1 Promit : conchiglia

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Angolo autrice :
E la settimana Erenmin e sono davvero felice di essere riuscita a partecipare! e la prima volta che pubblico su wattpad quindi spero venga bene, ho il correttore rotto quindi mi scuso se ho lasciato qualche errore, e da un po' che non scrivevo ed il mio primo lavoro su questa coppia ,mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.

1 conchiglia

Se qualcuno glielo avesse chiesto,Armin non avrebbe saputo cosa rispondere. Nemmeno lui sapeva spiegarsi perchè avesse conservato quella conchiglia per così tanto tempo.

Dal momento in cui se ne rese conto non passo molto tempo che incominciò a rifletterci. Non poteva farne a meno data la sua implacabile curiosità innata, ha sempre voluto sapere di più, conoscere quello che non sapeva. Voleva sempre trovare le risposte alle domande qualunque fossero, anche se trovarle non lo avrebbe portato a nulla di concreto.

Se ci pensava era un gesto senza alcun senso, da un punto di vista razionale avrebbe avuto più motivi per buttarla via e farla a pezzi, invece di conservarla . Il cambiamento di Eren non era stato repentino, era avvenuto a poco a poco , così gradualmente che persino lui non se ne era reso conto finchè non era stato troppo tardi, quando Eren gli aveva già lasciati indietro ed era ormai lontano da loro, fisicamente e soprattutto mentalmente.

Non poteva dire esattamente quando la trasformazione di Eren era diventata irreversibile ma poteva individuare facilmente quando era iniziata.

Mentre accadeva non se ne era reso accorto, ma ora lo sapeva: quando aveva preso quella conchiglia tra le mani e aveva provato a mostrarla a Eren , solo per venire brutalmente ignorato e respinto. Era stato quello l'istante esatto che tutto aveva iniziato a precipitare.

Se solo allora lo avesse capito...forse avrebbe detto qualcosa, non si sarebbe limitato a rimanere in silenzio abbassando lo sguardo su quella maledetta conchiglia con un senso di doloroso rammarico, e pungente tristezza che gli provocava un groppo il gola e gli faceva lacrimare gli occhi ,mentre quel orribile sensazione di disagio e delusione cresceva dentro di lui.

Quando ci ripensava non poteva fare a meno di sentirsi in colpa.Colpevole di aver sempre creduto di capire Eren con un solo sguardo meglio di chiunque altro - perfino di Mikasa- ma di non essere riuscito a farlo proprio quando Eren ne aveva avuto  più bisogno. Non poteva fare a meno di pensare che se in quel momento si fosse accorto di quello che stava succedendo nella sua testa avrebbe potuto fermarlo prima che andasse troppo lontano.

Sebbene in seguito di motivi per essere arrabbiato con lui gliene avesse dati parecchi ,non c'è l'aveva mai avuta con Eren per non aver reagito con il suo stesso entusiasmo alla vista del mare.Alla fine se ne era reso amaramente conto, benchè quello fosse stato il sogni di entrambi, i motivi che stavano dietro erano sempre stati diversi. Armin voleva vedere il mare ed il mondo esterno per la sua sete di conoscenza, per lui semplicemente vederlo era sufficiente. Per Eren invece era sempre venuta prima il raggiungimento della libertà che nella sua mente coincideva con il momento in cui avrebbe visto il mare dopo l'annientamento dei giganti. Quando aveva compreso che arrivare fin li non aveva cambiato niente, che la vista del mare non gli avrebbe dato la libertà che voleva ,quando il sogno che aveva idealizzato si era scontrato con un imprevedibile realtà, qualcosa dentro di lui si era spezzato.

Soprattutto adesso, con tutto quello che avevano dovuto affrontare alle spalle Armin non poteva biasimarlo perchè in quel momento fosse stato così deprimente pessimista.

Col senno di poi lo aveva capito, ma in quel momento non poteva negare di essersi sentito tradito dal suo amico. Perchè il suo sogno comprendeva anche Eren e senza di lui a condividerlo non riusciva a sentire completamente felice ma solo triste e deluso .

E questo era stato il suo errore. Sapeva che non era responsabile delle scelte di Eren , ma se allora non fosse stato così egoista da concentrarsi solo sui suoi sentimenti feriti , se avesse dato importanza anche a quelli di Eren, se avesse capito che a modo suo anche Eren era rimasto ferito, forse più di lui, probabilmente molte cose sarebbero state diverse.

Forse Eren non avrebbe preso le distanze da loro e insieme avrebbero trovato un altro modo per vincere la guerra,e molti sacrifici come la morte di Sascia si sarebbero potute evitare.

Non lo avrebbe mai saputo.

Armin aveva preso quella conchiglia pensando che sarebbe stato un bel ricordo del giorno il cui aveva visto l'oceano per la prima volta, una prova tangibile che aveva realizzato il sogno che aspettava da anni. Credeva che ogni volta che l'avrebbe guardata gli avrebbe riportato alla mente la sensazione della sabbia sotto i piedi,l'odore di salsedine che gli inondava le narici, il calore del sole sul viso, e il contrato con l'acqua fredda. Invece era diventato solo il simbolo del suo sogno infranto e del periodo più brutto di tutta la sua vita. Ancora adesso ogni volta che la guardava la prima cosa che gli veniva in mente era quanto allora gli occhi di Eren, per la prima volta da quando lo conosceva, fossero sembrati apatici e privi di vita , come quelli di un morto. Allora perchè? Se quel oggetto nel guardarlo non gli revocava altro che brutti ricordi, ricordi di dolore, di errori e di rimpianti, perchè non lo aveva buttato tanto tempo fa è lo aveva tenuto per tutto questo tempo? perchè continua a coustodirlo anche adesso che tutto era finito e stava tentando di ricucire lentamente la sua amicizia con Eren? Le cose non sarebbero mai più state come prima, ma non sarebbe stato più facile andare avanti e tornare ad essere felici se non avesse avuto un costante ricordo di un momento così doloroso ?

Per molto tempo Armin non riuscì a trovare una risposta.

.....

Un anno dopo, quando la tensione e l'imbarazzo fra loro cominciavano a sparire e il loro legame sembrava ogni giorno di più tornare quello di prima, un giorno nel mezzo di una conversazione casuale Eren se ne uscì di botto chiedendogli scusa per tutto. Non era la prima volta,dopo la guerra Eren gli aveva esternato più volte quando gli dispiacesse e da allora si era impegnato ogni giorno per recuperare la sua fiducia. Questa però fù la prima volta che gli confessò quanto si sentisse in colpa anche per quel giorno in particolare, quando era stato uno stronzo totale rovinando col suo cinismo il momento che sognava da anni. Armin non fece in tempo a rispondergli che, Eren gli afferrò di scatto la mano , e, quasi con vergogna, estremamente imbarazzato , rosso fino alla punta delle orecchie abbassando lo sguardo e fissando i suoi piedi, gli confesso che pensava di avere dei "sentimenti" per lui.

Nessuno dei due capì chi si era mosso per prima o come ci erano arrivati ma un secondo dopo si stavano baciando.

Fù allora, quando dopo essersi staccati , Eren gli chiese se poteva mostrargli quella conchiglia che Armin finalmente se ne rese conto .
L'aveva conservata sperando che un giorno Eren gli facesse quella domanda.

Settimana Erenmin 2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora