Un giorno, dopo l’ennesimo diniego di mostrarsi in nuovi scatti, le chiesi di accendermi a parole, di darmi quello che non mi dava attraverso le foto in un modo alternativo; fece finta di non capire, disse che non sapeva come fare: le chiesi semplicemente di descrivere come si era vestita e, lo fece di buon grado: “oggi vado a lavoro, roba semplice, scarpe da ginnastica, t-shirt e leggins nero”; oggi esco con le amiche, jeans bianchi stretti e maglietta rossa con scollatura a V, disse.. Il leggins stretto divenne il motivo per discutere del suo sedere, del fatto che in nessuna foto si mostrava di spalle e quindi non lo avevo mai visto. Pian piano la misi nelle condizioni di descrivermelo: era proprio come lo immaginavo piccolo e sodo che due mani si riempiono subito e…….e nel momento in cui le feci notare che con un leggins ci sta bene un perizoma perché lo slip era antiestetico mi confermò che era così e dunque mi immaginai quelle chiappe anche nude e aperte in due dal capo intimo:
fortunato lui, gode del tuo continuo abbraccio, in ogni momento può accarezzarti dolcemente, baciare le tue labbra e sentire il sapore che da esse ne scaturisce.
Scrissi queste poche parole pensando al suo perizoma, pensando a quel leggins che faceva vedere le sode e alte natiche libere dalla costrizione di una mutanda che si muovevano armoniosamente, al filo che si insinuava fra le sue natiche lambendo la desiderabile e stretta rosa del suo culo che, scendeva giù avvicinandosi alle labbra della sua fica e, poco prima di allargarsi si insinua fra di esse per alcuni centimetri e ne gode del calore e dell’umido profumato che essa emette. Lesse e facendo finta di non capire, mi rispose che il suo uomo era veramente fortunato ad averla e a poterla baciare ogni giorno non so se fece finta o meno, questa cosa non l’ho mai approfondita.
Un giorno, all’ora prefissata per il mio buon dì, esordì dicendomi che quel giorno non ci saremmo potuti scrivere a causa di suoi impegni personali; solitamente, quando ci salutavamo oppure quando, come in questa occasione, mi diceva che non si poteva chattare, dimostravo il mio disappunto, per farla sentire importante, per tenerla legata ma poi, comunque scrivevo un liberatorio okay mentre, quel giorno no; quel giorno feci parecchio il dispiaciuto, le feci pesare la sua assenza così che magari mi facesse qualche concessione in più. Ottenni solo una richiesta di consiglio su cosa avrebbe potuto indossare per l’occasione; mi promise che avrebbe pensato se mettere la minigonna e la camicetta che le avevo consigliato: già mi immaginavo il seno sbucare fuori dalla camicetta troppo sbottonata, vedevo il colore del reggiseno e sentivo il profumo di tanta pelle a vista, quasi potevo toccare le caldi pelli delle sue cosce e percepivo l’eccitazione che provava mentre si vestiva e, dopo aver viaggiato per un infinito attimo in questa scena, le chiesi di scattarsi una foto, conscio del fatto che non l’avrebbe fatta, giusto per provocarla e per farla sentire desiderata e invece, alcune ore dopo trovai sul suo profilo uno scatto che la ritraeva veramente in minigonna e camicetta bianca. Il giorno seguente, dopo essermi complimentato largamente su come stava, su quanto belle fossero le sue gambe e su quanto bene la camicetta evidenziasse il reggiseno e la parte superiore delle tette, le chiesi se avesse messo per quella foto e mi rispose che la mia richiesta l’aveva fortemente influenzata in quella decisione; non potei far altro che eccitarmi profondamente e scrivere:
distesa come una dea, bella, bella come il sole fai desiderare di essere la è cogliere con gli occhi ogni dettagli di te. Le rosse labbra sono invito a pensieri che il tuo corpo, i tuoi lineamenti rendono reali nella loro virtualità
Eppur con gli indumenti indosso chiudo gli occhi e immagino la mia mano che tocca la tua pelle, percorre ogni parte del tuo corpo cogliendone le forme e il calore che fa esso dipana e si e si trasferisce in me
Leggiadre sotto le mie mani si disegnano sotto le palme delle mie mani, consistenti alla stretta delle mie, le tue pelli non restano indifferenti al mio tocco e il rossore che tanto adoro immaginare presto si scatena insieme a femminili profumi che accendono il Desiderio
Ormai nulla sperava i miei occhi dalla vista del tuo corpo, bellissimo e desiderabile è la sotto i miei occhi e.....e fermo il tempo rimanendo a contemplati, impedendo che il momento finisca, catturandoti tutta per me per un tempo indefinito.Come sempre avevo fatto centro e pensavo di essere sempre più vicino alla mia meta visto pure il motivo per cui aveva messo quella foto: l’averla in qualche modo condizionata o il fatto che implicitamente mi avesse accontentato aveva messo un importante tassello a mio favore. Ancora un'altra volta degna di nota ed eccitazione fu quando mi scrisse che per uscire con le amiche aveva indossato jeans stretti e t-shirt con il collo a V.
Confermò che il perizoma era presente così come confermò che la scollatura era così profonda e le tette così ben tenute su da poter vedere bene sia tutto il seno superiore che il canale fra di essi, luogo dove………:
splendidi capelli ramati si muovono davanti a me che mi invitano a continuare l'osservazione, rosso di fuoco è il seguito che in fiori colorati terminano, una gustosa visione da apprezzare ancor più da vicino e, aumento il passo per non perderti di vista. L'avvicinamento esalta il dettaglio dell'assenza di segni sul sedere e pregusta una maliziosa presenza, il sorpasso mette svela il color cielo dei tuoi occhi cinto nella magnifica pelle rosso-latte che non posso smettere di guardare e seguire attraverso le invitanti labbra; un sussulto mi prende quando i miei occhi cadono lì dove la pelle è gonfia e si insinua nella via del Desiderio.
…..dove mettere il mio cazzo e lasciarmi andare alla più goduriose delle spagnole lasciando poi catturare il mio cazzo dalle sue labbra quando ormai l’orgasmo sgorgava da me.
Adularla era ormai diventata una abitudine, scrivere per lei mi veniva più facile che mai e inserire riferimenti al suo corpo nudo che si mostrava ai miei occhi era normale e per quando non smettesse mai di farmi notare che erano esagerate, non le dispiaceva e io mi eccitavo, mi masturbavo e godevo.
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