Ecstasy / Camperkiller

three

Come volevasi dimostrare, ho vinto io.

Il capo mi ha detto di tornare il giorno dopo alla stessa ora, promettendomi che avrei trovato il mio premio pronto nella mia camera.
Ora sono davanti la porta della mia stanza, perfettamente puntuale.

Sento già una sensazione di calore al basso ventre immaginando cosa succederà tra poco, e cerco di figurarmi l'aspetto del ragazzo che il capo ha definito così sensazionale.

Apro lentamente la porta, faccio qualche passo avanti e la richiudo dietro di me, dando due giri di chiave.

Finalmente mi volto e vedo il ragazzo.

La sua bellezza mi colpisce fin da subito.

Di solito i ragazzi che lavorano qui sono brutti, e appunto per questo fanno questo lavoro.

Lui invece è bellissimo.

E ha l'aspetto puro, nonostante il boss mi abbia detto che è un esperto.

Ha la pelle chiarissima, quasi color avorio, candida come neve; questo fa risaltare i capelli e la barba corta, mori entrambi, e gli occhi azzurrissimi.

È alto e molto magro, un ragazzo-stecchino.

Mi lecco il labbro superiore.

Lui mi guarda quasi incuriosito, inclinando la testa da un lato come un bambino.

So che è tutto fatto a posta, ma il suo atteggiamento mi eccita da morire.

Mi mordo il labbro mentre mi avvicino a lui.

Indossa una maglia nera che mette in risalto tutto il resto, le gambe affusolate fasciate da dei jeans strappati.

Gli poggio le mani sui fianchi e mi avvicino al suo volto, facendo quasi toccare i nostri nasi.

Voglio che il tutto si svolga lentamente, voglio godermela.

Avrò tutto il tempo del mondo per sbatterlo, per ora voglio farlo eccitare.

Quando la mia mano si sposta sul cavallo dei suoi pantaloni un gemito esce dalle sue labbra.

Sorrido lievemente mentre appoggio la mia lingua su quest'ultime, accarezzandole.

Chiude gli occhi e io lo spingo delicatamente contro il muro, mentre lentamente faccio aderire il mio corpo al suo.

Gli tocco con le dita i capelli sulla nuca, poi lo attiro a me e lo bacio.
Quando la mia lingua tocca la sua sento una mini esplosione nello stomaco.
Si fa strada nel mio petto qualcosa ben diverso dall'eccitazione, ma decido di non preoccuparmene.

Approfondisco il bacio mentre le mie mani vagano dappertutto nel suo corpo, rendendo l'atmosfera un po' più frenetica.

Infilo le mani sotto la sua maglietta accarezzandogli il petto, lo stomaco, fino ad arrivare al basso ventre.
Sento che ansima sulla mia bocca, e mi stacco dal bacio.

Poggio la mia bocca sul suo collo, e rimango fermo per qualche secondo mentre sento la pelle d'oca diffondersi dove le mie labbra lo stanno toccando.

"Qualcuno qui dentro si è mai preso la briga di dirti che sei straordinariamente bello?"

Soffio sul suo collo.

"Mai"

"Bene, te lo dico io"

Comincio a lasciargli una scia di baci umidi sul collo, e sento le sue mani che mi sollevano di poco la maglia.

Lo precedo e gli tolgo la maglietta con un gesto fulmineo, poi lo riprendo per i fianchi e lo spingo sul letto.
Salgo a cavalcioni sul suo bacino e mi tolgo la maglia.