Sonno

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Lei era stanca. Sentiva il dolce, potente e silenzioso richiamo della donna di blu vestita.
Ad ogni parola che Ella pronunciava sentiva le palpebre sempre più pesanti e la stanchezza penetrarle nelle ossa, in profondità. Più tentava di combattere quella lenta e silenziosa battaglia più sentiva che non ce l'avrebbe fatta, che avrebbe ceduto al suo richiamo, che si sarebbe sicuramente addormentata contro il finestrino scuro dell'auto: suo grande ed eterno amico che gli ha sempre prestato una spalla per lasciarsi cullare dei rumori della strada e cedere al soave richiamo della notte.
È buffo, quasi il colmo: lei, che ha prestato a così tanti la sua spalla per dormire e piangere, non ha mai provato il tepore di una spalla amica o di una gelida felpa bagnata sfiorarle la guancia e lasciarla riposare al sicuro dal mondo esterno.
Si è sempre fatta consolare solo dal rigido e freddo finestrino a che ora le sta mandando in ipotermia la guancia destra.
Nel frattempo quella donna di blu vestita continuava a sussurrarle all'orecchio, a invogliarla a dormire, a sognare perché sì, è vero che la notte è giovane ma le stelle nel cielo sono fatte solamente per essere soggetto dei nostri sogni e se non dormiamo non possiamo vederle da più vicino.
Stava cedendo. In fondo, perché non ascoltare quella donna?
Chiudere gli occhi e buttarsi a capofitto in quel mare di stelle non poteva che farle bene.
La voce della donna, sentendo che finalmente si era decisa, si fece ancora più leggera e quasi impercettibile. Con una ninna nanna dalľ incomprensibile testo le fece definitivamente abbandonare questo mondo di macchine e di persone che hanno perso il tempo di sognare, per avvicinarsi alle stelle.

Sonno - storia breveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora