15° Capitolo

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SOPRA COME SONO I CAPELLI DELLA LUPA VERDE

CAPITOLO CONTENENTE LINGUAGGIO SCURRILE, SCENE DI SESSO ESPLICITO E DI VIOLENZA. SI CONSIGLIA DI PASSARE OLTRE SE REPUTATO NON CONSONO ALLA LETTURA. L'INIZIO E LA FINE DELLA SCENA SARANNO ANTICIPATE DAI SEGUENTI SIMBOLI: 🔴🔴🔴

NOTA: Capitolo Revisionato.

NOTA: Capitolo Revisionato

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06/02/2005 - Nevada

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Era quasi buio.

Solo la luce della luna mostrava una piccola parte del luogo in cui mi trovavo tramite un'ampia finestra situata accanto al letto. Una stanza di medie dimensioni con il minimo indispensabile: un letto grande e confortevole, un armadio a tre ante e un comodino basso.

Un sospiro lasciò le mie labbra quando sentì il calore dei polpastrelli di una mano che lentamente strisciavano sulla pelle del mio fianco destro. Ne percepì una seconda all'altro fianco a stringermelo possessivo.

In un secondo mi sentì cinta da dietro da braccia muscolose avvertendo il suo pene eretto spingersi insistentemente fra le mie natiche. Mi voleva.

Non esitai a dargli ciò che bramava.

Mi staccai da lui avvicinandomi al letto, lentamente, muovendo i miei fianchi sensualmente. Con la coda dell'occhio notai il mio riflesso nella vetrata - adoravo i miei capelli verdi e gli occhi gialli che mi legavano alla mia bestia.

Mi piegai appoggiandomi sul bordo sfiorando le lenzuola fresche e profumate, alla vaniglia - fragranza che mi eccitava. Una volta sdraiata nel mezzo, allargai le gambe concedendogli una visuale paradisiaca, intanto che mi accarezzavo proprio dove erano indirizzati i suoi occhi.

Posai gli occhi sul suo pene che svettava arrogante in attesa di mettersi al lavoro. Avanzò rapido mettendosi fra le mie gambe. Portò il suo membro alla ricerca della mia fessura e lo guidai spostando il bacino con agilità. Imboccata l'entrata, lo spinse dentro di me con forza facendomi gemere rumorosamente.

Mi sbatté a lungo godendosela da solo, mentre lo assecondavo a più non posso. Erano pochi gli uomini che mi facevano godere per davvero e lui si preannunciava uno degli migliori.

Dopo una ventina di sbattute, mi mise su un fianco, mi sollevò una gamba tesa e mi scopò così, veloce e violento. Cambiò poco dopo girandomi pancia sotto, poggiando la guancia contro il materasso.

Puntai il mio sguardo verso la vetrata e attraverso il suo riflesso vidi, con attenzione, l'uomo sopra di me. Tuttavia mi concentrai a scrutare con disgusto, ben celato, alcune parti del mio corpo - almeno quelle che erano sotto i miei occhi.

Si potevano notare molteplici punti in cui la mia pelle era diventata raggrinzita, rugosa e persino cosparsa di macchie proprio come nelle persone anziane.

L'Ultima Femmina Alpha - Fuggire non è la soluzione {In Pausa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora