Quando Christine si svegliò erano ormai passate le dieci. Si mise seduta sul letto e tutte le immagini riguardanti a quello che era successo la sera prima la investirono come un treno. La serata al McDonald’s, la mezz’ora passata dentro quella macchina, il pub, le risate, i sorrisi e soprattutto il bacio. Quel bacio che l’aveva fatta sentire di nuovo viva dato da quel ragazzo che poteva essere un nuovo inizio per lei, poteva essere il ragazzo giusto per voltare pagina definitivamente. Sorrise pensandoci perché per quanto strano possano essere lui e i suoi cambiamenti d’umore, gli piaceva e forse anche troppo. Ma per quanto gli piaceva, la faceva infuriare altrettanto. La faceva irritare come nessun’altro aveva mai fatto. A lei non piaceva ricevere ordini e quella era l’unica cosa che faceva Liam.
Scese dal letto e andò verso le scale. Mentre scendeva sentiva delle voci provenire dalla cucina. Superò il salotto e appena entrò in cucina rimase bloccata sulla porta. Suo padre, che di solito a quest’ora era già al lavoro, stava preparando il caffè mentre rideva e scherzava con Liam. Rimase interdetta da quella scena. Liam, che stava ridendo, girò la testa e le sorrise. Il suo sguardo provocatorio si soffermò sulle sue gambe scoperte.
«Buongiorno Chris» disse e non le tolse gli occhi di dosso. Suo padre si girò.
«Buongiorno tesoro» Christine ignorò Liam e andò verso suo padre.
«Che ci fai ancora a casa, non dovresti essere al lavoro?» suo padre le sorrise.
«In teoria si. Stavo per uscire di casa quando Liam è arrivato così ho pensato di fargli compagnia fin quando tu non ti saresti svegliata e visto che ora sei qui io vado che si è fatto tardi. Ci vediamo sta sera» le lasciò un bacio in testa e scappò verso la porta. Christine si avvicinò al tavolo, dove Liam era seduto e gli si mise di fronte.
«Che diavolo ci fai qui?»
«Io e te dobbiamo uscire» lei si guardò intorno.
«Non dirmi che non te lo ricordavi» la ammonì. Si alzò e le andò incontro. Le mise le mani sui fianchi e l’avvicinò a lui. Christine alzò le braccia e le mise sul suo petto per non essergli totalmente attaccata.
«Io devo andare al lavoro oggi pomeriggio, non posso uscire con te» le labbra di Liam si strinsero in una linea sottile.
«Te l’ho già detto ieri sera, oggi hai il giorno libero» disse duro. Il suo viso era contratto e serio.
«E io ti ho detto che ho bisogno dei soldi che mi danno, non posso permettermi di saltare un giorno» cercò di usare un tono serio e duro ma le uscì più una supplica.
«Ho detto che oggi usciamo, e non è una domanda»
«Ma..» Christine non riuscì a finire che il castano mise una mano sul suo viso e fece scontrare le loro labbra in un bacio aggressivo e prepotente. Per quanto volesse continuare a baciarlo, Chris chiamò a raccolta tutta la sua dignità e cercò di spingerlo via cosa che non funzionò perché Liam aumentò la presa sui suoi fianchi e la strinse di più a sé. Prima che potesse ragionare, la sua mano lasciò uno schiaffo sulla guancia di Liam che mollò la presa su di lei. Aveva ancora la mano a mezz’aria quando lui si girò verso di lei con uno sguardo truce. Era arrabbiata e tanto, ma quello sguardo la spaventava.
«Nessuno mi da ordini» gli disse con tono fermo.
«Nessuno l’ha mai fatto e nessuno lo farà mai, non mi faccio mettere i piedi in testa da uno qualsiasi» vide gli occhi di Liam diventar più scuri, quasi neri. Con una mossa la prese per i polsi e la sbattè contro il muro, intrappolandola. Sulla guancia destra del castano iniziò a formarsi il segno rosso della sua mano. La guardava dall’alto con uno sguardo duro e severo, per questo a Christine si ritrovò a respirare più pesantemente.
«Hai osato darmi uno schiaffo?» lei tenne il contatto visivo con lui, cercando di mostrarsi forte.
«Si l’ho fatto, te lo meritavi» lui rise aumentano la stretta ai polsi di lei.
«Quanto sei ingenua, nessuno ha mai osato trattarmi così»
«Hanno fato male, era ora che qualcuno ti facesse scendere dal podio» lui fece un di quei sorrisi che non coinvolgono gli occhi, un sorriso falso.
«Tu non sai cosa stai facendo» le disse. «Non sai di cosa sono capace»
«Avresti il coraggio di picchiare una donna?» lui rise.
«Non essere sciocca, non lo farei mai» avvicinò il viso all’orecchio destro di lei.
«Ma vorrei farti tante di quelle cose» lei boccheggiò.
«C-Cosa?» lui iniziò a lasciarle dei baci lungo il collo.«Se te lo dicessi rimarresti segnata a vita» sorrise sulla sua pelle che si riempì di brividi. Lei non voleva che il suo corpo rispondesse ma era un riflesso incondizionato. Liam tornò a guardarla negli occhi. Il segno rosso sulla guancia stava già iniziando a sparire.
«Ora, vai di sopra e cambiati» le lasciò i polsi e si allontanò quanto bastava per farla passare. Lei si diresse verso le scale senza dire nulla. Iniziava ad odiare seriamente quel ragazzo.
Liam tirò qualche sospiro. Quella ragazza aveva la capacità di farlo arrabbiato tanto velocemente quanto farlo calmare. Erano bastati uno schiaffo e quelle parole pungenti per farlo infuriare ed era bastato darle qualche bacio per farlo calmare. Era una cosa che nemmeno lui riusciva a spiegarsi. Nessuno aveva mai parlato così, nessuno aveva mai avuto il coraggio di dirgli le cose in faccia riguardo al suo comportamento e di sicuro non si aspettava che una ragazza del genere lo avrebbe fatto. Una ragazza che sembra così calma e tranquilla, che sembra spezzarsi con niente, ma che infondo ha un animo forte e indipendente. Iniziava ad interessargli sempre di più ma non riusciva a capire se fosse un bene o un male. Mentre lei andò di sopra, lui andò nel salotto dove, sopra ad un mobile, attaccato al muro, si trovava uno specchio. Il segno rosso della mano di lei era ancora visibile ma niente di preoccupante, tra qualche minuto sarebbe sparito. Buttò un occhio sulle foto che erano sul mobile. Alcune ritraevano Christine con un ragazzo poco più grande di lei, suo fratello ipotizzò. In due c’era tutta la famiglia mentre in una c’erano lei e una donna che le assomigliava molto, sicuramente sua madre. Avevano gli stessi capelli rossi, lo stesso sorriso, lo stesso naso con la punta che tende verso l’alto. Erano due fotocopie l’unica cosa diversa erano gli occhi, quelli della madre erano di un verde smeraldo. In altre c’erano sua madre e suo padre. Prese fra le mani la fotografia di Christine e sua madre, continuandola a guardare.
Appena arrivata in camera, Christine prese il suo cuscino e si coprì la faccia, urlandoci sopra. Lo lanciò di nuovo sul letto e poi si diresse verso l’armadio. Tirò fuori un paio di jeans e una felpa verde scuro che era due volte lei, rubata a suo fratello. Di aspetto erano l’opposto, lei aveva preso da sua madre praticamente tutto tranne che per gli occhi, quelli erano come quelli del padre, mentre suo fratello aveva i capelli neri corvini come il padre e gli occhi verde-acqua come la madre. Non lo vedeva da quando era partito per il college due mesi prima e le mancava e tanto, soprattutto in quei giorni quando le veniva nostalgia della madre e lui passava tutta la giornata con lei abbracciati sul letto. Sorrise a quel ricordo e si cambiò. Prese una borsa e ci mise dentro il telefono e il portafoglio. Andò in bagno e poi tornò di sotto. Liam era davanti allo specchio con una foto in mano. Mentre si avvicinava, riconobbe la foto. Era quella con lei e sua madre, scattata un mese prima che le fosse diagnosticato il cancro. Sentì gli occhi pizzicare e con passo veloce si avvicinò a lui togliendoli la foto dalle mani. La rimise sul mobile e lo guardò. Lui la stava fissando negli occhi cercando di capire cosa c’era che non andava.
«Niente domande, per favore» lo supplicò. Lui annuì e la prese per mano portandola fuori casa. Lei chiuse la porta e lo seguì fino in macchina. Gli aprì lo sportello come ogni volta, poi lui fece il giro della macchina e si mise al posto di guida.Per tutto il viaggio in macchina, Christine guardò fuori dal finestrino. Era persa fra i suoi pensieri, era totalmente in un altro mondo, e Liam se n’era accorto. Avevo visto i suoi occhi lucidi quando gli aveva strappato la foto dalle mani. Stava cercando con tutta sé stessa di non crollare ma ormai era al limite. Probabilmente la prossima volta si sarebbe aperta, si sarebbe confidata e Liam voleva che lo facesse con lui. Voleva sentirla parlare di sua madre, che aveva intuito fosse morta vista la reazione di lei. Voleva perdersi a guardarla mentre gli diceva tutto quello che le passasse per la testa. Ma ora voleva solo distrarla e farle tornare il sorriso, perché non riusciva a sopportare di vederla così.
Spazio autrice.
Oggi vi romperò poco le ovaie, yee.
Volevo solo dirvi, se non l'aveste capito dai pesonaggi, che il bel ragazzo nel 'media' è il fratello di Christine.
Se siete ancora vive dopo aver visto quella foto, complimenti avete tutta la mia stima.
Se no, lo so, vi capisco, Logan Lerman è un porco dio continuo.
Elex
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Afire Love || Liam Payne || (sospesa)
FanficTratto dalla storia: Liam la guardava dritto negli occhi e vide una ragazza che aveva bisogno di lui, forse tanto quanto lui aveva bisogno di lei. Ma la sua vita era troppo complicata per permetterle di farne parte. Liam prese il suo borsone e si al...