Ancora tu

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2011

Suona la campanella della fine della ricreazione a gran voce. Sono ormai tre anni che frequento questa scuola e non mi sono ancora abituata a questo fastidiosissimo rumore che normalmente segna il cambio della lezione. Non oggi però.

Oggi non è un giorno come gli altri.

Oggi non devo salire in classe per seguire le lezioni di storia o inglese.

Oggi trascorrerò le ultime due ore nell'auditorium scolastico per vedere lo spettacolo di inizio anno e questo mi genera ansia.

Non devo cantare, ballare, recitare o in generale esibirmi, ma comunque sono in fibrillazione per questo evento. Per quale motivo vi chiederete?

In realtà la risposta è molto semplice.

L'auditorium scolastico per me è un posto molto particolare, dove so con estrema certezza che incontrerò lui.

Lui chi?

Sinceramente non sono ancora pronta per rivelarvi il suo nome. Potremo chiamarlo l'uomo misterioso, oppure colui che non deve essere nominato (sono sicura che avete colto il riferimento ad Harry Potter). Ad ogni modo so per certo che lui sarà lì.

Come faccio ad esserne così sicura?

Anche se ha solo un anno più di me ed è ancora uno studente del mio stesso liceo, è anche il tecnico della scuola. Si occupa di suoni, musiche, luci, insomma gestisce il service di ogni spettacolo o evento insieme al suo migliore amico.

E cosa te ne frega vi chiederete?

Beh in realtà me ne frega molto, perché questo significa che passerà l'intera mattinata a camminare avanti e indietro per l'auditorium portando cavi, provando microfoni e sistemando apparecchiature con nomi che non sono nemmeno pronunciare.

"Ehi!" mi chiama la mia migliore amica dall'altra parte dell'atrio scolastico "Ti muovi? Dovremmo già essere in auditorium a quest'ora! La prof ci sta aspettando!".

"Arrivo!" Grido. Finisco di bere, mi pulisco il viso pieno di cioccolato e mi dirigo verso la mia amica. Insieme scendiamo le scale e prima di entrare in auditorium faccio un respiro profondo.

"Dai, vedrai che andrà tutto bene" Mi sussurra Elisa che ormai mi conosce così bene da sapere esattamente ciò che mi passa per la testa in ogni momento.

Entro in silenzio con lo sguardo basso e mi sistemo in alto a sinistra insieme alle mie compagne di classe. Comincio ad ispezionare l'intera sala, guardo in alto dove ci sono i tecnici e non lo vedo, controllo sulle scale e nemmeno lì c'è. Incredibile penso, oggi è assente.

"Ecco Mr Piroetta!" sento gridare le ragazze davanti a me. Mi giro di scatto e lo vedo lì sul palco, intento a sistemare le ultime cose. Ecco, Mr Piroetta è un altro dei soprannomi che gli sono stati affibbiati dalle mie amiche, perché solitamente trascorre l'intero spettacolo saltando su e giù dal palco e correndo da una parte all'altra dell'auditorium facendo dei movimenti che, a chi ha molta fantasia, potrebbero sembrare delle piroette.

Abbasso improvvisamente lo sguardo. La paura che mi veda è molta. È come se avessi timore che attraverso uno sguardo lui potesse capire tutte le emozioni che mi suscita. E io non voglio che questo accada, deve essere un segreto. Ma ancora di più è la paura che se ne freghi di me che non sappia nemmeno della mia esistenza.

Il mio stato d'animo oscilla tra la voglia di guardarlo e sorridergli e quella di sprofondare a 100 chilometri sotto terra.

Sento il cuore battere a mille, chiudo gli occhi, cerco di regolarizzare il respiro.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 19, 2020 ⏰

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