Quarto Capitolo

18 1 0
                                    

31 Ottobre

Ecco arrivato il giorno tanto atteso, Halloween, la mia festività preferita d'altronde, quest'oggi andrò a visitare il castello di Dracula, famigerato castello appartenente ad un imperatore senza pietà e scrupoli, senza rimorsi e sentimenti, un tiranno che terrorizzava villaggi interi pur di difendere il suo popolo e di imporre il suo dominio. Il castello è esteticamente stupendo, imponente e all'interno noto uno stile pressoché simile al gotico, l'ambiente di esso riesce a darmi una sensazione di forte disagio, soprattutto nelle stanze sotterranee dove vi si trovano gallerie che si ramificano per tutta la città, gallerie dove Dio non esisteva, qui c'era solo dolore e sofferenza, torture su torture, basta soltanto stare qui sotto un paio di minuti per sentire tutto il dolore che provavano a quei tempi i carcerati, sento ogni singola anima arginata qui dentro che ha sofferto per millenni. Posti così ti cambiano e ti fanno riflettere a quanto possa avere senso, alla fine, la vita di tutti se la loro era così misera da poterli trattare come bestie da macello e ridurli in anime sofferenti senza alcuna pietà. Per quanto io possa essere infatuato dall'orrore di certi posti e il mistero che vi si cela dietro, sono anch'io umano alla fine, sapere cosa avevano subito quelle persone mi rendeva debole, davanti ad una forte sensazione di paura e pietà per loro, in questi istanti capisco realmente a quanto poteva giungere la crudeltà di Vlad III, imperatore e oppressore. La sua famosa storia da vampiro la conosciamo tutti oramai, preso da bambino dai turchi per diventare un soldato, riuscì a scappare da loro ottenendo dei poteri offrendo la sua anima al diavolo in cambio appunto di tali capacità, non voleva quei poteri solo per poter sopravvivere ma per potersi vendicare dei turchi; infatti anni dopo egli tornò, sterminando interi villaggi turchi da solo, prese così tante anime come mai nessuno aveva fatto prima d'ora nei racconti di leggende, l'uomo più crudele e forte al mondo, sempre se lo si poteva definire uomo. Torniamo alla visita; riesco ad esaminare tutto il castello e a farmi una mezza idea di come poteva essere nella sua epoca d'oro, soldati che ormai risiedevano nella fortezza soltanto per bellezza, dato che Dracula riusciva a fermare ogni attacco anche da solo, la parte bella della visita è il mood creatosi col tempo meteorologico, nebbia e quel freddo pungente che qualche volta mi fa venire i brividi, la nebbia riesce anche ad insinuarsi nel castello e alcune stanze si riempiono di essa, stanze dove sono appesi ritratti di Dracula, stanze dove dormivano le sue assistenti (vampire anche loro), ma stranamente la camera di Dracula non si riempiva di nebbia. Nella sua epoca, attorno al castello, si potevano trovare corpi impalati, ma li si potevano rinvenire anche nei vari villaggi, perché ovunque lui andasse seminava morte e terrore, questo impalare i corpi era un suo simbolo di ferocia che faceva intendere alle persone che era meglio stare lontani sia da lui che dal suo popolo. Una volta, un popolo intero (20.000 e passa abitanti) venne impalato e sterminato da egli stesso, solo perché rifiutavano di sottostare ai suoi ordini e alle sue leggi, egli lasciava scie di sangue ovunque giungesse. Alla fine di tutto Dracula desiderò essere seppellito in un monastero, perché aspirava ad un perdono dei suoi peccati e perché ammise che, "qualche volta", aveva esagerato nel suo modo di fare, strano ma vero, il conte Dracula, Vlad l'impalatore, che chiede perdono poco prima di morire perché resosi conto delle sue colpe, vampiro o meno riuscì ad arrivare ad una pace con se stesso soltanto chiedendo perdono. Esco dal castello, triste come un bambino quando esce dal parco giochi e torno in hotel, per fortuna si trova veramente a pochi passi e rivedo Konstantin, gli dico quanto mi era piaciuta la visita al castello e lui è felice di questa cosa, ha quel sorriso quasi spento ma che mi trasmette una gioia dolce e calma, perciò rimango a parlare con lui e gli racconto di quando mi persi nel bosco, lui si era preoccupato tantissimo ma alla fine mi dice "I'm glad you come back here, i almost missed you, you have become like a nephew" (Sono contento tu sia tornato qui, mi sei quasi mancato, sei diventato come un nipote), ero felice di sentirlo ma dovevo tornare in hotel perché ero piuttosto stanco e anche per prepararmi alla serata. La notte di Halloween torno nel castello perché danno una festa che organizzano ogni anno per gli amanti dell'orrore, scendo e chiamo un paio di amicizie della zona e ci incamminiamo, non ero vestito da Dracula come quasi un po' tutti ma comprai un famoso costume presente nel film "Donnie Darko", Donnie indossava questo semplice costume da scheletro ma che allo stesso tempo si faceva notare e mi dava quel non so che di Halloween, arrivo alla festa e mi diverto tantissimo tra punch e varie bibite, tra balli di gruppo e racconti di storie dell'orrore. Il castello era decorato in una maniera impeccabile, tra ragnatele e corpi impalati ti trovavi a tuo agio in questo mood di Halloween, una nottata che mai potrò dimenticare.

Un viaggio in RomaniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora