Ciò che vide lo lasciò sorpreso per poi farlo entrare. "Tom! Che cosa ci fai qui?"

"Ciao, John... beh; ecco, io..."

"È venuto a trovarci." Rispose a quel punto Lawrence con uno sguardo piuttosto malandrino spuntando da dietro la parete mostrandosi così al fratello e al suo futuro "cognato". "O meglio, a trovarti." Dopo quelle parole, lo sguardo del biondo platino divenne totalmente confuso.

"Piantala Laurie!" La rimbeccò a quel punto l'uomo.

"Perché? Insieme sareste una coppia fantastica!"

Dopo quelle parole, Tom arrossì violentemente e John che iniziò a percepire il proprio cuore a mille, lo guardò. "Non farci caso Tom a quello che mia sorella dice. In questi giorni sta parecchio vaneggiando!"

"Vaneggiando dici, mh?" Sorrise la giovane scuotendo la testa. "Certo, come no! Va beh ragazzi io vi saluto. Adesso vado un po' in camera a riposare. Intanto voi... fate i bravi, eh! Mi raccomando!" Disse per poi fare un occhiolino a John che arrossì violentemente.

Ma che cosa doveva fare per avere una sorella meno vivace? Sì domandò senza notare che Tom lo stava guardando con uno sguardo piuttosto serio e confuso.

"Mi vuoi spiegare per cortesia John?! Che cosa stava dicendo poco fa tua sorella?!"

Dopo quelle parole, Taylor lo guardò con il cuore a mille all'ora ripensando al loro bacio ardente avvenuto un po' di tempo prima. "Oh..."

"Mh?"

"Beh... il fatto è che mia sorella ci vede bene insieme."

Dopo quelle parole, Tom Jackson lo guardò senza parole sentendo il proprio cuore battere impazzito. "Cosa?! Ma... ma perché? Voglio dire, tu le hai detto qualcosa che glielo ha fatto pensare?"

"No! No, Tom, mia sorella non sa assolutamente niente di tutto ciò, però..."

"Però?"

John sospirò. "Però si è convinta che un giorno noi... potremmo essere una coppia e se devo essere sincero non è che mi dispiacerebbe, però tu..."

"Senti non mi pare il momento di parlarne, qui a casa tua, con Lawrence che potrebbe sentirci..."

"Ok, come vuoi." Sorrise John molto più rincuorato. "Ci sono novità a lavoro? Lo spacciatore?"

"Niente di nuovo purtroppo." Sospirò allora il biondo per poi massaggiarsi la cute della fronte in maniera lenta. "Posso dirti però che siamo sulle sue tracce visto che stiamo seguendo una nuova pista e a tal proposito quando vieni in ufficio te ne parlerò. Molto presto lo prenderemo e Lawrence avrà finalmente giustizia!"

A quelle parole, John strinse le mani del giovane e sorridendogli felice, gli disse: "Grazie Tom! Vieni, accomodati qui in salotto così chiacchieriamo un po'. Sempre se non hai fretta di andare via..."

"Ok, John, molto volentieri e no, non ho nessuna fretta, quindi eccomi!" Sorrise.

Una volta che i due protagonisti si sedettero sul divano, John lo guardò attentamente. "A parte le indagini... ci sono delle novità?"

A quella domanda Tom non poté fare altro che pensare a sua madre Jacqueline e al fatto che fino a quell'istante aveva ignorato completamente la sua omosessualità, ma adesso lo sapeva, ma da allora non ne avevano più parlato. Ma come andrà a finire questa storia?

John&Tom ~ Due ragazzi a Parigi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora