Scuola - Lunedì

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Salve

Mi chiamo Sofia Vasselli, ho tredici anni e la scuola é un inferno.
Mi sveglio alle sette, e qui già partiamo male, non faccio colazione al contrario di mio fratello che ogni mattina sembra un morto di fame e si mangia tutta la gredenza.
Accendo la TV e la prima cosa che voglio mettere é Dottor House ma quel ritardato di mio fratello mi strappa il telecomando dalle mani e mette quelle stronzate di cartoni che si vede.

Poi, come se non bastasse, mio padre si chiude in bagno non permettendomi di andarci.

Papà, ti voglio bene.

Il tempo che esce e sono già le otto, quindi devo fare tutto alla stessa velocità di Flash.
Quando poi, finalmente, entriamo in macchina, quel genio di mio fratello decide di abbassare al massimo il finestrino dicendo «Fa troppo caldo qua dentro.»
Appena arrivo a scuola, ormai in ritardo, entro correndo nell'atrio dove tutte le bidelle mi guardano male, salgo le due rampe di scale e percorro il corridoio correndo.

Visto che la storta giornaliera che prendo mancando il gradino non basta per sminchiarmi il piede.

Appena mi trovo davanti alla mia classe, la 3^C, mi rendo conto che il lunedì è una giornata di merda.
Le prime due ore sono occupate dalla mia prof. di matematica, che per carità, è tanto gentile e carina, ma dopo una mattina di lunedì mattina non ciò proprio voglia di vivere.
Entro in classe e lei si incazza con me perché sono arrivata in ritardo. Ma che ca... Carina.
Inizio ad incamminarsi verso la mia compagna di banco, Lavinia.
È una delle mie più care amiche.
Ah, dimenticavo una cosa... Sono seduta al primo banco. Non per mia scelta, anzi, in questo momento vorrei stare all'ultimo banco nella fila di sinistra, vicino alla finestra.

Ma non posso.

A cambiarmi il posto è stata la mia prof. di italiano, che anche lei è tanto gentile, ma mai farla incazzare... MAI.
Insomma, stavo tranquillamente parlando con la mia compagna di banco quando arriva lei che ti appare da dietro manco fosse un fantasma, e dall'ultimo posto mi sposta al primo.
Però è vero che se stai al primo banco nessuno ti calcola.
Manco i divisi.
Comunque la lezione di matematica la sopporto, solo una cosa non va... Quando ti chiama così a caso, e ti vuole far correggere un esercizio.

In quel momento vorrei sparire, perché manco a farlo apposta, quello è l'unico esercizio, l'unico che non ho capito.
Quindi vado là, davanti alla classe.

È se la vita ti vuole male ci sono i divisi.

A fare un esercizio che non ho capito.
L'unica cosa che riesco a scrivere sono i dati e la figura, che spero di non essere l'unica mongola, mi esce storta.
È si riescono a sentire le risate degli stronzi che stanno all'ultimo banco.

Ah... beh, tanto a voi non vi calcola nessuno.
Stronzi.

A quel punto mi giro per assicurarmi che la prof. non mi guardi per chiedere aiuto ai miei amici del primo banco, ma per qualche strano motivo quella mi sente, si incazza e viene a fianco a me per aiutarmi a capire il problema.
Dopo mezz'ora passata ad annuire mentre la prof. risolveva l'esercizio, finalmente mi siedo al mio posto, ma manco mi siedo che mi arriva il Sole sparato in faccia.

La vita fa schifo cit.

Intanto un'ora passa e quella parla di qualcosa che non riesco a capire perché sono concentrata a fare i compiti per l'ora dopo.
Che poi è musica e me ne accorgo solo quando vedo la sua faccia depressa che attraversa la soglia della porta.
Spero di non essere l'unica, ma durante l'ora di musica faccio tutt'altro che musica.
Una volta mi ha cazziato perché stavo finendo di fare l'analisi logica.
Che idiota, non si possono nemmeno più fare i compiti di un'altra materia.
Bah.

Comunque si può dire che porto sempre il flauto per musica, mai dimenticato.
E quando poi per la prima volta in tre mesi mi dimentico il flauto quella mi dice che ciò la memoria corta, che stronza.
Ad un certo punto della lezione, quando sto tranquillamente scrivendo le risposte per il compito di francese sulle suole delle scarpe quando quella nomina il mio nome.
E... Che... Cazzo
A quel punto tutte le persone normali si sarebbero preoccupate, ma non io.
Alzo tranquillamente la testa e rispondo con nonchalance «si?»

Ma subito dopo realizzo che non sono l'unica Sofia in classe, anche perché quando chiedo cosa c'è che non va, anche dal primo banco, lei non mi calcola.
Dopo il mezzo infarto di musica arriva educazione fisica.
No vabbé uccidetemi.
Quella all'inizio dell'ora entra in classe senza guardarci negli occhi perché è troppo presa a scrivere sul computer si siede senza dire buongiorno.

Che idiota.

In quel preciso momento mi accorgo che non ho la sacchetti.
Porca puttana.
Nel momento, nel preciso momento in cui passiamo davanti una classe, che stranamente ha la porta aperta, lei ferma tutta la classe per dirmi che dimentico sempre tutto.
Alla fine inizia a fare un discorso su quanto i "Vasselli" inquinano.
Ma che cosa.

Poi la giornata continua con francese, storia ed io che vado a letto sapendo che anche il martedì è una giornata di merda.
Addio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 19, 2019 ⏰

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